Sul santo pisano non ci sono molte notizie. Le poche che sono disponibili lo presentano talvolta come monaco camaldolese in san Michele in Borgo (Pisa); per altri fu Terziario francescano. La Sacra Congregazione dei Riti preferì la lezione ricavata dai Bollandisti, che si servirono dell'Archivio della famiglia Gherardesca.
Napoleone Gherardesca fu, probabilmente, il padre di Guido e Pietro. Quest'ultimo venne creato successivamente cardinale da Pasquale II (1099-1118).
La vita di Guido fu contrassegnata dalla preghiera, dalla meditazione, dal digiuno e dalla elemosina. Come spesso si riscontra anche nella vita degli altri santi pisani dei secoli XII-XIII, Guido fu ritenuto santo già in vita.
Per non cadere nel peccato di orgoglio, decise così di allontanarsi dalla città. All'età di 40 anni lasciò dunque Pisa e visse in solitudine presso Donoratico. Là costruì un oratorio che dedicò a santa Maria alla Gloria, dove aspettò fra digiuni e preghiere di entrare nel Regno di Dio il 20 maggio 1140.
Alla sua morte la venerazione per Guido della Gherardesca crebbe notevolmente. Nel 1212 fu concesso il trasferimento del corpo dall'oratorio, ormai troppo angusto per la folla dei fedeli, alla Chiesa di Donoratico. Un Breve di papa Callisto III (1455-1458) indirizzato all'Arcivescovo di Pisa Giuliano Ricci, autorizzò la traslazione del corpo del santo pisano. Venerdì 16 giugno 1459 i pisani poterono così accogliere con una grande festa uno dei santi, che segnarono la vita spirituale della città toscana.
Napoleone Gherardesca fu, probabilmente, il padre di Guido e Pietro. Quest'ultimo venne creato successivamente cardinale da Pasquale II (1099-1118).
La vita di Guido fu contrassegnata dalla preghiera, dalla meditazione, dal digiuno e dalla elemosina. Come spesso si riscontra anche nella vita degli altri santi pisani dei secoli XII-XIII, Guido fu ritenuto santo già in vita.
Per non cadere nel peccato di orgoglio, decise così di allontanarsi dalla città. All'età di 40 anni lasciò dunque Pisa e visse in solitudine presso Donoratico. Là costruì un oratorio che dedicò a santa Maria alla Gloria, dove aspettò fra digiuni e preghiere di entrare nel Regno di Dio il 20 maggio 1140.
Alla sua morte la venerazione per Guido della Gherardesca crebbe notevolmente. Nel 1212 fu concesso il trasferimento del corpo dall'oratorio, ormai troppo angusto per la folla dei fedeli, alla Chiesa di Donoratico. Un Breve di papa Callisto III (1455-1458) indirizzato all'Arcivescovo di Pisa Giuliano Ricci, autorizzò la traslazione del corpo del santo pisano. Venerdì 16 giugno 1459 i pisani poterono così accogliere con una grande festa uno dei santi, che segnarono la vita spirituale della città toscana.
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