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venerdì 10 agosto 2012

1724 - Commento al Vangelo del 10/8/2012


+ Dal Vangelo secondo Giovanni (12,24-26)
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «In verità, in verità io vi dico: se il chicco di grano, caduto in terra, non muore, rimane solo; se invece muore, produce molto frutto. Chi ama la propria vita, la perde e chi odia la propria vita in questo mondo, la conserverà per la vita eterna. Se uno mi vuole servire, mi segua, e dove sono io, là sarà anche il mio servitore. Se uno serve me, il Padre lo onorerà». 

Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro
Abbiamo già considerato diversi segni della presenza dello Spirito di Dio in una persona, li riassumo brevemente per quanti si sono iscritti nelle ultime settimane:
la persona unita a Dio esprime sempre parole di verità;
è mossa da Dio sempre verso cose serie ed importanti perché Dio non ispira mai cose inutili;
riceve luce intuitiva per operare secondo la sua volontà anche se non se ne conoscono i motivi e tutto quanto compie riesce secondo il piano di Dio;
la persona è docile al Padre spirituale ed accoglie tutte le indicazioni sante, anche quei consigli che sembrano impensabili ma finalizzati sempre al bene della sua anima;
la persona diventa prudente, giudiziosa, retta ed equilibrata in tutte le sue opere;
non è più istintiva né avventata né esagerata;
la persona avverte sempre più pensieri umili e di annientamento, non ha più l’orgoglio che la esaltava in ogni circostanza.
Vi ho già scritto che con orgoglio si intende il forte senso di autostima e fiducia nelle proprie capacità, si è miseramente convinti di avere compreso tutto dalla vita e capaci di stabilire ogni verità. Inoltre, l’orgoglioso è assolutamente incapace di ricevere umiliazioni.
Il sinonimo di orgoglio, manifesta un’alta opinione di sé.
Chi imprimerà nel cuore e nella mente queste indicazioni sui segni della presenza di Dio, avrà una maggiore conoscenza di sé e diventerà un po’ più capace nel discernere i segni dei tempi. Mediamo attentamente questi insegnamenti e sforziamoci di viverli anche se la società molto spesso mette a dura prova ed ostacola il cammino spirituale.
Un altro segno della presenza dello Spirito di Dio in una persona è la pace interiore, ma non quella illusoria beatitudine che avvolge molti credenti quando tutto va loro bene e si sentono arrivati al terzo Cielo. Intendo la pace che arriva da Gesù e permane ed è autentica soprattutto quando si ricevono persecuzioni, diffamazioni, ingiustizie, cattiverie, inganni, tradimenti, falsità o si provano malattie dolorose, sofferenze affettive profonde.
In queste circostanze occorre provare chi siamo realmente, che grado di spiritualità abbiamo raggiunto, che Fede abbiamo e, soprattutto, se amiamo veramente e sopra ogni cosa il Signore Gesù.
Sono moltissimi i cattolici che affermano di avere incontrato Gesù, si deliziano interiormente e spesso si esaltano esprimendo la convinzione di avere raggiunto il grado massimo della spiritualità cristiana. Beati loro… È vero che molti si auto convincono in buonafede o per una distorta considerazione personale o anche per una mancata conoscenza del vero cammino spirituale, che da queste pagine cerco di spiegare a tutti voi, dopo avere compiuto io quello che vi scrivo.
Ed anche per questo vi chiedo preghiere per la mia anima e per continuare in modo irremovibile questo impegnativo cammino di Fede. Un cammino che mi impegna moltissimo davanti a Dio, si tratta di diffondere la sua Parola nella piena fedeltà a Lui, di trasmettere a decine di migliaia di credenti il Vangelo puro di Gesù, la vera dottrina cattolica, l’insegnamento infallibile dei Papi.
Questo cammino richiede inizialmente un rinnegamento forte e risoluto, per prendere le redini della propria volontà e offrirle a Gesù, dando a Lui la piena libertà di condurre la vita e dirigerla solo dove vuole Lui. Questo è il cammino cristiano chiesto da Gesù, ma non a tutti chiede la stessa donazione, ognuno nel suo stato di vita deve sforzarsi secondo la sua generosità di uniformare la sua volontà a quella di Gesù.
Dovrebbe in verità esistere una sola volontà in un cattolico: quella di Gesù.
Solo in questo modo possiamo vivere la Parola di oggi: “Se il chicco di grano, caduto in terra, non muore, rimane solo; se invece muore, produce molto frutto”. Morire a se stessi è soprattutto un grande segno di amore verso la propria anima e verso Gesù. È l’amore autentico a spingerci ad accogliere in profondità la parabola del chicco di grano che, per dare frutto, muore e marcisce nell’oscurità della terra. Questo insegnamento di Gesù è certamente il più profondo.
Il chicco di grano sotto terra marcisce e muore per poi germogliare fino ad diventare spiga splendente. Ogni chicco di grano che germoglia nella Chiesa Santa, è una festa in Paradiso. Anche Dio Padre ha seminato il Figlio nel cuore del mondo, Lo ha dato a tutti noi perché Lo lasciassimo crescere e poi diventare grano, poi ostie ed infine Eucaristia.
Gesù è il prototipo del chicco di grano che muore per dare la Vita per gli altri, per sfamarli addirittura con il suo stesso Corpo.
Il chicco di grano lo possiamo raffigurare docile nell’evolversi della sua trasformazione e maturazione, come se avesse la pace di Dio, pur essendo ignaro di tutto. La pace che ho indicato sopra e che manifesta l’azione dello Spirito di Dio, possiamo raffigurarla al chicco di grano, esso si lascia usare dal contadino, muore a se stesso e cresce per diventare una spiga meravigliosa.
La vera pace di Dio si conquista esclusivamente nel morire a se stessi e non senza una analisi interiore profonda.
Senza esame di coscienza giornaliero non conosciamo chi siamo, neanche la misura delle virtù e dei vizi.

Continuiamo le intense preghiere alla Madonna con la recita giornaliera del Santo Rosario per me, per vincere l’attacco portato da satana, sciogliendo questo nodo oppressivo. Chi mi vuole bene, preghi molto per me.
Vi benedico e prego per tutti voi. Pregate per me ogni giorno nella Messa e nel Rosario.
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