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mercoledì 22 maggio 2013

2346 - Commento al Vangelo del 22/5/2013


+ Dal Vangelo secondo Marco (9,38-40)
In quel tempo, Giovanni disse a Gesù: «Maestro, abbiamo visto uno che scacciava demoni nel tuo nome e volevamo impedirglielo, perché non ci seguiva». Ma Gesù disse: «Non glielo impedite, perché non c’è nessuno che faccia un miracolo nel mio nome e subito possa parlare male di me: chi non è contro di noi è per noi». 

Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro  
Anche con queste poche parole Gesù spiega che l’apostolato fatto nel suo Nome deve avvenire nell'unità e nella diversità. L’unità sta nell'intenzione, si lavora per la stessa causa del Vangelo, ci spinge l’amore a Gesù e la corrispondenza alla missione affidata ad ognuno di noi. La diversità sta invece nelle forme di apostolato che si intraprendono e sono molte, ma ciò che conta davvero è di stare con il Signore e di insegnare la sua dottrina.
Gesù non mette un limite all'apostolato, non ci può essere un partito unico come avviene in alcuni casi, quando nasce l’invidia e si cerca di minimizzare l’impegno degli altri. Spesso non si fa apostolato per amore di Gesù, si fa per compiacere se stessi e questo atteggiamento è già un impedimento alla buona riuscita.
Gli Apostoli si sorpresero per quanto faceva uno sconosciuto nel Nome di Gesù per una incomprensione del messaggio evangelico, non avevano chiaro che la salvezza era aperta a tutti.
L’uomo che predicava e scacciava anche i demoni nel Nome di Gesù era motivato da retta intenzione, voleva trasmettere quanto aveva ricevuto. Non c’è dubbio che si trattava di un uomo miracolato, con una Fede profonda e sicuro che Gesù non era solamente un Uomo.
Per la sua Fede in Gesù poteva vincere i diavoli e questo il Signore lo sapeva bene. Nulla poteva sfuggirgli in quanto Dio di quanto avveniva in quelle circostanze e non solo quelle.
La risposta di Gesù è solenne: “Non glielo proibite”. Gesù disapprova la mentalità esclusivista nelle opere di apostolato.
L’apostolato fatto bene non è esclusività di qualcuno o di una spiritualità all’interno della Chiesa, come purtroppo avviene e spesso i partecipanti si confondono e si infervorano negativamente. Non c’è a Medjugorje una spiritualità migliore delle altre, proprio in quel luogo bisogna con umiltà accogliere la spiritualità che insegna la Madonna e portarla ovunque. Non si deve impiantare lì quello che viene dall’uomo.
Il migliore apostolato viene compiuto quando si seguono le direttive del Vangelo e quelle date dalla Vergine a Medjugorje. Chi le legge, comprende che il vero apostolato nasce nel momento in cui il credente si fa piccolo e lascia agire il Signore. L’apostolato non viene fatto per compiacerci, è grande la gioia quando riconosciamo l’opera dello Spirito Santo nelle situazioni in cui si evidenziano i buoni frutti.
La Vigna del Signore è grande e gli operai che Lo seguono fedelmente sono pochi, dobbiamo rallegrarci quando anche altri compiono buon apostolato e lavorano per la causa del Vangelo. È impossibile che ci sia vera Fede in un credente ed insieme invidia per l’apostolato altrui, su questo bisogna riflettere. Dobbiamo anche pregare perché molti apostoli che seguono la sana dottrina della Chiesa compiano abbondante apostolato, facciano conoscere Gesù e Maria.
Nessuno che lavori con rettitudine d’intenzione è di disturbo nel campo del Signore!
Agli apostoli mariani di oggi viene richiesta l’unità nella Fede e nella morale, nei Sacramenti, fedeltà al Catechismo della Chiesa, nei mezzi comuni di santità. Il campo della Chiesa è immenso e c’è una grande varietà di splendidi fiori, anche se sono diversi per profumo, grandezza, forma e colore, sono sempre i fiori coltivati nel Cuore Immacolato di Maria. Siamo tutti noi che preghiamo la Madonna questi fiori che Ella vuole rendere bellissimi.
Non fermiamoci a valutare l’apostolato degli altri, pensiamo al nostro apostolato, se lo facciamo e in che modo ci impegniamo.
Gesù chiede ai cristiani di far giungere la sua dottrina a tutte le genti, occorre un poco di generosità e di disponibilità per cominciare a fare qualcosa magari in famiglia e al lavoro. Non deve essere un apostolato compiuto come piace a noi, deve essere fatto nel Nome di Gesù, seguendo i suoi insegnamenti. Quando si compie nel Nome di Gesù i frutti sono abbondanti e tutti i diavoli tremano. Cercano di spaventare i veri apostoli con attacchi e persecuzioni, ma chi rimane fedele a Gesù vede crescere i frutti di Grazia e diventa forte nello spirito.
Non dovete mai preoccuparvi quando subite qualche attacco da chi per invidia del vostro apostolato vi ostacola, considerate che quella persona innanzitutto ostacola Gesù e il suo Vangelo, poi esprime una negatività dannosa per se stessa. Se i diavoli sono bloccati dalla Fede di chi svolge buon apostolato, istigano le persone più vulnerabili e possono trasformarsi in nemici.
Voi non potete immaginare quanti attacchi si scaricano contro me a causa del mio vasto apostolato, svolto nella piena fedeltà al Vangelo e alla sana dottrina. I frutti per Grazia di Dio sono abbondantissimi e i diavoli si tormentano nel cercare di fermarmi in ogni modo. Per questo vi chiedo sempre di pregare per me, la lotta che porto avanti contro i diavoli e quelli che li seguono è davvero accesissima.
Noi in questa Parrocchia virtuale continuiamo a fare del bene, molti di voi sono persone trasformate nei pensieri e nella vita. Mi arrivano innumerevoli testimonianze di nostri parrocchiani che ringraziano Gesù per avere scoperto la vera vita e avere trovato il senso della vita. Tutto dobbiamo alla Madonna, senza Lei non potremmo compiere questo santo apostolato.
Pubblico alcuni scritti che fanno gioire tutti.

“Padre, è entrato di prepotenza nel mio cuore e nella mia mente con le sue ormai irrinunciabili newsletter che leggo e medito con tanta attenzione e che mi fanno tanto bene. Grazie. Lo Spirito Santo sia sempre nel suo cuore per fare ancora per moltissimi anni il suo apostolato. È meraviglioso come siamo assetati di Dio! Grazie ancora e che la Santissima Trinità la benedica e la custodisca. Uniti nella preghiera devotamente la saluto. Angela Maria Orsini”

“Padre, le scrivo per farle sapere, almeno da parte mia, che è stato un vero terremoto all'interno di me. È riuscito a portare la conoscenza e la consapevolezza di vivere questa vita non con i nostri sensi ma col cuore. Lei ha fatto veramente un miracolo in un uomo di cui la propria vita era il baricentro della razionalità. La ringrazio di questo grande dono che lei mi ha fatto e lo custodirò gelosamente dentro di me e nel momento propizio, se mi sarà permesso, cercherò di comunicarlo a chi mi sarà di fronte con le problematiche che prima avevo io. La Fede è la cosa primaria della nostra esistenza su questa terra e lei con il suo modo di fare me l’ha saputo trasmettere e adesso sarà mia cura rinsaldarla. Grazie di cuore Padre e che Dio la benedica. Lucio De Santis”.

«Caro Padre Giulio, ho ordinato alcuni libri. Approfitto per ringraziarla per i tanti insegnamenti che ci da e che ci stanno forgiando a “nuovi cristiani”, nutrendoci di quella Parola che ci fortifica per non cadere di continuo ai molteplici richiami e tentazioni che il “mondo” ci silura. Dio la benedica e la ricompensi per la cura che dona a tante anime che il Signore le ha affidato nella sua parrocchia virtuale. L'abbraccio fraternamente. Francesca Lombardo».

Continuiamo le intense preghiere alla Madonna con la recita giornaliera del Santo Rosario per me, per vincere l’attacco portato da satana, sciogliendo questo nodo oppressivo. Chi mi vuole bene, preghi molto per me.
Vi benedico e prego per tutti voi. Pregate per me ogni giorno nella Messa e nel Rosario.
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