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lunedì 16 luglio 2018

SC 217 Commento al Vangelo di domenica 15.07.2018 (Padre Giulio Maria Scozzaro)

XV Domenica del Tempo Ordinario 

+ Dal Vangelo secondo Marco (6,7-13)
In quel tempo, Gesù chiamò a sé i Dodici e prese a mandarli a due a due e dava loro potere sugli spiriti impuri. E ordinò loro di non prendere per il viaggio nient’altro che un bastone: né pane, né sacca, né denaro nella cintura; ma di calzare sandali e di non portare due tuniche. E diceva loro: «Dovunque entriate in una casa, rimanetevi finché non sarete partiti di lì. Se in qualche luogo non vi accogliessero e non vi ascoltassero, andatevene e scuotete la polvere sotto i vostri piedi come testimonianza per loro». Ed essi, partiti, proclamarono che la gente si convertisse, scacciavano molti demoni, ungevano con olio molti infermi e li guarivano. 

Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro
Nella prima lettura della Messa leggiamo che Dio non segue i progetti degli uomini e per diffondere il suo messaggio di salvezza sceglie un povero pastore senza tenere conto di Amasìa, sacerdote di Betel. La rabbia di Amasìa è espressione dell’invidia verso un contadino semplice e puro, chiamato da Dio a diventare Profeta.
Amos viene cacciato via e risponde con candidezza: «Non ero profeta né figlio di profeta; ero un mandriano e coltivavo piante di sicomoro. Il Signore mi prese, mi chiamò mentre seguivo il gregge. Il Signore mi disse: “Va’, profetizza al mio popolo Israele”».
In questo episodio emerge sia la libertà di Dio nella scelta dei suoi Profeti sia la nullità davanti a Dio dei progetti umani ed egoisti.
Allo stesso modo per un suo imperscrutabile disegno, chiama molti al sacerdozio e alla vita religiosa.
Negli ultimi anni sono diminuite notevolmente le vocazioni, c’è un massiccio allontanamento dalla Chiesa e dalla preghiera, ma il Signore continua a chiamare molti al sacerdozio, c’è urgente necessità di numerosi predicatori e di modelli di virtù, di santità, da inviare in questa società dispersa e agonizzante.
Per volere di Dio molti vengono chiamati, mediante il Sacramento dell’Ordine, a esercitare il sacerdozio ministeriale. Questa premura di Dio si spiega con la sua misericordia per l’umanità, sono indispensabili i Sacerdoti per predicare i valori cristiani, insegnare la Via del trionfo sul male, dispensare i misteri divini.
Il Sacerdote è l’unico dispensatore, è colui in cui agisce Gesù Cristo non tanto con la sola ispirazione o rendendolo Profeta come Amos. Il Sacerdote ha la stessa identità di Cristo perché nell’ordinazione avviene un mutamento del suo essere e se rimane sempre un uomo, in lui vive Cristo.
Il Sacerdote, attraverso la consacrazione ricevuta nel Sacramento dell’Ordine, diventa strumento di Gesù Cristo, al quale offre tutta la sua esistenza per portare a tutti la Grazia della Redenzione: è un uomo scelto fra gli uomini, viene costituito per il bene degli uomini nelle cose che riguardano Dio, per offrire doni e sacrifici per i peccati.
L’identità del Sacerdote è quella di Cristo, è un “alter Christus”, ma anche “ipse Christus”, un altro Cristo, lo stesso Cristo!
Nell’uomo che è il Sacerdote non c’è solo l’uomo, c’è Gesù Cristo vivo e vero, per questo potenzialmente ogni Sacerdote carico di Fede può compiere grandi miracoli. Il Sacerdote non è solo l’uomo del sacro, egli stesso è sacro e tutti i parrocchiani devono avere verso lui una venerazione eccelsa. Non devono giudicarlo né accrescere le piccole incomprensioni.
Il Sacerdote è anche l’uomo più diffamato o più adulato. Dipende dalla vita, dalle scelte e dagli esempi dati dal Sacerdote a quanti lo conoscono.
Di sicuro i Sacerdoti che insegnano fedelmente la Parola di Dio incontrano maggiori ostacoli ed arrivano soprattutto da altri cattolici che pretendono una predicazione più moderna, quindi, una nuova dottrina inventata dagli uomini.
I Sacerdoti che accontentano i cattolici della domenica o quelli imbevuti di insegnamenti opposti al Vangelo, sono invece osannati e considerati da molti come persone che “capiscono” le necessità degli altri e magari chiudono due occhi su tutto e non predicano più il Vangelo di Gesù. 
In questo modo, il Sacerdote e quei cattolici bramosi di una dottrina permissiva su tutto, a braccetto, si avviano verso la dannazione eterna.
La missione del Sacerdote è la stessa di Cristo e non può distaccarsi dalla sua Volontà, per non sviare i cattolici e condurli lontano da Lui.
Se pensiamo che il Sacerdote nella Santa Messa rinnova “in persona Christi”, lo stesso Sacrificio redentore del Calvario e rende presente ed efficace nel tempo la Redenzione operata dal Signore, c’è da rimanere senza parole e per Fede si baciano le mani benedette del Sacerdote.
Ogni Sacerdote è un immenso regalo di Dio al mondo. È Gesù, che passa beneficando, guarendo le malattie, portando pace e gioia alle coscienze. È strumento vivo di Cristo nel mondo, presta a nostro Signore la voce, le mani, tutto il suo essere.
Nella Santa Messa è Gesù che misticamente celebra nel Sacerdote, è Gesù che agisce come Sacerdote eterno e come Vittima perché offre se stesso al Padre in una rinnovata morte redentrice incruenta e mistica.
Nella Santa Messa è Gesù Cristo che cambia la sostanza del pane e del vino nel suo Corpo e nel suo Sangue. Ed è Gesù stesso che, nel Sacramento della Penitenza, pronuncia la parola autorevole e paterna: “Ti sono perdonati i tuoi peccati” (Mt 9,2; Lc 5,20; Gv 20,23).
Cosa sarebbe oggi il mondo senza i Sacerdoti che si sacrificano giorno e notte per chi chiede preghiera e per la salvezza dei peccatori?
Ho scritto un libro, Sacerdote, chi sei Tu?, per dare soprattutto a molti Sacerdoti che non hanno ricevuto corretti insegnamenti nelle Facoltà di Teologia, la conoscenza che è un uomo divino, è sacro, un dispensatore dei divini misteri e veramente “ipse Christus”, lo stesso Cristo!
Richiedete questo libro per scoprire il dono di Gesù al mondo con il sacerdozio ministeriale e regalarlo ai Sacerdoti che conoscete.
Nel nostro sito viene indicato un costo per facilitare l’ordinazione online, ma è sempre un costo minimo. Come sempre siete liberi di donare l’offerta che volete per noi pagare le ingenti spese e possibilmente ristamparlo e diffonderlo ovunque per suscitare in molti Sacerdoti confusi, maggiore consapevolezza della loro sacralità e un rinnovato amore per il sacerdozio.
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