+ Dal Vangelo secondo Matteo (5,1-12)
In quel tempo, vedendo le folle, Gesù salì sul monte: si pose a sedere e si avvicinarono a lui i suoi discepoli. Si mise a parlare e insegnava loro dicendo:
«Beati i poveri in spirito,
perché di essi è il regno dei cieli.
Beati quelli che sono nel pianto,
perché saranno consolati.
Beati i miti,
perché avranno in eredità la terra.
Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia,
perché saranno saziati.
Beati i misericordiosi,
perché troveranno misericordia.
Beati i puri di cuore,
perché vedranno Dio.
Beati gli operatori di pace,
perché saranno chiamati figli di Dio.
Beati i perseguitati per la giustizia,
perché di essi è il regno dei cieli.
Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia. Rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli».
Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro
Ho scritto giorni fa che oggi è in voga una morale personale tra i cattolici, mentre i non credenti seguono la coscienza che può essere onesta oppure disonesta. Trattando dei cattolici, si nota con assoluta chiarezza nelle parrocchie e nelle testimonianze pubblicate su libri e riviste, che la maggior parte vuole seguire la propria idea su un determinato argomento e non vuole cambiare posizione anche dinanzi l’insegnamento della Chiesa e della Parola di Gesù.
Ovviamente diventa molto difficile stabilire un dialogo o un confronto, perché da una parte non si vuole abbandonare la propria convinzione su argomenti di morale pur sapendo che contrastano il Vangelo. Questo è un grosso ostacolo al dialogo anche tra i cattolici.
Questa nostra parrocchia virtuale conta oltre 5.700 parrocchiani che seguono un cammino personale e quindi non c’è una omogeneità spirituale, come d’altronde avviene in tutte le parrocchie del mondo. Non tutti siete d’accordo sugli argomenti di cronaca che ci fanno riflettere dal lato morale, non tutti avete la stessa Fede. Dove è più profonda e dove è all’inizio, tutti chiaramente siamo in cammino e non condanno nessuno.
Ogni persona è come un tribunale che sentenzia una condanna o una assoluzione.
Non è questo il giusto comportamento, non bisogna mai seguire i propri sentimenti, essi ingannano facilmente perché condizionano i giudizi. Non bisogna anticipare una sentenza su qualche fatto se non si conoscono le conclusioni dei magistrati per esempio sul caso Amanda e Raffaele. Cito loro due perché il 31 ottobre è la ricorrenza dell’omicidio della povera ragazza inglese. Non ho scritto nulla sulla loro assoluzione in appello per non commentare una sentenza che ha letteralmente sbalordito il mondo, tranne gli euforici americani.
Adesso non voglio giudicare l’assoluzione o schierarmi contro senza documentazioni, ma proprio la conoscenza delle prove portate dai Pubblici Ministeri anche a me è sembrata un’assoluzione strana. Se le prove non dovessero essere provate, sono contento per l’assoluzione dei due. Però qui non si parla di processo indiziario, diverse prove hanno accompagnato la tesi dell’accusa.
Ho portato questo esempio non per onorare i due ragazzi, per indicare che non si possono accusare in base alla propria opinione e sentimenti o assolvere perché ci sono simpatici. Bisogna uscire da questa fase spirituale ancora troppo umana, lasciamoci guidare dalla Fede che illumina la ragione. Trovo sconcertante quando giornalisti si schierano a favore o contro in base ai sentimenti che li determinano. Non è onesto, i sentimenti si mettono da parte e ci si basa esclusivamente sulle prove. E se mancano non si può condannare nessuno.
Questo avviene anche nelle vostre famiglie, nelle parrocchie, al lavoro, ecc., non bisogna cadere nel giudizio temerario o sentenza anticipata, non bisogna mai credere alle dicerie se non ne siete sicuri, perché sono molte le amicizie distrutte dalle cattiverie.
Il Vangelo oggi ci parla delle Beatitudini, le quali rappresentano le costituzioni del Vangelo e del Cristianesimo. La poca conoscenza e la minore riflessione su ognuna di esse, impedisce al cristiano di vivere il Vangelo, non ha le regole principali di vita, è senza la bussola in mezzo alla giungla.
Nel caso del giudizio avventato o dell’abitudine di dare sentenze anticipate su qualsiasi fatto, Gesù ci dice invece: “Beati i miti, perché avranno in eredità la terra. Beati i puri di cuore, perché vedranno Dio”.
Ma come si potrà arrivare a questa mitezza e a questa purità senza un vivo desiderio di lasciare il peccato?
Lo hanno compreso bene tutti i Santi che oggi veneriamo e di cui ci rallegriamo per la Loro forza spirituale nel vincere le tentazioni, dominare le passioni, addomesticare i sensi interni ed esterni. Hanno lottato durante la vita, hanno affrontato ogni forma di sofferenza e non si sono smarriti, hanno invece invocato sempre il Cuore di Gesù e la Madre di Dio. Santi che non hanno seguito le proprie opinioni ma il Vangelo del Signore. Santi che hanno amato, perdonato e trionfato su satana.
Chi fa l’esperienza anche per un minuto della vera pace e gioia interiore che arrivano dalla Grazia di Gesù, non si preoccupa più delle vanità del mondo.
La comunione dei Santi in Cielo è motivo anche per augurare a tutti voi, sinceri auguri di santità.
Vi benedico e prego per tutti voi. Pregate per me ogni giorno nella Messa e nel Rosario.
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