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giovedì 9 maggio 2013

2318 - Commento al Vangelo del 9/5/2013


+ Dal Vangelo secondo Giovanni (16,16-20)
In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli: «Un poco e non mi vedrete più; un poco ancora e mi vedrete». Allora alcuni dei suoi discepoli dissero tra loro: «Che cos'è questo che ci dice: “Un poco e non mi vedrete; un poco ancora e mi vedrete”, e: “Io me ne vado al Padre”?». Dicevano perciò: «Che cos'è questo “un poco”, di cui parla? Non comprendiamo quello che vuol dire». Gesù capì che volevano interrogarlo e disse loro: «State indagando tra voi perché ho detto: “Un poco e non mi vedrete; un poco ancora e mi vedrete”? In verità, in verità io vi dico: voi piangerete e gemerete, ma il mondo si rallegrerà. Voi sarete nella tristezza, ma la vostra tristezza si cambierà in gioia». 

Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro
Ieri non è stato possibile meditare la Parola del Signore per l’invio del testo estratto dal mio libro. Il Vangelo di ieri pur essendo più breve rispetto a quello di oggi contiene alcuni concetti molto importanti ed incomprensibili per chi non è pratico nello studio delle Sacre Scritture. Nessuno è maestro, quelli innamorati della Parola di Dio vi dedicano tempo e sentimento, riconoscono che solamente questa Parola è la vera Via per spiegare quanto razionalmente non si può.
Il capitolo 16 di San Giovanni è un po’ astruso, enigmatico, ma come altri capitoli dell’Apostolo che viene simboleggiato come l’aquila per l’elevatezza della sua Teologia, soprattutto riferito al Libro dell’Apocalisse, pieno di rappresentazioni reali e che si realizzeranno, perché è Parola di Dio.
«Per la profondità speculativa dei suoi scritti San Giovanni è stato tradizionalmente indicato come “il teologo” per antonomasia, raffigurato artisticamente col simbolo dell’aquila, attribuitogli in quanto, con la sua visione descritta nel Libro dell'Apocalisse, avrebbe contemplato la Vera Luce del Verbo, come descritto nel Prologo del suo Vangelo, così come l’aquila, si riteneva, può fissare direttamente la luce solare».
Analizziamo adesso alcune affermazioni presenti nel Vangelo di ieri: Molte cose ho ancora da dirvi, ma per il momento non siete capaci di portarne il peso”. Oltre la perfetta saggezza di Gesù nel centellinare quanto gli Apostoli erano in grado di comprendere, vediamo anche la grande difficoltà dei discepoli nel sostenere le Verità e che per questo lo Spirito di Dio avrebbe fatto conoscere gradualmente e successivamente.
Così gli Apostoli compresero che non potevano sapere altro e si adeguavano, mentre oggi arreca grande amarezza l’opera di demolizione della Parola di Dio da parte di persone che si illudono di averla compresa tutta.
Leggiamo questa sentenza nel libro dell’Imitazione di Cristo«Che ti serve saper discutere profondamente della Trinità, se non sei umile, e perciò alla Trinità tu dispiaci? Invero, non sono le profonde dissertazioni che fanno santo e giusto l'uomo; ma è la vita virtuosa che lo rende caro a Dio. Preferisco sentire nel cuore la compunzione che saperla definire. Senza l'amore per Dio e senza la sua grazia, a che ti gioverebbe una conoscenza esteriore di tutta la Bibbia e delle dottrine di tutti i filosofi? “Vanità delle vanità, tutto è vanità” (Qo 1,2), fuorché amare Dio e servire lui solo. Questa è la massima sapienza: tendere ai regni celesti, disprezzando questo mondo».
Consideriamo che dopo tre anni di vita comune gli Apostoli non erano ancora in grado di comprendere determinate Verità, ne consegue che occorre molto tempo anche per noi prima di comprendere bene il Vangelo, questo è possibile se lo meditiamo ogni giorno e cerchiamo di scoprire quel tesoro spirituale che Gesù ci vuole donare.
Sempre ieri Gesù ha detto: Quando verrà Lui, lo Spirito della Verità, vi guiderà a tutta la Verità, perché non parlerà da se stesso, ma dirà tutto ciò che avrà udito e vi annuncerà le cose future”. Come vi ho scritto molte volte, le profezie autentiche possono rivelarle solo quei veggenti che vivono santamente e che praticano eroicamente le virtù. Dovete fuggire da quei veggenti che si spacciano tali e vivono come i mondani o affermano parole poco spirituali.
Lo Spirito di Gesù agisce dove c’è purità e docilità, Egli parla perché viene ascoltato da quanti vivono per dargli gloria.
Il Vangelo di oggi prosegue concetti un po’ indecifrabili, solo la prima affermazione è comprensibile perché annuncia la sua morte e quindi non Lo vedranno per tre giorni, dopo la Risurrezione Lo rivedranno nuovamente: “Un poco e non mi vedrete più; un poco ancora e mi vedrete”. Dinanzi una tale affermazione non potevano che rimanere sbigottiti. Dopo le domande interrogative, Gesù afferma una profezia che di certo non schiariva lo smarrimento.
“In verità, in verità Io vi dico: voi piangerete e gemerete, ma il mondo si rallegrerà”. Gli Apostoli piangeranno la morte di Gesù mentre i nemici si rallegreranno e festeggeranno, d'altronde avviene sempre così quando i cattivi colpiscono con malizia e provano grande soddisfazione nel vedere soffrire gli altri.
“Voi sarete nella tristezza, ma la vostra tristezza si cambierà in gioia”. Solitamente quando si perde un familiare la sofferenza rimane, invece Gesù annuncia agli Apostoli una grande gioia dopo la sua morte e quando cominceranno ad evangelizzare nel suo Nome. La tristezza non appartiene alla spiritualità cristiana, chi vive in comunione con Gesù porta sempre con sé la pace e la gioia.
Quanti si trovano nella sofferenza non devono mai abbattersi, si può sopportare la sofferenza con gioia e serenità se si rimane in comunione con Gesù. La preghiera e la piena fiducia nella protezione della Madonna danno un conforto importante e si superano le difficoltà che appaiono insormontabili. Tutto è possibile per chi crede.

Continuiamo le intense preghiere alla Madonna con la recita giornaliera del Santo Rosario per me, per vincere l’attacco portato da satana, sciogliendo questo nodo oppressivo. Chi mi vuole bene, preghi molto per me.
Vi benedico e prego per tutti voi. Pregate per me ogni giorno nella Messa e nel Rosario.
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