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sabato 5 novembre 2011

1161 - Commento al Vangelo del 5/11/2011

+ Dal Vangelo secondo Luca (16,9-15)
In quel tempo, Gesù diceva ai discepoli: «Fatevi degli amici con la ricchezza disonesta, perché, quando questa verrà a mancare, essi vi accolgano nelle dimore eterne. Chi è fedele in cose di poco conto, è fedele anche in cose importanti; e chi è disonesto in cose di poco conto, è disonesto anche in cose importanti. Se dunque non siete stati fedeli nella ricchezza disonesta, chi vi affiderà quella vera? E se non siete stati fedeli nella ricchezza altrui, chi vi darà la vostra? Nessun servitore può servire due padroni, perché o odierà l’uno e amerà l’altro, oppure si affezionerà all’uno e disprezzerà l’altro. Non potete servire Dio e la ricchezza». I farisei, che erano attaccati al denaro, ascoltavano tutte queste cose e si facevano beffe di lui. Egli disse loro: «Voi siete quelli che si ritengono giusti davanti agli uomini, ma Dio conosce i vostri cuori: ciò che fra gli uomini viene esaltato, davanti a Dio è cosa abominevole».

Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro
La sparatoria di ieri al Cardinale Betori di Firenze lascia aperti tanti interrogativi, si può trattare di un balordo come anche di uno frustrato. La gravità del gesto non passa inosservato, in Italia non eravamo abituati a questo genere di attentato così eclatante, tranne quello di Papa Giovanni Paolo II.
Oggi si conosceranno meglio le dinamiche e probabilmente qualche motivazione strampalata o la ricerca di una forma di giustizia non ottenuta dalla Curia di Firenze. In passato sono avvenute certe situazioni scandalose, sarà tutto da verificare. C’è una vicenda che sicuramente non ha nulla da spartire con la sparatoria di ieri, perché il Cardinale è cambiato e il parroco trasferito.
È la storia di Don Lelio Cantini, accusato con prove e numerosi testimoni di violenze sessuali. Le vittime di quelle violenze sono state bambine e adolescenti fra i 10 e i 17 anni: si è trattato di “abusi sessuali gravi” “protrattisi per circa 20 anni”, fino ai primi anni '90. Lo ha scritto il pubblico ministero fiorentino Paolo Canessa nella richiesta di archiviazione dell'inchiesta, poi accolta dal gip. Tutte le accuse contro Don Cantini furono provate ma i reati sono prescritti e nel caso del Vescovo ausiliare di Firenze, Mons. Claudio Maniago mancano le querele.
Storie bruttissime che fanno immaginare ambienti infimi dove la morale non è mai stata presente, invece tutto questo avveniva nella Chiesa della Regina della Pace di Rifredi. Molti uomini e donne oramai di mezza età sono stati anche in trasmissioni televisive alla Rai 1 negli anni passati per chiedere un intervento contro Don Cantini che stranamente non arrivava mai. E si moltiplicavano le prove, i testimoni raccontavano molestie circostanziate, ma nessuno interveniva.
Molte persone che avevano frequentato la sua parrocchia si sono esposte e hanno mostrato i loro volti, perché tutto quanto veniva affermato era dimostrato. L’allora Cardinale Piovanelli lasciò inizialmente bloccare le denunce, poi fu costretto dalla sommossa popolare ad intervenire.
Se il caso di Don Cantini è stato scandalosamente impressionante, non meravigliamoci solo di lui, in Italia ci sono casi ancora più gravi e i Sacerdoti responsabili rimangono ai loro posti come viene denunciato spesso in televisione. Mi è stato detto che il programma le iene mostra in ogni trasmissione settimanale registrazioni di Sacerdoti pedofili o attratti dal sesso. E nessuno interviene…
Il Vangelo di oggi ci dice una verità che certamente sconvolgerà i ricchi, e non intendo quei ricchi che hanno accumulato ricchezze rubando a destra e a manca. Gesù si rivolge anche ai ricchi che hanno raggiunto tale posizione economica grazie al lavoro e alle capacità imprenditoriali. In pratica il Signore afferma che ogni ricchezza è disonesta se non si pensa ai poveri.
Cerchiamo di capire meglio le parole di Gesù. Parla di amici dalla ricchezza disonesta, perché intende che il denaro è sempre sporco, circola per mezzo di persone oneste ma anche di altre disoneste. È l’attaccamento morboso al denaro a rendere sporco il denaro.
Ho scritto che la ricchezza è sempre disonesta per due ragioni: la ricchezza può essere acquisita onestamente oppure si possiede scorrettamente, ignorando assolutamente i poveri che non hanno nulla da mangiare.
I ricchi possono accampare diritti legittimi riguardo la loro ricchezza acquisita con sacrifici ed intelligenza, ma devono anche ricordare che è sempre Dio a permettere ogni ricchezza, sia per i cattivi che li lascia al loro destino, sia per i buoni che aiuta con la sua assistenza.
Non è pensabile gestire la propria ricchezza dimenticando che è stato Dio a permetterla.
È Dio ad elargire la ricchezza nel mondo perché sia distribuita anche ai più poveri, non è immaginabile che una piccola parte della popolazione sia ricca e la stragrande sia povera. La ricchezza appartiene a Dio, tutto è suo, e chi mantiene la ricchezza solo per se stesso è un ladro di ciò che appartiene a Dio. È Gesù a dare questa interpretazione.
Per questo nel Vangelo afferma: “È più facile che un cammello passi per la cruna di un ago, che un ricco entri nel Regno dei Cieli” (Mt 19,24).
Tutti i poveri della terra hanno diritto a usufruire dei beni che Dio elargisce all’umanità, ma non è la politica a poter risolvere questo problema. Proprio la politica ha ampiamente dimostrato e continua a dimostrare che quei politici che si sono occupati con slogan e inganni dei più poveri, alla fine si sono arricchiti loro e hanno calpestato sempre i poveri. Quindi, lasciamo perdere il discorso politico dell’uguaglianza.
Solo Gesù ci può dare le giuste linee per capire il significato della ricchezza, tutti i politici invece pensano esclusivamente come raggiungere e possedere la ricchezza. Gesù spiega che è un vero furto compiuto da tutti i ricchi del mondo ignorare i più poveri. E non andiamo lontano, abbiamo conosciuto che Gheddafi possedeva miliardi di dollari e i libanesi vivevano nella miseria. Quanti ricchi nel mondo posseggono immense ricchezze e non fanno nulla per i poveri oppure regalano le briciole e lo fanno sapere al mondo intero.
Chi possiede anche un solo milione di euro, se ha il dominio della sua volontà perché prega e pensa che riceverà un Giudizio davanti al Signore e che dovrà dare conto della sua vita piena di peccati, sicuramente ha la forza di regalare una parte di quel milione. Morire con quel milione in banca e senza avere compiuto una grande opera di carità, cosa gli sarà valso?
Se è stato Dio a permettere la ricchezza a tutti i ricchi, proprio questi ricchi devono diventare provvidenza per tutti i fratelli poveri, devono preoccuparsi di loro e destinare parte delle ricchezze alle necessità di quanti non hanno nulla, neanche il cibo per mangiare.
Ogni ricco della terra dovrebbe regalare almeno il 30% delle proprie ricchezze ai poveri, e mi mantengo equilibrato, mentre un grande Santo come San Tommaso d’Aquino (che era ancora più equilibrato) ha scritto che ogni ricco deve regalare la metà dei suoi beni ai poveri, perché tutti i beni della terra appartengono a Dio.
Io ho scritto il 30% e non il 50% come San Tommaso perché la nostra società è follemente egoista, i ricchi non regalano neanche l’1%, forse le briciole…
Vi benedico e prego per tutti voi. Pregate per me ogni giorno nella Messa e nel Rosario.
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