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sabato 3 novembre 2018

SC 272 Commento al Vangelo di sabato 03.11.2018 (Padre Giulio Maria Scozzaro)

+ Dal Vangelo secondo Luca (14,1.7-11)
Un sabato Gesù si recò a casa di uno dei capi dei farisei per pranzare ed essi stavano a osservarlo. Diceva agli invitati una parabola, notando come sceglievano i primi posti: «Quando sei invitato a nozze da qualcuno, non metterti al primo posto, perché non ci sia un altro invitato più degno di te, e colui che ha invitato te e lui venga a dirti: “Cedigli il posto!”. Allora dovrai con vergogna occupare l’ultimo posto. Invece, quando sei invitato, va’ a metterti all’ultimo posto, perché quando viene colui che ti ha invitato ti dica: “Amico, vieni più avanti!”. Allora ne avrai onore davanti a tutti i commensali. Perché chiunque si esalta sarà umiliato, e chi si umilia sarà esaltato». 

Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro
Non è vero che ognuno si trova nel posto che merita, non solo perché in Italia non si conosce la meritocrazia, è più violenta l’ambizione per accaparrarsi i posti migliori anche senza le qualifiche necessarie. Le scaltrezze fioriscono ovunque e spesso prendono deviazioni pericolose.
Non riguarda solo la politica, è vero che i politici hanno sempre dato spazio a parenti ed amici, d'altronde i voti li hanno ricevuti soprattutto da loro. Se ci sono le competenze non vedo alcun problema, anche nel caso di incarichi dati direttamente da chi amministra.
Non è un discorso solo politico, è la vita degli italiani ad avere preso da decenni una deviazione pericolosa e alla lunga il conto si paga.
Le alluvioni di questi giorni devono far riflettere, mai si erano viste inondazioni simili e la Liguria è la Regione più colpita, essa è pure stata quella con maggiore denatalità in Italia e devota al denaro, tanto che viene definita avara. In Liguria si è esaltata la cultura della denatalità, non deve apparire come un caso le disgrazie che avvengono da anni in questa Regione.
In tutta Italia si stanno verificando fenomeni estremi, devastazioni e morti, oltre ai mini-uragani in arrivo. È il disastro dell’Italia. Perché?
La protezione civile afferma che la situazione è apocalittica, in Veneto si registra la situazione più drammatica, e non solo per i 10 mila alberi sradicati. Nel bellunese interi boschi di abeti sono stati rasi al suolo dal vento e anche in Valtellina (Lombardia) sono stati sradicati oltre 12 mila alberi. C’è grande emergenza ovunque.
In questi giorni c’è come un’apocalisse in Italia, solo in Italia, ma cosa hanno fatto in passato i politici e anche i Ministri di Dio?
Dopo la guerra e le elezioni che portarono al primo governo della Repubblica Italiana, guidato da De Gasperi che aveva guidato anche l’ultimo governo del Regno d’Italia e nominato da Umberto di Savoia allora Luogotenente del Re, quindi da 72 anni non è sbocciata in Italia una rinnovata mentalità formativa e si è rimasti bloccati a quella che viene riconosciuta ovunque come la faciloneria degli italiani.
Il vero appellativo da dare agli italiani è l’altro: «Italiani brava gente». Nessuno può nascondere questa innata generosità e bontà della nostra gente, però in molti casi è unita alla mancanza del senso del dovere. Questo comportamento è squisitamente presente in tante persone e non fanno caso al mancato servizio da prestare anche se pagati.
Non era il referendum del 2 giugno 1946 a dover dare una nuova visione della vita agli italiani, né poteva cambiare la mentalità di questo benedetto popolo la Costituzione dello Stato Italiano del 1947. Diciamo che la politica poteva fare molto ma fece pochissimo.
Si preoccupò di alfabetizzare la popolazione con le trasmissioni televisive, ma non introdusse una nuova mentalità fondata sul rispetto del lavoro e la sostituzione della furberia con la sincerità. Nelle parole di politici più consapevoli di molti che abbiamo visto negli ultimi decenni, c’era il desiderio di un’Italia migliore ma si sono preoccupati solo dell’aspetto materiale: la ricostruzione e il progresso economico.
La Chiesa ha fatto molto in passato, i grossi guai sono iniziati negli ultimi decenni. È avanzata progressivamente nella formazione di prelati e sacerdoti la mentalità protestante, accomodante e tollerante che arriva finanche a non dare al peccato il suo corretto significato e viene giustificato dalla nuova interpretazione data alla misericordia di Gesù.
Le Chiese di Roma sono deserte e molti romani vedono gli ecclesiastici con avversione e repulsione, ci sono motivi che non vengono scritti ma si diffondono con il passaparola. Il ruolo di questi Ministri di Dio è quello dell’evangelizzazione, ma non possono fare quasi nulla se hanno perduto di credibilità.
La frequenza dei cattolici alla Santa Messa è minima, gli scettici e gli atei non se ne curano, quindi, i veri predicatori della nuova dottrina viziosa, pervertita, impura, sono i personaggi televisivi privi di morale. Questo spiega l’assenza e in molti casi la dissoluzione morale delle ultime due generazioni, è sotto gli occhi di tutti l’indecenza che riveste molti uomini e donne.
La responsabilità principale è dei Ministri di Dio che non hanno più predicato la Verità con coraggio e si sono rifugiati nella meschina accondiscendenza per non ricevere lamentele dai loro parrocchiani. Senza capire più che perdevano la stima che Gesù Cristo aveva riposto in loro.
Ci sono più imputazioni da fare sull’incredibile superficialità di vita che portano dentro molti italiani, anche se rimangono «brava gente».
La mancanza dei valori fondamentali per l’essere umano non vengono rispettati e la furbizia domina tutti i deboli che lavorano in ogni settore, ricopre molti personaggi autorevoli, è la furbata che prevale su tutti i campi della vita.
In ogni settore trionfa la furberia, figlia della malizia e sorella dell’astuzia.
Molti sono stati «i primi» nei decenni passati e tanti altri lo sono oggi, non per meriti professionali o per i valori fondati sull’onestà, ma per scambi di favori, contemplati esplicitamente non solo nella criminalità organizzata, nelle società segrete, anche all’interno della Chiesa.
La Madonna nel Magnificat dice che Dio “ha rovesciato i potenti dai troni, ha innalzato gli umili” (Lc 1,52), ma allo stesso tempo vuole dare ai buoni e a quelli che meritano, perché adeguati a ruoli che devono ricoprire, la possibilità di agire per il bene comune.
Se è l’uomo a cercare di arrivare al primo posto, la sua scalata è già «malata» in partenza.
L’uomo deve possedere tutte le capacità per occupare i primi posti, ma deve chiedere e non pretendere, magari dando l’anima al diavolo…
Chi prega ed è adeguatamente preparato, deve continuare ad avere Fede perché sarà premiato, senza giudicare quelli che occupano posti importanti ma sono inetti. Molti in effetti guadagnano molti soldi senza meritarli, sono le loro opere a denunciare l’incapacità di cui sono maestri.
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