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mercoledì 1 maggio 2013

2299 - Commento al Vangelo del 1/5/2013


+ Dal Vangelo secondo Matteo (13,54-58)
In quel tempo Gesù, venuto nella sua patria, insegnava nella loro sinagoga e la gente rimaneva stupita e diceva: «Da dove gli vengono questa sapienza e i prodigi? Non è Costui il Figlio del falegname? E sua Madre, non si chiama Maria? E i suoi fratelli, Giacomo, Giuseppe, Simone e Giuda? E le sue sorelle, non stanno tutte da noi? Da dove gli vengono allora tutte queste cose?». Ed era per loro motivo di scandalo. Ma Gesù disse loro: «Un profeta non è disprezzato se non nella sua patria e in casa sua». E lì, a causa della loro incredulità, non fece molti prodigi. 

Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro
La prima cosa che bisogna chiarire è il significato di fratelli e sorelle, ancora molti cattolici non conoscono l’utilizzo di questi termini per indicare i parenti, infatti leggendo letteralmente la frase la Madonna avrebbe dovuto avere minimo quattro figli maschi e molte figlie femmine: E le sue sorelle, non stanno tutte da noi?”. Il vocabolario ristretto obbligava ad utilizzare una parola che aveva più significati.
Prima di passare alla festa di San Giuseppe e dei lavoratori, mi piace soffermarmi sullo stupore che causò la prima predicazione di Gesù nella sinagoga a Nazareth, dove era rimasto per decenni con la Madre e il Santo falegname riconosciuto da tutti come il padre di Gesù. Da qui sorge l’immenso stupore dopo l’insegnamento di Gesù, infatti Lui non aveva manifestato la sua infinita sapienza ed era rimasto in attesa del tempo indicato dal Padre.
Gesù ci insegna a parlare senza premura e a tempo opportuno, ad usare parole di saggezza e piene di verità.
Da dove gli vengono questa sapienza e i prodigi?”. Molti valutano le persone per come le immaginano nella loro mente, senza cercare né riuscire a capire la vera identità delle persone. Sono prevenute o avventate nei giudizi, di certo chi porta in sé lo spirito di negatività non è mai in grado di riconoscere una persona che viene da Dio. I simili riconoscono i loro simili, è una verità sacrosanta. Invece, i buoni hanno la capacità di discernere, anche se in grado diverso uno dall'altro.
Da dove gli vengono questa sapienza e i prodigi?”. Lo dicevano gli assisani quando vedevano e sentivano parlare un giovane dopo la sua conversione, un giovane che sarebbe diventato il Poverello d’Assisi. Chi vive di pregiudizi e non si lascia guidare dallo Spirito Santo, vede il mondo capovolto, crede sempre a tutto ciò che oggettivamente è contrario alla verità. Gli assisani inizialmente lo consideravano impazzito, non avevano la capacità di vedere oltre la soglia del mondo sensibile.
Sentendo parlare Gesù i nazaretani si chiedevano scombussolati: “Non è Costui il Figlio del falegname?”.Quindi, non poteva dire quelle cose che erano prerogativa dei Profeti e Gesù per tutti loro era solo il Figlio di Giuseppe. Brutta cosa quando si considerano gli altri per il lavoro che svolgono o per la loro cultura e non si amano, al massimo si scambia il saluto.
Non dimentichiamo che Gesù per i suoi disegni sceglie i più deboli, i più incapaci e quanti considerati scarti dalla società.
Oggi festeggiamo San Giuseppe perché Patrono anche dei lavoratori, è la festa di tutti e non solo dei lavoratori, anche i disoccupati hanno lavorato e molti desiderano trovare un lavoro per sostenere la famiglia. Il 1° maggio ricordiamo il lavoro che nobilita l’uomo, ogni essere umano che lo ha o lo cerca, ma oggi inizia il mese dedicato alla Madonna, è il mese indicato dal popolo come quello delle Grazie.
La Madonna non ha scelto maggio per donare maggiori Grazie, è il popolo che a maggio prega di più ed ottiene molte Grazie.
Bisogna pregare molto in questo mese dedicato alla Madonna, ognuno di voi ha almeno una Grazia da ottenere, ma non arriva senza la volontà di vincere i peccati e vivere nel rinnegamento. Siamo noi a decidere se ricevere le Grazie oppure rimanere in uno stato di sconforto. Per aprire il Cuore di Gesù occorre pregare molto il Santo Rosario di sua Madre.
Riguardo San Giuseppe vi consiglio di recitare ogni giorno anche una preghiera a Lui ma con vero amore, sappiamo bene che è potente ed ascolta sempre i suoi devoti. Sotto la sua protezione si sono messi molti Papi in passato, re e potenti della Terra, tutte le anime spirituali hanno avuto una fiduciosa devozione al grande Santo, perché Gesù e Maria nulla rifiutano a Colui che per circa trent’anni si dedicò completamente al Loro servizio, con pieno amore, umiltà e docilità.
Conoscere San Giuseppe è una grande ricchezza per un cristiano, guardando Lui si scopre l’amore al nascondimento, quindi, la capacità di rinnegare la superbia e pregare con molto raccoglimento. Lui insegna a parlare poco e bene, comunque a parlare sempre con amore e verità. Lui era chiamato “giusto” per la sua docilità e il comportamento esclusivamente onesto.
Nel linguaggio biblico è detto “giusto” chi ama lo spirito della Legge, come espressione della volontà di Dio. San Giuseppe si abbandonò senza indugio alla volontà di Dio nonostante la sorprendente gravidanza della fidanzata Maria, e ancora prima del sogno non volle accusare Lei pubblicamente per non farla lapidare. Un Uomo buono… d’altronde, Dio a chi avrebbe affidato l’unico Figlio e la Madre Immacolata diventata il Paradiso umano?
Dobbiamo considerare che San Giuseppe si trovò nella condizione di accettare o meno il disegno di Dio, Lui accettò e diventò il grande Patriarca mentre altri rifiutano di seguire il Vangelo e forse rischiano la salvezza eterna.
Il Signore non violenta mai l’intimità delle sue creature né mai interferisce sul loro libero arbitrio, ognuno è arbitro del destino che sceglie. Dio vuole la salvezza di tutti, sono i peccatori e quanti Lo rifiutano a scegliere di non salvarsi. Dio però è sempre disponibile a donare la sua misericordia. San Giuseppe ha sempre detto  a Dio, come la Madonna non rifiutò alcuna ispirazione e mise sempre da parte i suoi pensieri. Si donò pienamente a Dio.
La grandezza del Santo è illimitata, è il più grande dopo la Madonna, tutto ottiene da Gesù e i più grandi Santi ne sono fervorosi devoti. Oltre le Corone del Rosario, recitate ogni giorno una preghiera al Santo Patrono della Chiesa per qualsiasi vostra necessità.

Supplica a San Giuseppe per i casi impossibili
1- O San Giuseppe, a Te ricorro, fiducioso di essere esaudito. Tu sei il Padre putativo di Gesù, il custode di Maria, il protettore e l’avvocato nelle cause più disperate, il consigliere nelle tribolazioni, l’amabile, il casto, il vero Uomo, l’esempio degli sposi cristiani, il propagatore di Fede, il Maestro di spirito, il compagno fedele, il consolatore ammirabile. Guidami, o beato Giuseppe. Vedi questa terra tante volte fredda, che volge lo sguardo ai tuoi occhi benigni, perché Tu, parlando al Figlio Gesù, ottenga, per ciascuno di noi, poveri peccatori, la conversione, la guarigione e il perdono.
(Gloria al Padre…)
2- O beato Giuseppe, ricco di doni e di virtù, fammi la Grazia di ben vivere e di ben morire. Non abbandonarmi nelle difficoltà. A Te raccomando in questo momento questo caso sicuro di essere esaudito (.........). Ti prometto che emenderò la mia vita, fuggirò le occasioni di peccato e promuoverò la devozione al tuo Cuore.
(Gloria al Padre…)
3- O Cuore amabile del glorioso San Giuseppe, ricevimi nelle tue braccia, perché nessuno abbia a corrompere il mio spirito, e depravare il mio corpo. O mano potente del glorioso San Giuseppe, alzati e benedicimi affinché cammini sulla retta via, osservando i Comandamenti di Dio, e guarisca dal male che da tempo mi affligge. Muovi i tuoi piedi, o pietoso San Giuseppe, e fai Tu quello che dovrei fare io e che non so fare, e risolvi il caso per il quale oggi Ti imploro (.........).
(Gloria al Padre…)

Continuiamo le intense preghiere alla Madonna con la recita giornaliera del Santo Rosario per me, per vincere l’attacco portato da satana, sciogliendo questo nodo oppressivo. Chi mi vuole bene, preghi molto per me.
Vi benedico e prego per tutti voi. Pregate per me ogni giorno nella Messa e nel Rosario.
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