+ Dal Vangelo secondo Giovanni (15,9-11)
In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli: «Come il Padre ha amato me, anche Io ho amato voi. Rimanete nel mio Amore. Se osserverete i miei Comandamenti, rimarrete nel mio Amore, come Io ho osservato i Comandamenti del Padre mio e rimango nel suo Amore. Vi ho detto queste cose perché la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena».
Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro
Gesù continua a parlare nel Cenacolo la sera del Giovedì Santo, è l’ultimo discorso che rivolge agli Undici e riassume tutta la sua dottrina. Al centro come sempre mette il Padre, gli Apostoli devono fissare bene che Gesù è il Figlio dell’Eterno, adorato da secoli dagli ebrei. Non è venuto in mezzo alla gente come un uomo qualunque, anche se vedono un Uomo Egli è Dio incarnato.
Oggi molti cristiani pur ascoltando per decenni il Vangelo non cambiano stile di vita, seguono sempre le vecchie abitudini.
Ribadisco ancora la grande attenuante degli Undici, confusi e spaventati dopo l’assalto avvenuto nell'orto del Getsemani, essi amavano profondamente Gesù ma non riuscivano a metabolizzare i profondi concetti che ascoltavano dal Maestro. Questo discorso dell’Ultima Cena è stato davvero molto lungo… poi non erano parole facilmente comprensibili, è stato un discorso altamente teologico.
San Giovanni lo colloca in ben 5 capitoli, dal 13 al 17, e chi ascolta per la prima volta o da poco tempo le parole, rimane estasiato.
Oggi molti cristiani dopo decenni di ripetizione del Vangelo non riescono a metabolizzare che poche cose, non hanno il desiderio di elaborare fino ad assimilare completamente le idee, i concetti, i modi di essere proposti dal Signore. È vero che certi cambiamenti di mentalità vanno metabolizzati lentamente, ma non si può per diversi decenni rimanere sempre con la vecchia mentalità peccaminosa!
Senza la comprensione del nucleo centrale del Vangelo, il cristiano non riesce ad amare disinteressatamente, non perdona prontamente, non agisce seguendo gli insegnamenti del Vangelo. È inutile girarci attorno, per seguire veramente Gesù occorre praticare quello che chiede Lui, bisogna rimanere in Lui. “Rimanete nel mio Amore”. Si tratta di rivestirsi -come si fa con l’abito- delle virtù di Gesù, acquisendo la sua Grazia attraverso i Sacramenti e la vita spirituale.
Se non c’è la condivisione con Gesù del suo pensiero, non si rimane mai in Lui, c’è solo l’illusione di seguirlo ma senza conoscerlo…
Un cristiano non è tale perché frequenta la Messa festiva, lo è perché condivide l’insegnamento di Gesù e lo mette in pratica, infatti non basta neanche apprezzarlo, bisogna viverlo. Questo è il cristiano convertito, esso conosce i Comandamenti e li osserva perché vuole aderire alla proposta fatta dal Padre quando li diede a Mosè. Dio ha dato i Comandamenti, è l’invito a seguirlo osservando la sua Legge, quanti non l’osservano rimangono illusi di seguirlo.
Seguono se stessi, i loro piaceri, la loro volontà.
Ed è facile vedere oggi quanto è alto il numero delle persone che non osservano i Comandamenti, dalle notizie diffuse dai mass-media e dall’egoismo diffuso ovunque si comprende che Dio non è amato, la sua Legge non è osservata.
Quasi il 95% dell’umanità rifiuta Dio o non Lo segue più. Pochi vanno a Messa e ancora meno osservano i Comandamenti.
Non intendo qui includere i cristiani che invece osservano i Comandamenti e se cadono, prontamente si rialzano ricorrendo alla Confessione.
La crisi della Fede è la conseguenza dello sbandamento morale dell’umanità, rimangono forti i cristiani che pregano e non si lasciano vincere dalla mentalità pagana, ma è una lotta dura e si deve resistere eroicamente sotto una ininterrotta sventagliata di messaggi idolatrici incarnati nei mondani.
Non è facile osservare i Comandamenti e seguire il Vangelo, richiede impegno e una motivazione convinta.
Se nel mondo trionfa l’egoismo, vuole dire che l’amore è sconfitto e dimenticato. La bontà è una caratteristica dei mansueti, considerati bonaccioni dai cattivi, ma in realtà i mansueti sono i più forti perché praticano le virtù con grande impegno. Nel mondo l’amore verso il prossimo inteso come amicizia, bene, affetto, è pressoché inesistente, sono fortunati quanti trovano veri amici e con cui condividono la loro Fede.
Se l’amore umano è poco praticato per l’assenza delle virtù umane, ancora meno si può praticare l’Amore soprannaturale che richiede la presenza dello Spirito Santo. Oggi l’invito di Gesù cade quasi nel vuoto, non c’è molta disponibilità a rinnegarsi e a rientrare in sé per dominare gli istinti e vincere i vizi. C’è poca volontà di rinunciare ai piaceri umani, lo scrivo chiaramente per non lasciare dubbi.
L’Amore di Gesù è conosciuto da pochi, sicuramente dai cristiani impegnati, ma è troppo poco rispetto al male diffuso nel mondo. È anche vero che l’Amore prima o poi vince ogni male, questa consolazione dà speranza a molti anche se non nutrono alcun risentimento verso familiari e parenti. Il luogo deputato per la santificazione personale è la famiglia, non tutti però accettano di prendere con amore la croce causata dall’egoismo e dall'indifferenza di qualche familiare.
Chi ama tutti e si rinnega, scopre una gioia profonda. “Vi ho detto queste cose perché la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena”.
Continuiamo le intense preghiere alla Madonna con la recita giornaliera del Santo Rosario per me, per vincere l’attacco portato da satana, sciogliendo questo nodo oppressivo. Chi mi vuole bene, preghi molto per me.
Vi benedico e prego per tutti voi. Pregate per me ogni giorno nella Messa e nel Rosario.
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