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lunedì 19 novembre 2018

SC 287 Commento al Vangelo di domenica 18.11.2018 (Padre Giulio Maria Scozzaro)

XXXIII Domenica del Tempo Ordinario 

+ Dal Vangelo secondo Marco  (13,24-32)
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«In quei giorni, dopo quella tribolazione, il sole si oscurerà,
la luna non darà più la sua luce, le stelle cadranno dal cielo
e le potenze che sono nei cieli saranno sconvolte.
Allora vedranno il Figlio dell’Uomo venire sulle nubi con grande potenza e gloria. Egli manderà gli Angeli e radunerà i suoi eletti dai quattro venti, dall'estremità della terra fino all'estremità del cielo. Dalla pianta di fico imparate la parabola: quando ormai il suo ramo diventa tenero e spuntano le foglie, sapete che l’estate è vicina. Così anche voi: quando vedrete accadere queste cose, sappiate che Egli è vicino, è alle porte. In verità Io vi dico: non passerà questa generazione prima che tutto questo avvenga. Il cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno. Quanto però a quel giorno o a quell'ora, nessuno lo sa, né gli Angeli nel cielo né il Figlio, eccetto il Padre». 

Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro
Le profezie di Gesù i cristiani non possono ignorarle, non devono trovare pretesti per allontanarli dalla mente per la paura di perdere quanto piace di materiale e di altro o per vivere in una dimensione molto personale e che si chiama inganno della mente.
Il cristiano come gli atei è libero di gestire la sua volontà e di intraprendere le scelte che desidera. Quando si stacca da Gesù Cristo per proseguire la sua vita senza Dio e non rispetta più le parole sante del Signore, non teme il futuro che lo attende.
Ogni cristiano dimostra di seguire Gesù se osserva i suoi insegnamenti, ancora più intensamente devono avvalorarlo i suoi Ministri sacri.
Il Vangelo oggi ci presenta una profezia scioccante e che i mansueti credono perché hanno piena Fede in Gesù. Lui lo ha detto e così sarà.
Ma qual è la ragione di questo avvenimento che dovrà verificarsi? Accadrà solo questo di tremendo oppure seguiranno molto presto le profezie contenute nell'Apocalisse, con le sette coppe dell’ira ardente di Dio, che si scaricheranno nel mondo, sull'umanità?
L’ultimo Libro della Bibbia, l’Apocalisse, descrive dettagliatamente gli eventi che si verificheranno quando il mondo si allontanerà da Dio e Roma, chiamata la prostituta, sarà diventata la capitale della corruzione. Non per i suoi abitanti onesti e buoni, si intende quel potere mondiale che verrà esercitato fra breve da Roma, dopo anni di incontri segreti sempre a Roma anche all'interno di ambienti sacri.
Le sette coppe dell’ira ardente di Dio che si scaricheranno sull’umanità saranno esclusivamente la risposta di Dio verso quanti hanno deciso da qualche secolo di fargli guerra, cominciando con la corruzione dei costumi; il pervertimento della gioventù con illimitati diversivi per inoculare la convinzione della non esistenza di Dio e bestemmiarlo; convincendo la gioventù e gli adulti che la vita è solo questa, è l’appagamento dei sensi, quindi tanta immoralità e depravazione sessuale.
Favorire il degrado morale è una delle tattiche perseguite per sradicare Gesù dai cuori, per addormentare la coscienza e stordire tutti.
I cristiani che leggono nel Vangelo di oggi la profezia di Gesù e mostrano qualche sorpresa, non hanno capito nulla della realtà né di Dio.
Dio è Amore e non vuole mai il male, né le guerre, ma è Dio Creatore e non potrà permettere agli iniqui chiamati potenti del mondo, di distruggere la sua Chiesa o di far mettere il marchio dell’Anticristo a sette miliardi di uomini e donne, così da trasformare quasi tutti in adoratori di colui che dichiarerà di essere il vero Cristo, come viene preparato dall’elite che vuole governare il mondo, con una sola economia, una sola moneta, una sola religione, ecc.
Il capitolo 16 dell’Apocalisse spiega la ragione della reazione di Dio alla satanica volontà dei seguaci del Male di distruggere il Cristianesimo.
In questi due millenni sono già avvenuti molti attacchi contro la Chiesa di Cristo per distruggerla, tutti si sono infranti contro la potentissima protezione della Madre di Dio, così oltre cento anni fa è stato deciso di corrompere la Chiesa dall’interno per annientarla.
Prima di elencare brevemente le sette coppe dell’ira di Dio, evidenzio due volte i versetti 13-14 del capitolo 16 dell’Apocalisse: «Poi dalla bocca del drago e dalla bocca della bestia e dalla bocca del falso profeta vidi uscire tre spiriti immondi, simili a rane: sono infatti spiriti di demoni che operano prodigi e vanno a radunare tutti i re di tutta la terra per la guerra del gran giorno di Dio Onnipotente».
Il drago è il comunismo, mai vivo e agguerrito come oggi; la bestia è la Massoneria; il falso profeta chi è? L’Apocalisse aiuta a capire!
Di seguito una sintesi del capitolo 16 dell’Apocalisse, i castighi e le tremende piaghe colpiranno solo i nemici di Gesù, quelli che non meritano:
«Udii poi una gran voce dal tempio che diceva ai sette Angeli: “Andate e versate sulla terra le sette coppe dell’ira di Dio”.
Partì il primo e versò la sua coppa sopra la terra; e scoppiò una piaga dolorosa e maligna sugli uomini che recavano il marchio della bestia e si prostravano davanti alla sua statua.
Il secondo versò la sua coppa nel mare che diventò sangue come quello di un morto e perì ogni essere vivente che si trovava nel mare.
Il terzo versò la sua coppa nei fiumi e nelle sorgenti delle acque, e diventarono sangue.
Il quarto versò la sua coppa sul sole e gli fu concesso di bruciare gli uomini con il fuoco.
E gli uomini bruciarono per il terribile calore e bestemmiarono il Nome di Dio che ha in suo potere tali flagelli, invece di ravvedersi per rendergli omaggio.
Il quinto versò la sua coppa sul trono della bestia e il suo regno fu avvolto dalle tenebre. Gli uomini si mordevano la lingua per il dolore e bestemmiarono il Dio del cielo a causa dei dolori e delle piaghe, invece di pentirsi delle loro azioni.
Il sesto versò la sua coppa sopra il gran fiume Eufrate e le sue acque furono prosciugate per preparare il passaggio ai re dell’oriente. Poi dalla bocca del drago e dalla bocca della bestia e dalla bocca del falso profeta vidi uscire tre spiriti immondi, simili a rane: sono infatti spiriti di demoni che operano prodigi e vanno a radunare tutti i re di tutta la terra per la guerra del gran giorno di Dio Onnipotente.
Il settimo versò la sua coppa nell’aria e uscì dal tempio, dalla parte del trono, una voce potente che diceva: “È fatto!”. Ne seguirono folgori, clamori e tuoni, accompagnati da un grande terremoto, di cui non vi era mai stato l’uguale da quando gli uomini vivono sopra la terra. La grande città si squarciò in tre parti e crollarono le città delle Nazioni.
(…) era davvero un grande flagello» (Ap 16,1-4.8.10-14.17-19.21).
L'interpretazione immediata, dato il contesto, è che si tratti della battaglia finale tra i re della Terra (incitati da satana) e Dio, tra il Bene e il Male. Invece si tratta della fine dei tempi dominati da satana e la scomparsa dalla Terra di tutti i cattivi, e Gesù spiega questa purificazione con la parabola della mietitura del buon grano e della zizzania. I buoni resteranno per glorificare la Santissima Trinità.
«Lasciate che l’una e l’altro crescano insieme fino alla mietitura e al momento della mietitura dirò ai mietitori: Cogliete prima la zizzania e legatela in fastelli per bruciarla; il grano invece riponetelo nel mio granaio» (Mt 13,30).
Da oltre un secolo è in atto la battaglia finale contro il Cristianesimo e Gesù ha usato finora una pazienza infinita, ha dato messaggi all'umanità, come ha voluto far intervenire sua Madre. Le apparizioni della Madonna per scuotere dai pericoli incombenti e svegliare le coscienze sono state incalcolabili.
Loro due hanno cercato in tutti i modi di svegliare miliardi di uomini e donne sprofondati in una devastante corruzione di mente e cuore, in una immoralità primitiva.
Gesù nutre un grande amore per ciascuno di noi, non vuole perderci, ha dato la Vita per noi: miliardi di persone però Lo maledicono...
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