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lunedì 13 agosto 2012

1733 - Commento al Vangelo del 13/8/2012


+ Dal Vangelo secondo Matteo (17,22-27)
In quel tempo, mentre si trovavano insieme in Galilea, Gesù disse ai suoi discepoli: «Il Figlio dell’uomo sta per essere consegnato nelle mani degli uomini e lo uccideranno, ma il terzo giorno risorgerà». Ed essi furono molto rattristati. Quando furono giunti a Cafàrnao, quelli che riscuotevano la tassa per il tempio si avvicinarono a Pietro e gli dissero: «Il vostro maestro non paga la tassa?». Rispose: «Sì». Mentre entrava in casa, Gesù lo prevenne dicendo: «Che cosa ti pare, Simone? I re della terra da chi riscuotono le tasse e i tributi? Dai propri figli o dagli estranei?». Rispose: «Dagli estranei». E Gesù replicò: «Quindi i figli sono liberi. Ma, per evitare di scandalizzarli, va’ al mare, getta l’amo e prendi il primo pesce che viene su, aprigli la bocca e vi troverai una moneta d’argento. Prendila e consegnala loro per me e per te». 

Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro
Il Vangelo oggi ci presenta il secondo annuncio di Gesù sulla sua morte con il conseguente stupore degli Apostoli, inoltre ci parla della richiesta della tassa del Tempio fatta proprio a Colui che aveva fatto costruire quel Tempio, infine il miracolo della moneta d’argento trovata in bocca al primo pesce che si era avvicinato alla riva. Come possiamo capire ci sono passi difficili da comprendere ed inquadrarli secondo il loro valore.
Ciò che colpisce è la richiesta fatta a Gesù di pagare la tassa del Tempio, mai prima di questa circostanza era stata fatta, questo manifesta un odio feroce nei suoi confronti che aumentava a dismisura. Gesù si assoggetta e non lo fa per paura, vuole evitare uno scandalo che avrebbero inventato i suoi nemici, considerandolo infedele per non avere pagato la tassa. Leggendo nei loro cuori Gesù comprende tutta la malvagità che li anima.
Molte persone nella nostra società si comportano con malvagità quando non riescono a raggiungere un loro obiettivo, quando non riescono a raggiungere i primi posti o perché turbate mentalmente vogliono imporre le loro opinioni anche se vanno contro il Vangelo. L’avversione verso qualcuno che poi si considera antagonista, aumenta un forte senso di ribellione interiore che non fa parte della spiritualità cristiana.
Ritorniamo all’inizio, Gesù dà il secondo annuncio della sua morte e i seguaci entrano in crisi, la tristezza si impadronì dei loro cuori e i pensieri si accavallano nello scoraggiamento. Non comprendevano questi annunci che dava Gesù, non riuscivano ad accostare i suoi miracoli con la morte che preannunciava. Se Gesù risuscitava i morti, perché parlava della sua morte imminente? Questo era il senso della riflessione degli Apostoli.
Spesso la volontà di Dio è difficile da capire, ma se obbediamo al Padre spirituale, le Grazie arriveranno!
E per non lasciare gli Apostoli nella confusione quando viene chiesto di pagare la tassa, Gesù si sottomette. Ma se qualcuno non doveva pagarla era proprio Gesù, tutti Lo conoscevano come Profeta o come Uomo di Dio, infatti mai avevano chiesto a Lui un contributo, anche perché Egli aveva dichiarato che il Tempio era stato trasformato in un covo di malfattori e disonesti: La Scrittura dice: La mia casa sarà chiamata casa di preghiera ma voi ne fate una spelonca di ladri” (Mt 21,13).
Se Gesù considerava il Tempio come la casa di Dio, al tempo stesso era nauseato dalla vita che vi si conduceva, tanto che reagì con durezza al commercio che si faceva lì: “Entrato nel Tempio, si mise a scacciare quelli che vendevano e comperavano nel Tempio; rovesciò i tavoli dei cambiavalute e le sedie dei venditori di colombe e non permetteva che si portassero cose attraverso il Tempio” (Mc 11,15-16).
Nel Tempio aveva compiuto grandi miracoli ma i suoi nemici li ignoravano e trascuravano queste opere mai compiute prima da nessuno, inoltre sorvolavano sulle parole che Gesù aveva pronunciato precedentemente e che mettevano seria riflessione:“Io vi dico che qui c'è qualcosa più grande del Tempio” (Mt 12,6). E intendeva se stesso. Allora perché dopo alcuni mesi gli chiesero la tassa del Tempio? I suoi detrattori e nemici odiosi deridevano la sua Persona e le sue parole.
A tanto arriva l’odio e l’avversione che assale la persona cattiva non più in grado di controllare i suoi sentimenti.
Consideriamo che la tassa del Tempio indicava un’appartenenza al mondo, ma Gesù era Dio, il Totalmente altro, quindi la richiesta era pretestuosa, gli volevano dire che Lui era come uno di loro. Non credevano assolutamente che era il “Pane disceso dal Cielo”. Gesù poteva rifiutarsi di pagarla, ma non volle suscitare reazioni scomposte, ecco l’infinita saggezza del Signore.
Il Regno di Dio che predicava Gesù non richiedeva assolutamente una tassa per farne parte…
Anche se non conoscevano la provenienza Divina di Gesù, erano i suoi miracoli a confermarlo, oltre i suoi insegnamenti perfetti e coerenti per gli ascoltatori onesti, mentre i disonesti cercavano sempre un piccolo appiglio per disprezzarlo e riferire agli altri diffamazioni per screditarlo e che non poteva essere un Uomo divino. La loro richiesta non rimase senza una risposta, tale che solo Dio poteva dare, solo il Creatore poteva sapere che il primo pesce preso da Pietro portava in bocca una moneta d’argento.
Quindi, Gesù si sottomette alla tassa ma utilizza la loro stessa richiesta per dimostrare la sua Divinità e che le sue parole erano sempre accompagnate da miracoli straordinari. Chi poteva sapere che un pesce e proprio il primo che sarebbe arrivato vicino alla riva avrebbe avuto in bocca una moneta d’argento?
Ma più di questo vero miracolo, mi colpiscono le chiare ed infallibili parole di Gesù: “…va’ al mare, getta l’amo e prendi il primo pesce che viene su, aprigli la bocca e vi troverai una moneta d’argento. Prendila e consegnala loro per me e per te”.
Se il Tempio necessitava di offerte per il suo mantenimento, quello che aveva dato e continuava a dare Gesù era un’offerta infinita, ineguagliabile, insuperabile. Oltre a compiere grandi miracoli nel Tempio (“Gli si avvicinarono ciechi e storpi nel Tempio ed Egli li guarì” Mt 21,14), ed avere insegnato la pura Sacra Scrittura, Gesù stesso era il vero Tempio del Padre. Dopo tre giorni dalla sua morte, il vero Tempio per adorare Dio diventò il Corpo di Gesù, Tempio incorruttibile ed infinito.
«Allora i Giudei presero la parola e gli dissero: “Quale segno ci mostri per fare queste cose?”. Rispose loro Gesù:“Distruggete questo Tempio e in tre giorni lo farò risorgere”. Gli dissero allora i Giudei: “Questo Tempio è stato costruito in quarantasei anni e tu in tre giorni lo farai risorgere?”. Ma Egli parlava del Tempio del suo Corpo. Quando poi fu risuscitato dai morti, i suoi discepoli si ricordarono che aveva detto questo, e credettero alla Scrittura e alla parola detta da Gesù» (Gv 2,18-22).
Oggi siamo chiamati a trasformare il nostro corpo in tempio dello Spirito di Gesù, a fargli spazio con l’eliminazione di tante cose superflue e della mentalità umana, così da permettere a Dio di compiere mirabilie in ognuno di noi. Se non eliminiamo quanto si oppone al Vangelo e all’amore verso il prossimo, non saremo mai disponibili ad accogliere lo Spirito Santo.
Senza una adeguata purificazione interiore, lo Spirito di Dio non viene nell’anima perché la trova impura.

Continuiamo le intense preghiere alla Madonna con la recita giornaliera del Santo Rosario per me, per vincere l’attacco portato da satana, sciogliendo questo nodo oppressivo. Chi mi vuole bene, preghi molto per me.
Vi benedico e prego per tutti voi. Pregate per me ogni giorno nella Messa e nel Rosario.
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