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martedì 10 luglio 2018

GR 209 Granellino di martedì 10.07.2018

(Mt 9,32-38)
Nel Vangelo di oggi Gesù guarisce un muto. Il non voler dialogare e parlare è chiamato mutismo, che è diabolico. La scelta di essere muto può scaturire da alcuni motivi. A mio avviso, potrebbe essere segno di disprezzo verso le persone che noi consideriamo inferiori a noi sotto tutti i punti di vista. Questo tipo di mutismo è generato dalla superbia.
Un altro tipo di mutismo potrebbe essere causato dall’odio verso tutti e tutto. Questo tipo di mutismo è una forma di vendetta quando si viene feriti o delusi dal prossimo. Il chiudersi in se stessi è la non volontà di condividere la propria esistenza con gli altri. In parole più semplici, è il rifiuto di farsi conoscere. Qualsiasi tipo di mutismo è il rifiuto di amare.
La parola è il primo mezzo che il Signore ci ha donato per manifestare l’amore. Perciò, nel mio libro DOVE e CON CHI? esorto i giovani a non sposare chi è taciturno perché è causa di infelicità nel matrimonio. Una volta una moglie mi disse: “Padre, mi viene la tentazione di prendere un martello e colpire non il ginocchio, ma la testa di mio marito e dire: “Perché non parli?”.
È triste, anzi molto triste vivere con chi è muto per scelta propria. Sono certo che si diventa muti perché non c’è una relazione vivente e personale con il Signore dalla cui bocca, dicono gli evangelisti, uscivano parole di grazia.
Molti praticano il mutismo con il Signore perché credono di essere stati delusi da Lui. La loro delusione nei riguardi del Signore è causata dal non essere stati ascoltati da Lui nelle loro richieste. Il loro mutismo è un capriccio. Non capiscono che se il Signore non ascolta le nostre preghiere è perché chiediamo cose che non ci porteranno alla salvezza eterna.
Ci sono altri che pensano che sia inutile pregare perché il Signore già conosce i nostri bisogni. Così fanno passare giorni e forse anni senza mai rivolgere una preghiera di adorazione, ringraziamento, lode, benedizione e richiesta al Signore. A volte, quando ero parroco, questo tipo di muti li vedevo anche nell’assemblea domenicale. Durante tutta la celebrazione eucaristica, essi non aprivano mai la bocca neppure per dire Amen.
Come si guarisce dal mutismo verso il prossimo? Con il perdonare. E da quello verso il Signore? Col fare un segno di croce sulle labbra dicendo: “È bello,Signore, lodarti!”. Amen Alleluia.
(P. Lorenzo Montecalvo dei Padri Vocazionisti)

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