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lunedì 12 novembre 2018

SC 280 Commento al Vangelo di domenica 11.11.2018 (Padre Giulio Maria Scozzaro)

XXXII Domenica del Tempo Ordinario 

+ Dal Vangelo secondo Marco (12,38-44)
In quel tempo, Gesù nel Tempio diceva alla folla mentre insegnava: «Guardatevi dagli scribi, che amano passeggiare in lunghe vesti, ricevere saluti nelle piazze, avere i primi seggi nelle sinagoghe e i primi posti nei banchetti. Divorano le case delle vedove e ostentano di fare lunghe preghiere; essi riceveranno una condanna più grave». E sedutosi di fronte al tesoro, osservava come la folla gettava monete nel tesoro. E tanti ricchi ne gettavano molte. Ma venuta una povera vedova vi gettò due spiccioli, cioè un quattrino. Allora, chiamati a sé i discepoli, disse loro: «In verità vi dico: questa vedova ha gettato nel tesoro più di tutti gli altri. Poiché tutti hanno dato del loro superfluo, essa invece, nella sua povertà, vi ha messo tutto quello che aveva, tutto quanto aveva per vivere». 

Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro
In questo brano prorompe la piena antitesi tra Gesù e gli scribi, si contrappone la bontà alla vanità, il fuoco divino presente nella Persona del Signore alla superficialità vanitosa dei suoi nemici. Si incontrano ancora una volta l’Uomo sincero che è Gesù e l’uomo frivolo rappresentato dallo scriba, pieno di sé, vanaglorioso.
In Gesù troviamo tutto il Bene possibile, è Lui il Sommo Bene.
Poi ci sono miliardi di gradazioni di Bene e di male, per quanti sono gli abitanti della terra.
Anche nei cristiani è necessariamente presente questa gradazione del Bene spirituale che posseggono, è sempre proporzionato non tanto alla loro esteriore adesione al Vangelo, che può essere anche solo apparente, invece il Bene che posseggono è commisurato alla loro mentalità e alle opere che ne conseguono.
La lontananza da Gesù o la scarsa preghiera o il mantenimento della vecchia mentalità, continua a rappresentare per il cristiano una mancata crescita spirituale e si permane con le antiche caratteristiche comportamentali. Non migliora mai e vive sotto una falsa luce.
Mentre la vera conversione contempla un cambiamento radicale.
L’allontanamento crescente dal Vangelo dei Ministri di Dio e dei cattolici indottrinati negativamente apre le porte alla potenza negativa.
Un grande dolore viene causato ogni giorno a Gesù e a Maria Santissima, non sono stati sufficienti le apparizioni e le lacrimazioni di sangue attraverso numerose statue a cominciare dalle lacrime fuoriuscite dal bassorilievo di Siracusa nel 1953. La Madonna delle Lacrime di Siracusa fu un prodigio visibile per giorni e riconosciuto in pochi mesi dalla Chiesa.
A quel tempo quanti governavano nella Chiesa avevano una Fede forte e con grande premura accertarono il miracolo della lacrimazione.
Perché quelle lacrime della Madonna e le successive apparizioni? Le altre lacrime di Civitavecchia, vicino Roma, svelarono il motivo del pianto.
Molte novità sono state introdotte nella Chiesa per volontà umana, è una strategia partecipata e nulla viene lasciato al caso.
Diverse diocesi italiane hanno organizzato incontri per verificare la possibilità di una intesa tra la Chiesa e la Massoneria, si muovono cardinali e vescovi per abbracciare ciò che unisce gli opposti. Rimane impossibile secondo la sana dottrina cattolica.
Un articolo pubblicato oggi tratta di queste conferenze che continuano ad organizzarsi nelle diocesi.
Quello che appare è la ricerca di una nuova identità da dare alla Chiesa, con manovratori impegnati a tempo pieno nel voler «affrescare» la Chiesa di Gesù in modo molto umano, eliminando quel soprannaturale che molto li infastidisce, considerando che queste persone diventate nemiche di Cristo, non credono più in Lui e non pregano.
«Dai loro frutti li riconoscerete» (Mt 7,16). I cattivi si riconoscono non solamente dalle opere, spesso anche dalle loro parole.
Il Bene è presente dove c’è la Grazia di Dio, non in quelle opere esteriori ipocrite. Le opere sante dei buoni testimoniano per loro.
Il vero amore verso gli altri si esprime in una vita donata nel silenzio di una preghiera infuocata, in una preoccupazione che spinge a sacrificarsi per gli altri, senza alcuna ostentazione come facevano gli scribi del Tempio.
«Guardatevi dagli scribi, che amano passeggiare in lunghe vesti, ricevere saluti nelle piazze, avere i primi seggi nelle sinagoghe e i primi posti nei banchetti. Divorano le case delle vedove e ostentano di fare lunghe preghiere; essi riceveranno una condanna più grave».
La contraddizione entra nei cuori di quanti non vogliono perdere la vecchia mentalità, in coloro che alternano buoni propositi alle antiche abitudini, in altri che hanno perduto la Fede in Gesù e posseggono un’autorità che viene esercitata con iniquità e prepotenza, senza temere più il peccato.
Guardatevi, allora, da chi parla per affascinare e sedurre. Ammirate invece la vedova povera che donò al Tempio i pochi spiccioli che possedeva. Era grande la sua Fede. «Questa vedova ha gettato nel tesoro più di tutti gli altri».
Nelle persone semplici e leali si trovano buoni sentimenti e una grande generosità.
I benestanti si preoccupano di accumulare e faticano molto nel donare con amore perché sono troppo legati ai loro beni materiali e non vogliono perdere nulla. Alle volte danno solo ciò che non è prettamente necessario. Gesù si rivolge ad essi.
«Tutti hanno dato del loro superfluo, la vedova invece, nella sua povertà, vi ha messo tutto quello che aveva, tutto quanto aveva per vivere».
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