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martedì 7 agosto 2018

SC 225 Commento al Vangelo di martedì 07.08.2018 (Padre Giulio Maria Scozzaro)

+ Dal Vangelo secondo Matteo (14,22-36)
Dopo che la folla ebbe mangiato, subito Gesù costrinse i discepoli a salire sulla barca e a precederlo sull’altra riva, finché non avesse congedato la folla. Congedata la folla, salì sul monte, in disparte, a pregare. Venuta la sera, Egli se ne stava lassù, da solo. La barca intanto distava già molte miglia da terra ed era agitata dalle onde: il vento infatti era contrario. Sul finire della notte Egli andò verso di loro camminando sul mare. Vedendolo camminare sul mare, i discepoli furono sconvolti e dissero: «È un fantasma!» e gridarono dalla paura. Ma subito Gesù parlò loro dicendo: «Coraggio, sono Io, non abbiate paura!». Pietro allora gli rispose: «Signore, se sei Tu, comandami di venire verso di Te sulle acque». Ed Egli disse: «Vieni!». Pietro scese dalla barca, si mise a camminare sulle acque e andò verso Gesù. Ma, vedendo che il vento era forte, s’impaurì e, cominciando ad affondare, gridò: «Signore, salvami!». E subito Gesù tese la mano, lo afferrò e gli disse: «Uomo di poca Fede, perché hai dubitato?». Appena saliti sulla barca, il vento cessò. Quelli che erano sulla barca si prostrarono davanti a Lui, dicendo: «Davvero Tu sei Figlio di Dio!». Compiuta la traversata, approdarono a Gennèsaret. E la gente del luogo, riconosciuto Gesù, diffuse la notizia in tutta la regione; gli portarono tutti i malati e lo pregavano di poter toccare almeno il lembo del suo mantello. E quanti lo toccarono furono guariti. 

Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro
È tempo di concentrarci con maggiore interesse sulla Persona di Gesù Cristo come mai abbiamo fatto in passato. Diventano sempre più pressanti e intense le strategie per far dimenticare il Signore proposto dal Vangelo e sostituirlo con un nuovo Gesù, diverso da quello storico e con cui condivide solamente il nome.
Sono numerosi le prove del progetto in atto da diversi decenni di annullare l’adorazione di Gesù, di non credere con assoluta certezza alla sua Parola e di non fare quello che insegna nel Vangelo. In moltissime omelie quasi sempre il tema è quello sociale, si fa politica anche senza parlare di politici, infine si accenna al Vangelo con spiegazioni moderniste, appunto, rivoluzionarie.
Conosciamo la piena autenticità della mistica boliviana Catalina Rivas, non solo per l’approvazione del suo Vescovo (altri tempi…), anche e soprattutto per i contenuti perfettamente in sintonia con l’insegnamento della Santa Chiesa.
A Catalina vennero dette alcune parole da Gesù che manifestano con sgomento quello che si viveva già ventidue anni fa in Vaticano.
Questa è una rivelazione del 14 gennaio 1996:
«Mi si stringe il Cuore perché il Mio Vicario (Papa Giovanni Paolo II) è circondato e assediato da nemici che, come fiere fameliche, desidererebbero spezzare il suo cuore, formato secondo il Mio… In questo Cuore vorrebbero conficcare ancora una volta la lancia che Mi aprì il costato, per assicurarsi che Io, nella Mia Chiesa, sia morto per sempre».
La strategia utilizzata dai nemici di Papa Wojtyla era la diffamazione, in tutti i modi lo ostacolavano e tentavano di eliminarlo.
Il 25 gennaio 1996 Gesù disse a Catalina Rivas:
«Non accettate mai una sola parola contro questo Papa (Giovanni Paolo II), neanche se provenisse dai suoi amati, perché Io lo amo con un particolarissimo amore. Egli è la Vittima pura per la pace del mondo. Mediatore universale, assieme a Me, fra Dio e gli uomini».
Noi cattolici stiamo vivendo quanto le Scritture hanno profetizzato, osserviamo sbigottiti con quanta facilità si agisce ingannevolmente in certe parrocchie, devastandole nel loro essere Casa di Dio e vengono trasformate con pretesti sociali e caritatevoli… in locande, ristoranti, luoghi di divertimento e di balli.
Si è diffuso un pensiero protestante nella Chiesa, raccolto solo da quanti hanno perduto il senso della Fede, quelli che hanno scelto di seguire le scelte personali, abbandonando quanto la Santa Chiesa ha insegnato in questi millenni. Senza lo Spirito Santo è impossibile rimanere fedeli a Gesù Cristo, gli errori di valutazione sono continui e ci si smarrisce facilmente.
Ecco perché noi dobbiamo conoscere sempre più la Persona di Gesù, vicino a Lui è difficile sbagliare, rimaniamo sicuri del suo aiuto nei momenti di debolezza e di paura. «Signore, se sei Tu, comandami di venire verso di Te sulle acque». Noi non avremo bisogno di accertarci della vicinanza del Signore, Lui ha promesso che non ci lascia mai soli se Lo invochiamo.
Lui è sempre attento a noi e alle nostre cose. Non è un fantasma, come viene considerato oggi dai cristiani senza fervore. È Dio vivo e vero.
«Coraggio, sono Io, non abbiate paura!».
Quando nella vita le onde anomale si fanno troppo alte e il vento delle negatività è forte, se rimaniamo insieme a Gesù è facile «camminare sulle acque». È sempre un errore avere troppa sicurezza, come fece Pietro che si fidava fin troppo di sé, ma poi diminuendo la Fede in Gesù che lo aveva invitato a camminare sulle acque, stava sprofondando.
Non hanno importanza l’ambiente, le difficoltà che sono presenti nella nostra vita, se con Fede e fiducia ci volgiamo verso Gesù che ci aspetta sempre. Il nostro Gesù è vivo e Onnipotente, non è quello morto che insegnano gli apostati, i senza Fede.
È Dio che ci mantiene a galla e ci dà efficacia in mezzo a «cose apparentemente impossibili», in un ambiente che spesso è contrario all’ideale cristiano. È Lui che ci permette di camminare sulle acque e la condizione è sempre la stessa: guardare a Cristo e non fermarsi troppo a considerare ostacoli e tentazioni.
Se mediante la preghiera e i Sacramenti rimaniamo uniti a Gesù, resteremo saldi nel nostro cammino. Distogliere lo sguardo da Gesù è andare a fondo, diventare incapaci di fare un solo passo, anche in terra ferma.
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