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sabato 25 agosto 2018

SC 236 Commento al Vangelo di sabato 25.08.2018 (Padre Giulio Maria Scozzaro)

+ Dal Vangelo secondo Matteo (23,1-12)
In quel tempo, Gesù si rivolse alla folla e ai suoi discepoli dicendo: «Sulla cattedra di Mosè si sono seduti gli scribi e i farisei. Praticate e osservate tutto ciò che vi dicono, ma non agite secondo le loro opere, perché essi dicono e non fanno. Legano infatti fardelli pesanti e difficili da portare e li pongono sulle spalle della gente, ma essi non vogliono muoverli neppure con un dito. Tutte le loro opere le fanno per essere ammirati dalla gente: allargano i loro filattèri e allungano le frange; si compiacciono dei posti d’onore nei banchetti, dei primi seggi nelle sinagoghe, dei saluti nelle piazze, come anche di essere chiamati “rabbi” dalla gente. Ma voi non fatevi chiamare “rabbi”, perché uno solo è il vostro Maestro e voi siete tutti fratelli. E non chiamate “padre” nessuno di voi sulla terra, perché uno solo è il Padre vostro, quello celeste. E non fatevi chiamare “guide”, perché uno solo è la vostra Guida, il Cristo. Chi tra voi è più grande, sarà vostro servo; chi invece si esalterà, sarà umiliato e chi si umilierà sarà esaltato». 

Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro
Il peccato più grave degli scribi e dei farisei fu quello di impedire in tutti i modi che la gente potesse accogliere la predicazione di Gesù, che potesse cioè «entrare nel Regno dei Cieli». È lo stesso peccato grave che commettono quei cattolici che oggi predicano un nuovo Gesù, più sociale che Divino.
Davanti ai nuovi predicatori di un cattolicesimo moderno e senza Fede, scribi e farisei del Vangelo risultano migliori e meno colpevoli.
Vediamo prima l’atteggiamento degli scribi e dei farisei quando attaccavano e diffamavano il Signore. Ad essi non bastava il rifiuto di Gesù, volevano che fosse rifiutato da tutti, nonostante i miracoli che faceva, fino a dire che li faceva per la potenza del demonio.
Poi, gli stessi scribi e farisei volevano convertire i pagani al giudaismo. Contraddizioni palesi e maliziose.
Erano presenti alcuni scribi e farisei ed ascoltavano gli insegnamenti di Gesù, ed ecco che Egli improvvisamente li apostrofa con una veemenza da far presagire che per loro non ci sia più possibilità di salvezza.
Dinanzi al comportamento ipocrita, subdolo e maligno di scribi e farisei, Gesù li redarguisce ed afferma che il loro insegnamento non era certo tale da rendere santi i loro proseliti, anzi, li faceva degni dell’inferno il doppio di loro.
È una sentenza ben grave questa, e Gesù ne dà la ragione: essi insegnavano il formalismo non la sostanza della Legge.
Non avviene lo stesso in molti contesti della Chiesa? La Fede in Gesù è stata sostituita con una etica che si rivolge non tanto ai poveri che sono vicini, c’è un falso atteggiamento esteriore che è non solidarietà ma inettitudine spirituale e ci si illude di fare cosa gradita a Dio.
Si ricerca con insistenza una mescolanza di credenze religiose diverse e opposte. Non sono solo diverse e in qualche modo compatibili, sono opposte e assolutamente inavvicinabili. Per questo gli scribi e i farisei del tempo di Gesù sono da considerare meno colpevoli dei nuovi maestri di protestantesimo dentro la Chiesa Cattolica.
Non viene affatto riabilitato il comportamento di scribi e farisei, rimangono sempre quelli che si attirarono i «guai a voi» di Gesù e con quelle condanne Egli decretò anche la loro condizione finale.
Ben peggiore sarà la ripetizione di «guai a voi» a prelati e sacerdoti di oggi che non «dicono e non fanno», perché dicono cose sbagliate. Le loro colpe sono ancora più gravi: essi dicono, insinuano, fanno credere furbescamente insegnamenti che in realtà allontanano dal Vangelo storico.
Almeno scribi e farisei insegnavano secondo Legge, anche se inserivano riti nuovi che comunque non alteravano i precetti divini.
Il formalismo o conformismo in cui sono caduti diversi Ministri sacri è una tragedia per loro e per quanti li ascoltano, non hanno le conoscenze adeguate per discernere la verità e così si ritrovano a ripetere nuove dottrine che in realtà minano il Catechismo, ed essi vengono deviati verso l’adorazione di un falso Gesù.
Per esempio, la questione sulla misericordia di Gesù è stata rivoltata di continuo e manipolata, senza alcuna correttezza teologica.
Agli scribi e farisei Gesù riservò parole durissime, cosa dirà a quanti Lo hanno conosciuto come Dio ed insegnano contro il suo Vangelo?
Gesù condannava la superbia degli scribi e dei farisei che amavano ostentare con fronzoli e orpelli la loro falsa santità. Pretendevano farsi chiamare guide, maestri e padri senza averne alcun merito, era solo vanagloria.
Nella Santa Chiesa istituita da Gesù, i Sacerdoti diventano Guide e Padri nell'ordinazione perché sono realmente Alter Christus.
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