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venerdì 24 maggio 2013

2351 - Commento al Vangelo del 24/5/2013


+ Dal Vangelo secondo Marco (10,1-12)
In quel tempo, Gesù, partito da Cafàrnao, venne nella regione della Giudea e al di là del fiume Giordano. La folla accorse di nuovo a Lui e di nuovo Egli insegnava loro, come era solito fare. Alcuni farisei si avvicinarono e, per metterlo alla prova, domandavano a Gesù se è lecito a un marito ripudiare la propria moglie. Ma egli rispose loro: «Che cosa vi ha ordinato Mosè?». Dissero: «Mosè ha permesso di scrivere un atto di ripudio e di ripudiarla». Gesù disse loro: «Per la durezza del vostro cuore egli scrisse per voi questa norma. Ma dall'inizio della creazione li fece maschio e femmina; per questo l’uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie e i due diventeranno una carne sola. Così non sono più due, ma una sola carne. Dunque l’uomo non divida quello che Dio ha congiunto». A casa, i discepoli lo interrogavano di nuovo su questo argomento. E disse loro: «Chi ripudia la propria moglie e ne sposa un’altra, commette adulterio verso di lei; e se lei, ripudiato il marito, ne sposa un altro, commette adulterio». 

Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro
Questa pagina del Vangelo è una spina al fianco dei credenti che hanno scelto il divorzio e creata un’altra relazione sentimentale. Spesso questo passo viene compiuto all'improvviso, ma non avviene a tutti i divorziati. I casi sono diversi uno dall'altro. Mi ha colpito molto leggere che una giornalista televisiva italiana ha avuto 4 figli da quattro mariti diversi, i quali sono anche personaggi pubblici. Non condanno neanche questa giornalista, non condanno nessun divorziato, ognuno risponde a Dio delle sue scelte e della vita che ha condotto in questo pellegrinaggio.
Debbo però precisare che i divorziati si trovano in stato di peccato mortale e non possono accedere ai Sacramenti.
Quindi, non si condanna chi sceglie il divorzio ma la sua responsabilità c’è tutta, è anche vero che non si conoscono le sue reali intenzioni. Gesù ci ha indicato l’importanza della croce, il cristiano deve sapere che il matrimonio non si fonda solo sull’attrazione fisica, c’è altro di più importante che và salvaguardato. Oltre il Sacramento del matrimonio, c’è la propria famiglia e i figli.
Evidenzio che se la coppia prega e ha Fede, tutto si riesce a superare, il matrimonio infatti non si fonda sulla felicità umana, la quale sempre viene scambiata per il vero amore. La maggior parte dei divorzi o di relazioni extraconiugali avviene per l’istinto sessuale non mortificato, l’illusione di cercare la felicità umana con un altro partner.
L’unione nel matrimonio è fondata sulla figura di Dio, se Lui è presente allora niente e nessuna cosa faranno crollare la coppia.
Ci sono tantissime coppie di cattolici divorziati che probabilmente questo che ho appena scritto lo scoprono dopo, lo acquisiscono nel tempo proprio quando avvertono la mancanza dei Sacramenti.
Questi divorziati che provano un interiore pentimento, sono sicuramente consolati da Gesù, ma ribadisco che il Signore vuole salvare anche tutti i divorziati, spera che vivano nella preghiera e frequentino la Messa festiva, che la mancata ricezione dei Sacramenti sia per loro un momento di maggiore richiesta di misericordia.
Non tutti i divorziati hanno responsabilità, chi subisce il divorzio è la parte innocente ma debbo precisare che questo alle volte non indica la mancanza di responsabilità nella decisione dell’altro coniuge. Vedete è un argomento delicato che non si può completare in questa pagina, spero di essere chiaro e di trasmettere ai divorziati la forza di andare avanti e di pregare nonostante le difficoltà per restare sempre nel Cuore di Gesù.
Nel Vangelo Gesù afferma chiaramente che è adulterio abbandonare il proprio coniuge per formare un’altra famiglia, è adulterio nonostante l’ottenimento del divorzio civile, davanti a Dio il matrimonio religioso non si potrà distruggere, tranne un regolare annullamento del Tribunale ecclesiastico per motivi validi.
Gesù parla di adulterio quando un coniuge ripudia l’altro, in quanto il matrimonio è sempre esistente. Nonostante il divorzio civile e una nuova famiglia, il coniuge che ha tradito inizia in realtà un’altra relazione. Comprendo che è un argomento spinoso e non si tratta per non agitare i divorziati, mentre in realtà il silenzio è favoreggiamento ed inganno, occorre chiarire con amore a chi non ha chiaro cosa sta avvenendo. Si deve parlare per aiutare e non per condannare.
Ci sono Sacerdoti che danno la Comunione ai divorziati, come è possibile questo? Forse neanche loro credono più nella presenza di Gesù nell’Eucaristia e sono convinti di dare solamente un pezzo di pane. Se avessero la lucidità di dare il Corpo di Cristo, se ne guarderebbero bene, sia per non commettere sacrilegio sia per evitare uno scandalo. Fanno commettere anche ai divorziati lo stesso sacrilegio.
I divorziati non possono accedere alla Comunione per il patto infranto con Dio e il coniuge nel matrimonio.
Non è capriccio della Chiesa o una legge avventata, lo dice Gesù: L’uomo non divida quello che Dio ha congiunto”, lo ribadisce San Paolo riguardo alla ricezione dei Sacramenti: “Chi mangia e beve indegnamente il Corpo del Signore, mangia e beve la propria condanna” (1 Cor 11,29). Anche se i divorziati hanno la mia vicinanza affettiva e prego per loro, devono ricordare che proprio loro durante il rito hanno fatto la promessa di rimanere sempre fedeli al proprio coniuge.
Molti divorziati dicono che era stato un matrimonio frettoloso o non si conoscevano bene, non c’era la decisa volontà e altre motivazioni ancora, ma se le difficoltà venute fuori nel tempo vengono vissute con l’Amore di Gesù, tutte le prove si possono superare e la vita di coppia migliorare. Il punto sta proprio qui, le sofferenze e le prove nella coppia non mancano, bisogna trovare il modo migliore per affrontarle e questo è la preghiera.
La coppia che prega e vive di Fede supera le prove. I coniugi trovano nella Grazia di Dio e nella preghiera la vera felicità.
Come ho scritto sopra le problematiche da affrontare sono molte, voglio aggiungere che i divorziati non sono tutti crudeli, non sono tutti uguali, essi sono stati vinti da una nuova passione amorosa e da una forte tentazione, come ha detto la Madonna a Medjugorje: “Satana è molto agitato e induce molti a divorziare con facilità”. Quelli che per istinto o per uno sbagliato ragionamento concentrato sull'aspetto umano, decidono di divorziare, subiscono essi stessi un forte danno.
La sofferenza arrecata alla parte che subisce il divorzio è enorme, ma è ancora più grande la sofferenza che viene scaricata sui figli.
Ho incontrato molte coppie di sposi in difficoltà, ho sempre notato che le motivazioni si muovevano su punti deboli e facilmente superabili con il ravvedimento da qualcosa, per esempio il marito che seguiva solo il calcio e non si interessava della famiglia. Sono sufficienti pochi incontri per superare quella prova perché il coniuge comprende che bisogna cambiare qualcosa. Tutte le coppie superano brillantemente le difficoltà quando c’è il ravvedimento.
Anche le benedizioni sono importanti per allontanare dalla mente certi pensieri ossessivi contro l’altro coniuge. Quelli che utilizzano l’acqua benedetta per sé e il coniuge, facendo il segno della Croce più volte al giorno e quando qualche pensiero turba o una tentazione confonde, riescono a ritrovare la serenità e la mente libera da qualsiasi accusa verso il coniuge. I coniugi che pregano invece di prolungare una discussione inutile, ritrovano subito la pace e si amano più di prima.
Il matrimonio si salva quando non si mette al primo posto il piacere sessuale, perché se viene meno con il proprio coniuge, si cerca in altre persone e l’adulterio viene commesso facilmente. Gesù invece dice di diventare una carne sola, un cuore solo nella coppia per amarsi anche quando l’affetto diminuisce o non si avverte momentaneamente un grande sentimento. È impegnativo amare sempre, ci sono momenti di grande amore e altri di avversione, anche per motivi futili.
In tutte le occasioni di contrasto uno dei due coniugi deve saper fare silenzio, deve addolcire la tensione con la comprensione dell’agitazione dell’altro. Magari prega con la mente. E tutti e due devono ricordare le parole del rito: “Con la Grazia di Cristo, prometto di esserti fedele sempre, nella gioia e nel dolore, nella salute e nella malattia, e di amarti e onorarti tutti i giorni della mia vita”.

Continuiamo le intense preghiere alla Madonna con la recita giornaliera del Santo Rosario per me, per vincere l’attacco portato da satana, sciogliendo questo nodo oppressivo. Chi mi vuole bene, preghi molto per me.
Vi benedico e prego per tutti voi. Pregate per me ogni giorno nella Messa e nel Rosario.
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