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giovedì 5 luglio 2018

SC 207 Commento al Vangelo di giovedì 05.07.2018 (Padre Giulio Maria Scozzaro)

+ Dal Vangelo secondo Matteo (9,1-8)
In quel tempo, salito su una barca, Gesù passò all’altra riva e giunse nella sua città. Ed ecco, gli portavano un paralitico disteso su un letto. Gesù, vedendo la loro Fede, disse al paralitico: «Coraggio, figlio, ti sono perdonati i peccati». Allora alcuni scribi dissero fra sé: «Costui bestemmia». Ma Gesù, conoscendo i loro pensieri, disse: «Perché pensate cose malvagie nel vostro cuore? Che cosa infatti è più facile: dire “Ti sono perdonati i peccati”, oppure dire “Alzati e cammina”? Ma, perché sappiate che il Figlio dell’Uomo ha il potere sulla terra di perdonare i peccati: Alzati -disse allora al paralitico-, prendi il tuo letto e va’ a casa tua». Ed egli si alzò e andò a casa sua. Le folle, vedendo questo, furono prese da timore e resero gloria a Dio che aveva dato un tale potere agli uomini

Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro
Il miracolo del paralitico ha un duplice significato, quello che colpisce tutti i presenti è sicuramente l’immediata guarigione alle parole di Gesù: “Alzati, prendi il tuo letto e va’ a casa tua”. Sbalordisce la scena di un uomo paralizzato che effettivamente si alza, prende su di sé un peso, si carica il suo lettuccio e cammina… Torna a casa sua con le sue gambe.
A Gesù occorre molto poco per compiere i miracoli umanamente impossibili, richiede però una condizione: la Fede in chi chiede il miracolo.
A Cafàrnao il Signore ha compiuto incalcolabili miracoli, tanto che Marco e Luca scrivono che molta gente si accalcava intorno alla casa di Gesù, così che più nessuno poteva raggiungere la porta. In questo modo si riduce la persona che soffre, è agitata e cerca la soluzione immediata.
Ottenere un miracolo in poco tempo non è facile, anche se la Fede robusta rende la richiesta più autorevole e veloce nel raggiungere il Cuore di Gesù. C’è anche da precisare che in certi casi non dipende dal cristiano la ricezione di un miracolo, anche con la presenza di una Fede matura.
Nessuno conosce i pensieri di Dio, neanche quello che Dio conosce perfettamente del cristiano che implora il miracolo.
Alle volte non è sufficiente una Fede forte per un duplice motivo: Gesù vuol far “allenare” il cristiano alla preghiera senza concedere subito il miracolo, proprio per renderlo più spirituale; oppure, quanto viene chiesto trova un impedimento esterno che impedisce un miracolo o una grande Grazia.
È opportuno spiegare la differenza tra miracolo e Grazia. Il termine miracolo rimanda ad altro: evento o fenomeno soprannaturale, prodigio, portento, evento incredibile, risultato insperato, fatto straordinario, caso eccezionale.
Si definisce miracolo (cosa meravigliosa) in teologia, un evento straordinario, al di sopra delle leggi naturali, che si considera operato da Dio direttamente o tramite una sua creatura. Nel linguaggio comune, per estensione, il termine miracolo è un intervento soprannaturale, in quanto supera i limiti delle normali prevedibilità dell’accadere, sospende la legge della fisica, va oltre le possibilità dell’azione umana.
Per Grazia s’intende la Vita Divina di Gesù in noi. Solo con la Grazia l’uomo partecipa alla Vita Divina, l’una va insieme all’altra.
La Grazia è una partecipazione alla vita di Dio; ci introduce nell'intimità della vita trinitaria. Mediante il Battesimo il cristiano partecipa alla Grazia di Cristo, Capo del suo corpo. Come “figlio adottivo”, egli può ora chiamare Dio “Padre”, in unione con il Figlio unigenito. Riceve la vita dello Spirito che infonde in lui la carità e forma la Chiesa.
La Grazia di Cristo è il dono gratuito che Dio ci fa della sua vita, infusa nella nostra anima dallo Spirito Santo per guarirla dal peccato e santificarla. È la Grazia santificante o deificante, ricevuta nel Battesimo. Essa è in noi la sorgente dell'opera di santificazione»  (1996-1997.1999).
Tra i dogmi di Fede più dimenticati vi è senza dubbio quello dell’esistenza della Grazia di Dio. La Grazia è il fondamento di tutto l’edificio soprannaturale: dall’avere o non avere la Grazia dipende la nostra felicità o la nostra infelicità eterna.
La Grazia di Dio ci solleva, d’un sol colpo, ad un piano infinitamente più elevato di quello puramente naturale e terreno, sì da poter dire in verità che tra un uomo che vive nella Grazia di Dio ed uno che non vive nella Grazia di Dio vi è la stessa differenza che esiste tra il Cielo e la terra.
Quindi, il paralitico del Vangelo ha ricevuto un miracolo straordinario, allo stesso tempo Gesù ha guarito la sua anima, quindi ha ottenuto la Grazia di Dio. “Coraggio, figlio, ti sono perdonati i peccati”.
Quando chiediamo a Gesù un beneficio particolare, un favore che nessun uomo è in grado di dare, un soccorso divino, chiediamo una Grazia. Il paralitico del Vangelo umilmente ha chiesto un vero miracolo e ha ottenuto anche la Grazia Divina.
Gesù è sempre generoso nel concedere doni e la nostra costante preghiera permette continui interventi della sua Grazia nella nostra vita.
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