(Mt 9,9-13)
Se domandassi a uno studente di medicina: “Cosa ti ha motivato a frequentare la facoltà di medicina?” E se mi rispondesse dicendo: “Perché voglio interessarmi dei sani”, gli direi subito: “Tu non ragioni”. La missione del medico è curare gli ammalati. Non esistono solo malattie fisiche, ma anche quelle dell’anima che sono più varie e numerose. La fonte delle malattie dell’anima si chiama peccato. Il peccato è veleno nell'anima. Nessun uomo può sanare un altro uomo dal peccato e né l’uomo può guarire da solo. Ecco perché la psicologia non può guarire le infermità dell’anima, che è immagine e somiglianza di Dio. Per questo motivo solo il Signore può guarire le infermità dell’anima e rigenerarla a vita nuova. Cristo Gesù, Figlio unigenito del Padre, si è incarnato, è morto ed è risorto per essere Medico della nostra anima afflitta da tante infermità.
Quali sono le infermità dell’anima che, se non sono curate da Gesù Cristo, generano la morte dell’essere nell’uomo? La Chiesa le chiama i sette vizi capitali. Essi sono: superbia, invidia, ira, lussuria, avarizia, gola e accidia. Questi peccati hanno le loro metastasi.
Ci sono uomini che, essendo ciechi spiritualmente a causa della loro superbia, non si vedono peccatori e, per questo motivo, non sentono il bisogno di cercare il Medico dell’anima.
I superbi giudicano e condannano sia quelli che, secondo loro, sono peccatori e sia quelli che se la fanno con i peccatori. Essi non hanno misericordia. Non sono come Gesù, l’Uomo -Dio della misericordia. La Chiesa è piena di peccatori che vogliono diventare integri nell’anima accogliendo la Parola di Dio e l’Eucarestia con l’umile preghiera: “Signore, abbi pietà di me peccatore e salvami!”.
La Chiesa è l’ospedale per l’anima. Poiché siamo tutti peccatori, tutti siamo invitati a frequentarla. Il prete che si accontenta di stare solo con i “presunti sani” è il più malato di tutti e non compie la missione per cui è stato chiamato da Dio. Amen. Alleluia.
Se domandassi a uno studente di medicina: “Cosa ti ha motivato a frequentare la facoltà di medicina?” E se mi rispondesse dicendo: “Perché voglio interessarmi dei sani”, gli direi subito: “Tu non ragioni”. La missione del medico è curare gli ammalati. Non esistono solo malattie fisiche, ma anche quelle dell’anima che sono più varie e numerose. La fonte delle malattie dell’anima si chiama peccato. Il peccato è veleno nell'anima. Nessun uomo può sanare un altro uomo dal peccato e né l’uomo può guarire da solo. Ecco perché la psicologia non può guarire le infermità dell’anima, che è immagine e somiglianza di Dio. Per questo motivo solo il Signore può guarire le infermità dell’anima e rigenerarla a vita nuova. Cristo Gesù, Figlio unigenito del Padre, si è incarnato, è morto ed è risorto per essere Medico della nostra anima afflitta da tante infermità.
Quali sono le infermità dell’anima che, se non sono curate da Gesù Cristo, generano la morte dell’essere nell’uomo? La Chiesa le chiama i sette vizi capitali. Essi sono: superbia, invidia, ira, lussuria, avarizia, gola e accidia. Questi peccati hanno le loro metastasi.
Ci sono uomini che, essendo ciechi spiritualmente a causa della loro superbia, non si vedono peccatori e, per questo motivo, non sentono il bisogno di cercare il Medico dell’anima.
I superbi giudicano e condannano sia quelli che, secondo loro, sono peccatori e sia quelli che se la fanno con i peccatori. Essi non hanno misericordia. Non sono come Gesù, l’Uomo -Dio della misericordia. La Chiesa è piena di peccatori che vogliono diventare integri nell’anima accogliendo la Parola di Dio e l’Eucarestia con l’umile preghiera: “Signore, abbi pietà di me peccatore e salvami!”.
La Chiesa è l’ospedale per l’anima. Poiché siamo tutti peccatori, tutti siamo invitati a frequentarla. Il prete che si accontenta di stare solo con i “presunti sani” è il più malato di tutti e non compie la missione per cui è stato chiamato da Dio. Amen. Alleluia.
(P. Lorenzo Montecalvo dei Padri Vocazionisti)
--
Nessun commento:
Posta un commento
Comunque tu sia arrivato fino qui, un tuo commento è gradito, si può dissentire ma non aggredire, la costruzione è preferita alla distruzione..