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mercoledì 18 gennaio 2012

1255 - Commento al Vangelo del 18/1/2012

+ Dal Vangelo secondo Marco (3,1-6)
In quel tempo, Gesù entrò di nuovo nella sinagoga. Vi era lì un uomo che aveva una mano paralizzata, e stavano a vedere se lo guariva in giorno di sabato, per accusarlo. Egli disse all’uomo che aveva la mano paralizzata: «Àlzati, vieni qui in mezzo!». Poi domandò loro: «È lecito in giorno di sabato fare del bene o fare del male, salvare una vita o ucciderla?». Ma essi tacevano. E guardandoli tutt’intorno con indignazione, rattristato per la durezza dei loro cuori, disse all’uomo: «Tendi la mano!». Egli la tese e la sua mano fu guarita. E i farisei uscirono subito con gli erodiani e tennero consiglio contro di lui per farlo morire.

Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro
Mi piace molto l’invito deciso che fa Gesù all’uomo con la mano paralizzata: “Àlzati, vieni qui in mezzo!”. Oltre all’iniziativa personale di guarirlo, Gesù indica anche il posto dove mettersi, proprio lì voleva operare un grande miracolo. È da sottolineare ancora l’iniziativa di Gesù nel compiere il miracolo, certo era funzionale all’insegnamento che aveva deciso di dare ai suoi detrattori, ma siamo convinti che ad un solo cenno di richiesta di aiuto, il Signore l’avrebbe guarito allo stesso.
In questa pagina ci sorprende la severità maniacale dei farisei, disprezzano addirittura la dignità umana pur di difendere una legge oramai superata. La legge per la legge non è una virtù, la vita dell’uomo è superiore ai rituali che avevano gli ebrei. Gesù poteva guarirlo un altro giorno, in questa circostanza poteva invitare l’uomo malato ad incontrarlo l’indomani, ma Egli, Dio incarnato ha deciso diversamente.
Gesù mette l’amore al posto dei riti esteriori, questo è stato l’insegnamento dato nella circostanza ai farisei, per noi cattolici è importante l’amore e la partecipazione ai riti sacri. Appunto, si tratta di un amore che permea tutta la persona e la divinizza con i Sacramenti.
La mano paralizzata dell’uomo ci indica l’immobilità nell’operare secondo la volontà di Dio, comunque di agire secondo il Vangelo. L’inattività dell’apostolato rende la persona bloccata, anche se un grande apostolato della preghiera possiamo compierlo rimanendo nei nostri luoghi abitativi e di lavoro, pregando bene, invocando la Madonna con il Santo Rosario e l’inno allo Spirito Santo.
La preghiera del cuore è piena di amore e si esprime con parole spontanee e infiammate.


Continuiamo le intense preghiere alla Madonna con la recita giornaliera del Santo Rosario per me, per vincere l’attacco portato da satana, sciogliendo questo nodo oppressivo. Chi mi vuole bene, preghi molto per me.
Vi benedico e prego per tutti voi. Pregate per me ogni giorno nella Messa e nel Rosario.
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