+ Dal Vangelo secondo Giovanni (17,11-19)
In quel tempo, [Gesù, alzàti gli occhi al cielo, pregò dicendo:] «Padre santo, custodiscili nel tuo nome, quello che mi hai dato, perché siano una sola cosa, come noi. Quand'ero con loro, io li custodivo nel tuo nome, quello che mi hai dato, e li ho conservati, e nessuno di loro è andato perduto, tranne il figlio della perdizione, perché si compisse la Scrittura. Ma ora io vengo a te e dico questo mentre sono nel mondo, perché abbiano in se stessi la pienezza della mia gioia. Io ho dato loro la tua parola e il mondo li ha odiati, perché essi non sono del mondo, come io non sono del mondo. Non prego che tu li tolga dal mondo, ma che tu li custodisca dal Maligno. Essi non sono del mondo, come io non sono del mondo. Consacrali nella verità. La tua parola è verità. Come tu hai mandato me nel mondo, anche io ho mandato loro nel mondo; per loro io consacro me stesso, perché siano anch'essi consacrati nella verità».
Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro
In questi giorni si sta facendo più concreta la possibilità di togliere l’Imu ed è una buona notizia soprattutto per le fasce più deboli, a quanto pare si dovrebbe togliere anche alle imprese e questa iniziativa è altrettanto consolante. Nel 2012 molti imprenditori si sono uccisi per problemi economici dovuti anche al pagamento di decine di migliaia di euro di questa imposta. Ricordiamo che a dicembre 2012 l’allora presidente del Consiglio Monti affermava che era impossibile togliere l'Imu, una follia, forse per lui un incubo.
Oggi invece questo governo dice che è possibile togliere l'Imu e si sta attivando per sostenere gli italiani e le imprese senza l'Imu avranno maggiori possibilità di investimento e di pagamento delle forniture. Si è discusso abbastanza sul terribile anno 2012 che gli italiani hanno vissuto nel terrore, soprattutto i pensionati hanno faticato a prendere sonno a causa dell’obbligo del conto bancario per utilizzare i pochi euro.
Forse stiamo ricominciando una nuova fase economica in Italia, soprattutto è stata allontanata la grande paura che restava prigioniera nei cuori di molti ed anche a tavola mangiavano pasta e paura, magari girando la testa ogni tanto per l’ossessione di trovarsi improvvisamente nella stanza da pranzo un esattore delle tasse o di saltare dalla sedia e tremolare ogni volta che suonava alla porta.
A quanto sembra anche Equitalia sta trovando una dimensione umana ed è stato “imposto” dall’Ad ai dipendenti di “rafforzare il dialogo con i cittadini e valutare caso per caso, persona per persona”. Un miracolo… Se avessero attuato questa linea più umana un anno fa, si sarebbero evitati molti suicidi e incalcolabili esaurimenti nervosi. Meglio oggi che mai, d’altronde, è una notizia più potente delle medicine che molti prendono per non cadere nella depressione.
Invece le banche continuano ancora a tiranneggiare, forti della protezione del piano salasso messo in piedi lo scorso anno, senza alcuna pietà verso quanti sono rimasti poveri in canna. Ieri un muratore, al momento disoccupato, si è dato fuoco per un debito che non riusciva a pagare. L’uomo aveva un debito di 10 mila euro con una banca, la quale aveva pignorato la sua casa e messa all’asta per 24 mila euro, insensibile ai sacrifici che l’uomo aveva fatto in tutta la sua vita per costruirla. Non era possibile trovare un accordo tra le parti?
È la mancanza di amore nei cuori duri come il granito che acceca e non fa provare alcuna pietà. Lo abbiamo -si può dire- visto lo scorso anno, quando molti si uccidevano per debiti o per la perdita del lavoro e quelli con le spallette alzate restavano indifferenti, come se un altro dei loro piani fosse quello di sterminare gli italiani inadempienti. Se non può pagare e non fa incassare alle banche, è un essere inutile e non è degno di esistere. Pensavano davvero questo?
La disperazione come un virus invisibile continua ad assalire molti italiani e questo mi dispiace molto. Molti però non pregano.
Non sono portatori sani perché in essi è evidente la patologia, sono depressi, irritati interiormente, sconfitti dall’indifferenza sociale. Il male moderno è proprio l’indifferenza sociale, soprattutto nelle grandi città si vive con molta inquietudine e si sospetta di tutti. Se si incontra una faccia nuova nell’ascensore del palazzo o si incontra qualcuno di sera mentre si rientra a casa a piedi in una strada poco frequentata, nasce il sospetto e l’ansia causa una fibrillazione.
Quanto avvenuto a Milano sabato scorso è troppo inquietante, tre uomini sono stati uccisi a colpi di piccone mentre salutavano il nuovo giorno e programmavano il lavoro per sopravvivere. Inermi e docili come agnelli sono stati conficcati dai colpi dell’arma mortale. Si è parlato molto del ghanese irregolare che ha compiuto la strage, il suo crimine è spaventoso, ma è solo lui il colpevole di questa tragedia? Perché non si era osservato il decreto di espulsione e non si era preso alcun provvedimento?
In Italia ci sono molti extracomunitari regolari che lavorano e non creano problemi, le porte a chi vuole lavorare onestamente si devono aprire ma qui non c’è più lavoro, quindi bisogna che ci sia una sintonia tra governanti e burocrati. Questa intesa non esiste, vogliono fare entrare molti clandestini per distruggere il Cristianesimo e per fini politici, non per amore umano o per sfamarli. È tutta falsa propaganda.
Non ho mai letto né sentito che qualche politico sia andato in Africa ad aiutare i poveri o a fare gratuitamente del bene ai poveri.
Solo la Chiesa sa fare questo perché vive di Amore. Ed è grande il Cristianesimo che in Italia si occupa gratuitamente degli extracomunitari e li accoglie, li sfama, li rende dignitosi. È urgente però stabilire delle regole condivise da tutti, per non farci invadere da decine di milioni di clandestini e per dare invece sostegno a quanti arrivano dall’Africa e vogliono stabilirsi onestamente in Italia.
Gesù ce lo dice oggi nel Vangelo che dobbiamo rispettarci e fare del bene: “Siano una sola cosa, come noi”. Gli immigrati sono nostri fratelli e dobbiamo amarli perché tutti siamo figli del Padre, dobbiamo pregare per loro, in Africa hanno grande necessità di cibo e medicine. Oggi paradossalmente anche in Italia a circa 7 milioni di persone manca il cibo e le medicine perché non ci sono soldi o le pensioni sono minime. Una vecchietta viveva sola ed è morta, si è scoperto che negli ultimi tre mesi non aveva preso le medicine perché non le poteva comprare.
“Siano una sola cosa, come noi”. Questa è la massima che ci lascia Gesù, ad ognuno di noi dice di amare senza distinzioni e di aiutare senza limiti. È vero che dopo la tragedia di Milano la paura in molti italiani è cresciuta a dismisura, non si sta più tranquilli sotto casa o nel proprio quartiere. Nella zona di Niguarda a Milano sono ancora terrorizzati e a qualsiasi ora del giorno ogni residente è diventato una vedetta, deve fare vigilanza per sé e i propri familiari.
Quando c’è la paura si perde l’amore, lo spavento annebbia ogni cognizione ed anche la spiritualità perde vitalità, entusiasmo.
Nella preghiera che Gesù rivolge al Padre, chiede per noi la serenità senza più alcun turbamento: “… abbiano in se stessi la pienezza della mia gioia”. Raggiungere la pienezza della gioia è una grande conquista, non c’è denaro a sufficienza, non ci sono amicizie importanti o viaggi intercontinentali, non c’è lusso né onorificenze per raggiungere la vera gioia interiore.
Non si può scoprire la vera gioia del Vangelo se non si rientra prima in sé, aiutati da una buona guida spirituale.
Viviamo quanto chiede Gesù nel Vangelo di ieri: “… che vi amiate gli uni gli altri”; e di oggi: “Siano una sola cosa, come noi”.
Continuiamo le intense preghiere alla Madonna con la recita giornaliera del Santo Rosario per me, per vincere l’attacco portato da satana, sciogliendo questo nodo oppressivo. Chi mi vuole bene, preghi molto per me.
Vi benedico e prego per tutti voi. Pregate per me ogni giorno nella Messa e nel Rosario.
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