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giovedì 12 luglio 2018

SC 214 Commento al Vangelo di giovedì 12.07.2018 (Padre Giulio Maria Scozzaro)

+ Dal Vangelo secondo Matteo (10,7-15)
In quel tempo, disse Gesù ai suoi apostoli:«Strada facendo, predicate, dicendo che il Regno dei Cieli è vicino. Guarite gli infermi, risuscitate i morti, purificate i lebbrosi, scacciate i demoni. Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date. Non procuratevi oro né argento né denaro nelle vostre cinture, né sacca da viaggio, né due tuniche, né sandali, né bastone, perché chi lavora ha diritto al suo nutrimento. In qualunque città o villaggio entriate, domandate chi là sia degno e rimanetevi finché non sarete partiti. Entrando nella casa, rivolgetele il saluto. Se quella casa ne è degna, la vostra pace scenda su di essa; ma se non ne è degna, la vostra pace ritorni a voi. Se qualcuno poi non vi accoglie e non dà ascolto alle vostre parole, uscite da quella casa o da quella città e scuotete la polvere dei vostri piedi. In verità Io vi dico: nel giorno del giudizio la terra di Sòdoma e Gomorra sarà trattata meno duramente di quella città». 

Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro
Molto spesso anche nello spirito del cristiano prevalgono bramosie di grandezza, non sono le legittime aspirazioni di vivere dignitosamente o di affermarsi nel lavoro, in campo professionale e nelle scelte di vita.
L’uomo fin dalla nascita porta in sé un insidioso desiderio di ostentare qualcosa, è la pericolosa superbia che non si quieta senza una adeguata vigilanza. Anche nelle persone buone è presente il vizio innato della superbia, ma essendo buone riescono a controllarla con maggiore facilità e dominano i pensieri sbagliati.
Tutte le persone lontane da Gesù Cristo o quelle che non Lo adorano più, sono dominate da pensieri carichi di potenti bramosie e non trovano pace. O meglio, la cercano senza però mai ottenerla, nelle dissipazioni e nei vizi pericolosi.
Così la ricerca della ricchezza, intesa come brama di possedere sempre più beni mobili ed immobili, è irrefrenabile e si arriva a vivere con un tarlo nella testa, che è appunto la brama dell’arricchimento.
L’ossessione di possedere quanti più beni possibili diventa un tormento in chi non ha valori e non ha capito il senso della sua vita.
Pensare di continuo a piani per accaparrarsi beni mobili ed immobili rende ambigua la persona, arriva a rubare tutto quello che riesce senza curarsi dei reati che commette, anche  dove deve rendicontare tutto, come la direttrice di un ufficio postale che aveva rubato centinaia di migliaia di euro dai conti dei clienti.
Non sono i politici gli unici a commettere ruberie varie e truffe, d’altronde essi sono espressione del popolo, forse in certi casi di quello meno onesto, ma provengono da questa società e non dalla luna. Inoltre non tutti i politici sono disonesti, non solo perché economicamente sicuri, anche per le qualità morali che non hanno prezzo.
Nei politici e nei cittadini comuni, la ricerca della grandezza è uguale, e molti non rubano solo perché non ne hanno l’occasione. Anche se “l’occasione fa l’uomo ladro”, non tutti diventano ladri pur avendone l’opportunità. Sono prevalentemente persone che posseggono valori morali non negoziabili, senza escludere molti atei onesti.
Solo che gli atei non hanno i valori cristiani, non avvertono il peccato come noi e spesso più facilmente “l’occasione fa l’uomo ladro”.
La verità dolorosa è però la seguente: se la situazione lo consente, tutte le persone, anche le persone più oneste, potrebbero vacillare compiendo azioni disoneste, o quanto meno poco ordinarie. Significa che spesso non è l’occasione a far diventare ladro un uomo, ma l’uomo cerca l’occasione per diventare ladro.
Nella Chiesa rimangono sempre vive le prove che indicano i veri seguaci di Gesù Cristo, è Lui ad indicarle: “Guarite gli infermi, risuscitate i morti, purificate i lebbrosi, scacciate i demoni. Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date”. La gratuità delle opere è connaturale nei buoni Sacerdoti, essi comprendono che tutto è dono di Dio e senza Lui sono niente.
Per comprendere il Vangelo di oggi dobbiamo ricordare e osservare i tre valori non negoziabili, per noi rappresentano “valori irrinunciabili”.
1)     la difesa della vita dalla nascita alla morte, contro l’aborto, l’eutanasia e la manipolazione del gene umano;
2)  la difesa del matrimonio monogamico tra uomo e donna, cioè la condanna del riconoscimento giuridico dell’unione tra omosessuali e delle coppie di conviventi;
3) la difesa della famiglia comporta il terzo valore irrinunciabile: la difesa della libertà di educazione, cioè il diritto della famiglia di scegliere come educare i propri figli, quindi la parità tra scuola pubblica e scuola privata paritaria, perché il compito di educare i figli spetta anzitutto ai genitori, non allo Stato.
Questi valori devono viverli i cattolici e questa è la vera predicazione dei seguaci di Gesù.“Strada facendo, predicate, dicendo che il Regno dei Cieli è vicino”. Per molti non è chiaro il significato della ricerca del Regno dei Cieli.
«Interrogato dai farisei: “Quando verrà il Regno di Dio?”, , Gesù rispose: “Il Regno di Dio non viene in modo da attirare l’attenzione, e nessuno dirà: Eccolo qui, o: eccolo là. Perché il Regno di Dio è in mezzo a voi!”» (Lc 17-20-21).
Il Regno dei Cieli è la trasformazione tutta interiore della vita; è il cambiamento radicale dell’anima; è il rifiuto di abitudini pesanti, di condotte ambigue, di facili tornaconti che ricadono sempre sui poveri e sugli oppressi.
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