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mercoledì 22 febbraio 2012

1327 - Commento al Vangelo del 22/2/2012 Mercoledì delle Ceneri

+ Dal Vangelo secondo Matteo (6,1-6.16-18)
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «State attenti a non praticare la vostra giustizia davanti agli uomini per essere ammirati da loro, altrimenti non c’è ricompensa per voi presso il Padre vostro che è nei cieli. Dunque, quando fai l’elemosina, non suonare la tromba davanti a te, come fanno gli ipocriti nelle sinagoghe e nelle strade, per essere lodati dalla gente. In verità io vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa. Invece, mentre tu fai l’elemosina, non sappia la tua sinistra ciò che fa la tua destra, perché la tua elemosina resti nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà. E quando pregate, non siate simili agli ipocriti che, nelle sinagoghe e negli angoli delle piazze, amano pregare stando ritti, per essere visti dalla gente. In verità io vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa. Invece, quando tu preghi, entra nella tua camera, chiudi la porta e prega il Padre tuo, che è nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà. E quando digiunate, non diventate malinconici come gli ipocriti, che assumono un’aria disfatta per far vedere agli altri che digiunano. In verità io vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa. Invece, quando tu digiuni, profumati la testa e làvati il volto, perché la gente non veda che tu digiuni, ma solo il Padre tuo, che è nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà». 

Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro
Oggi inizia la Quaresima, tempo forte della Chiesa, un periodo di quaranta giorni da vivere in modo diverso o meglio rispetto al resto dell’anno. Un tempo di penitenza, propizio per la conversione del cuore, un avviamento a vivere tutto l’anno in modo pienamente cristiano. Sembra difficile, quasi non ci si pensa eppure la Quaresima serve proprio a farci entrare nel Triduo Pasquale che culmina con la Domenica di Risurrezione, con una rinnovata spiritualità.
“Memento homo… Ricordati”. L’uomo però non ricorda più chi l’ha creato, chi lo tiene in vita, chi gli permette di restare nel mondo. Ci vuole Fede, è vero, ma è colpa dell’uomo se distoglie occhi e cuore da Dio e li volge altrove. Prenda l’opportunità da questo Mercoledì delle Ceneri e inizi una vita penitente, non la penitenza pubblica come si faceva secoli fa e da cui prende spunto questo giorno liturgico. La vera penitenza è nel proprio cuore, poi c’è la penitenza esteriore.
La Madonna ha parlato a Medjugorje del digiuno a pane e acqua il mercoledì e il venerdì, è chiaramente una forma di digiuno più stretto, rispetto a quello che indica la Chiesa e che qui ripropongo dalla Nota pastorale della CEI «Il senso cristiano del digiuno e dell’astinenza» del 1994:
«1) La legge del digiuno «obbliga a fare un unico pasto durante la giornata, ma non proibisce di prendere un po' di cibo al mattino e alla sera, attenendosi, per la quantità e la qualità, alle consuetudini locali approvate».
2) La legge dell’astinenza proibisce l’uso delle carni, come pure dei cibi e delle bevande che, ad un prudente giudizio, sono da considerarsi come particolarmente ricercati e costosi.
3) Il digiuno e l’astinenza, nel senso sopra precisato, devono essere osservati il Mercoledì delle Ceneri (o il primo venerdì di Quaresima per il rito ambrosiano) e il Venerdì della Passione e Morte del Signore Nostro Gesù Cristo; sono consigliati il Sabato Santo sino alla Veglia pasquale.
4) L’astinenza deve essere osservata in tutti e singoli i venerdì di Quaresima, a meno che coincidano con un giorno annoverato tra le solennità (come il 19 o il 25 marzo). In tutti gli altri venerdì dell’anno, a meno che coincidano con un giorno annoverato tra le solennità, si deve osservare l’astinenza nel senso detto oppure si deve compiere qualche altra opera di penitenza, di preghiera, di carità.
5) Alla legge del digiuno sono tenuti tutti i maggiorenni fino al 60° anno iniziato; alla legge dell’astinenza coloro che hanno compiuto il 14° anno di età».
Il digiuno di questo Mercoledì è particolare, comunque chi sceglie pane e acqua fa già una buona penitenza. Chi non riesce perché non ha avuto il coraggio di osare o non ha pregato Gesù per ricevere aiuto nella scelta di questo digiuno più stretto, può consumare un solo pasto in questo giorno, anche suddiviso tra mattina, metà giornata e sera.
Questo tempo di digiuno dal peccato e da quei comportamenti viziosi che aprono le porte al peccato, serve soprattutto a purificare il corpo, addirittura a disintossicarlo dall’abbraccio della materialità e a rinnovarlo. Chi vive questo tempo di Quaresima con impegno e vigilanza spirituale, ne riceverà abbondanti benedici di Grazia.
Questo Mercoledì delle Ceneri inizia con il digiuno e l’astinenza dalle carni, ad indicare che bisogna riscoprire le cose essenziali della vita, non sono i beni materiali a portare pace e gioia all’esistenza terrena. Privarsi di qualcosa a tavola o addirittura fare il digiuno a pane e acqua è in realtà un aiuto enorme a chi l’osserva.
Si sentirà più forte spiritualmente, più intuitivo e lucido, meno oppresso da confusione e pesantezza, determinato a vincere ogni forma di tentazione.
Sempre il documento della CEI chiarisce lo scopo del digiuno: “Mira a determinare e mettere ordine nei nostri desideri, vincendo l’abbandono agli istinti e alle sollecitudini del consumismo e dell’edonismo, costruendo una cultura della sobrietà e del sacrificio”.
Diventa più facile amare Gesù, Lo avverti vicino e intimo, parli con Lui come se fosse presente. E lo è nell’anima di chi pratica la penitenza e si sforza di vivere il Vangelo. Giorno dopo giorno scoprirà sempre più l’Amore di Dio, fino a mettere al centro di tutto proprio Dio. Chi arriva a questo traguardo è certamente benedetto. Diventa un potente mediatore di Grazie presso Gesù e Maria.
Ma occorre lottare contro lo spirito del male, la Quaresima è anche una lotta più determinante al peccato.
In questa Quaresima c’è da comprendere che il bene deve essere il punto centrale di ogni parola e di ogni opera, senza insuperbirci. Gesù ci invita a fare del bene in silenzio, nel nascondimento, come facciamo quando preghiamo per i bisognosi e quanti vivono situazioni di sofferenza.
Cercare la stima degli altri è vanagloria, invece è grande opera di amore fare del bene senza cercare gli applausi degli altri. La nostra natura è debole e cerca il consenso, ma così ci chiudiamo in noi stessi, non facciamo esplodere la vampata di Amore che ci dona il Signore. Questo periodo ci deve aiutare a comprendere il valore dell’umiltà, della verità.
È più forte la preghiera intima e segreta, che quella esteriore e presuntuosa.
Il momento più forte della liturgia di oggi è l’imposizione delle Ceneri, quando il celebrante pronuncia le parole: “Memento homo pulvis e set in polvere reverteris” (“Ricordati uomo, che polvere sei e polvere ritornerai”), oppure: “Convertiti, e credi al Vangelo!”. Le ceneri erano considerate nelle culture non cristiane come simbolo di morte, di fugacità, di pentimento e di penitenza. Quando il Cristianesimo utilizza le ceneri, dà un significato più penitenziale e un richiamo alla purificazione interiore. Le ceneri manifestano la distruzione di qualcosa, così sarà anche per il corpo umano.
Le ceneri per noi sono molto importanti perché provengono dai rami bruciati delle palme benedette dell’anno precedente, e le palme esprimevano gioia e lode al Signore mentre entrava trionfante a Gerusalemme. Dalle palme che esprimevano gioia rimangono le ceneri che indicano la fragilità e la transitorietà di ognuno di noi.
Chi vive con intensità la Quaresima, la notte di Pasqua ha una forza maggiore per incontrare nella Fede il Signore risorto.


Continuiamo le intense preghiere alla Madonna con la recita giornaliera del Santo Rosario per me, per vincere l’attacco portato da satana, sciogliendo questo nodo oppressivo. Chi mi vuole bene, preghi molto per me.
Vi benedico e prego per tutti voi. Pregate per me ogni giorno nella Messa e nel Rosario.
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