+ Dal Vangelo secondo Marco (8,22-26)
In quel tempo, Gesù e i suoi discepoli giunsero a Betsàida, e gli condussero un cieco, pregandolo di toccarlo. Allora prese il cieco per mano, lo condusse fuori dal villaggio e, dopo avergli messo della saliva sugli occhi, gli impose le mani e gli chiese: «Vedi qualcosa?». Quello, alzando gli occhi, diceva: «Vedo la gente, perché vedo come degli alberi che camminano». Allora gli impose di nuovo le mani sugli occhi ed egli ci vide chiaramente, fu guarito e da lontano vedeva distintamente ogni cosa. E lo rimandò a casa sua dicendo: «Non entrare nemmeno nel villaggio».
Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro
Il cieco guarito da Gesù mi fa pensare invece ai ciechi che lo sono per scelta, quelli che chiudono gli occhi e allungano la mano per intascare una mazzetta o quelli che fraintendono il vero significato di libertà. La cecità intellettuale è un vero male e contagia come un perfido virus tutta la persona. Perché è l’intelletto a stabilire come agire e cosa dire.
Non voglio spingermi a giudicare due fatti che hanno suscitato molta preoccupazione nelle persone oneste e che ancora sperano in una giustizia terrena imparziale. Si nota che spesso è facile chiudere gli occhi e addormentare la coscienza per qualche ora. Poi riaprono gli occhi e dimenticano l’episodio appena affrontato. Questo è un discorso che riguarda i ciechi intellettuali che intenzionalmente scelgono di non vedere.
È successo in due processi una anomalia strana: non sono stati presi in considerazione elementi validi ed importanti. Non discuto il verdetto dei giudici, e non valuto per interessi emotivi, non sono schierato né a favore né contro i casi di Garlasco e di Perugia. I giudici hanno assolto Alberto Stasi per l’omicidio di Garlasco, Amanda Knox e Raffaele Sollecito per quello di Perugia, e le sentenze bisogna rispettarle. Sono avvenute alcune dimenticanze strane e che sono state rivelate da una sentenza e dalla Procura di Perugia.
Senza questi rilievi non sprecherei altro tempo su queste tre persone, lo scrivo con molta amarezza insieme a tanta misericordia. Nel processo di Garlasco è stata trascurata una pista importante e mi dispiace molto perché così si è lanciato un messaggio negativo a tutti, non è stato valutato il materiale pedopornografico che Alberto teneva nel pc. Oltre a migliaia di video erotici. La pedopornografia è la pornografia (ossia la rappresentazione di atti sessuali) in cui sono raffigurati soggetti in età pre-puberale.
Non avere considerato questo aspetto deviante in Alberto è inaudito. È vero che c’è stato un processo separato e che alcuni giorni fa ha dato la sentenza, ma risulta molto strano non avere collegato questa devianza pericolosa con il probabile movente dell’omicidio.
Trascrivo dal Corriere della Sera: «Condannato per detenzione di materiale video pedopornografico con trenta giorni di reclusione e 1.400 euro di multa convertiti in una pena pecuniaria complessiva di 2.540 euro oltre all'interdizione dei pubblici uffici. È la pena inflitta dal tribunale di Vigevano ad Alberto Stasi, fidanzato di Chiara Poggi, uccisa a Garlasco, in provincia di Pavia. L'interdizione dai pubblici uffici, per Stasi, si riferisce “in perpetuo da qualunque incarico di ogni ordine e grado nonché da ogni ufficio o servizio in istituzioni o strutture pubbliche o private frequentate prevalentemente da minori”».
Non discuto l’assoluzione riguardante l’omicidio, trovo strano che non siano stati valutati nel processo questi elementi scandalosi, immorali, da pervertito. Conservare migliaia di foto e video nel pc di bambini nudi non è normale, solo una degenerazione morale e un turbamento mentale possono giustificarlo. Non voglio aggiungere che poteva essere anche il movente dell’omicidio per quanto la fidanzata aveva scoperto la sera prima. La risposta la daranno i giudici della cassazione nell’ultimo grado del processo.
È notizia di ieri che la Procura di Perugia ha fatto ricorso all’assoluzione di Amanda e Raffaele nel secondo grado di giudizio. Mentre nel primo processo erano stati condannati a 25 e 26 anni di carcere. Ovviamente nel dubbio è meglio che siano liberi e non in carcere, quindi è sempre preferibile l’assoluzione ad una condanna dubbiosa, ma la Procura accusa il giudice che ha pronunciato l’assoluzione per avere commesso «gravi omissioni e tantissimi errori». La Procura di Perugia ha parlato di sentenza da annullare per le gravi anomalie.
Crea spavento un Tribunale che non amministra la giustizia con equità, che giudica senza obiettività ed imparzialità.
È allarmante che un giudice commetta gravi omissioni, pensate se fosse successo contro voi che state leggendo e che vi siano stati annullati i vostri diritti di giustizia. Mi sorprende molto la mancanza di determinate prove nella sentenza di assoluzione. Perché le omissioni? E gli errori per indirizzare il processo verso una pista?
Il messaggio che ne viene fuori è che commettere reati si può, tanto poi sei subito libero o ti assolvono.
E oggi Gesù nel Vangelo ci parla di cecità intellettuale causata dai molti peccati, mentre duemila anni fa aveva chiesto al cieco: «Vedi qualcosa?», oggi non ripete più questa domanda perché molti vogliono restare ciechi e non vedere la giustizia e la verità.
Il cieco guarito da Gesù vedeva anche da lontano, quelli che pensano di vedere tutto sono ciechi e non vedono neanche da vicino.
È tremendo quando si vive accanto ad una persona che non vuole vedere la verità e decide di restare cieca. Avviene nelle famiglie, al lavoro, tra i parenti, la cecità intellettuale porta ad offuscare anche la verità, nonostante la forza che contiene di suo ogni verità.
Questa cecità intellettuale colpisce quelli che commettono frequenti peccati e non si confessano o lo fanno raramente. I peccati deturpano l’anima e accecano la mente, impediscono di vedere la realtà con obiettività e fanno aumentare a dismisura l’egoismo.
Chiediamo a Gesù di infonderci la sua bontà e un alto senso di lealtà.
Continuiamo le intense preghiere alla Madonna con la recita giornaliera del Santo Rosario per me, per vincere l’attacco portato da satana, sciogliendo questo nodo oppressivo. Chi mi vuole bene, preghi molto per me.
Vi benedico e prego per tutti voi. Pregate per me ogni giorno nella Messa e nel Rosario.
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