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martedì 31 dicembre 2013

2816 - Commento al Vangelo del 31/12/2013

+ Dal Vangelo secondo Giovanni (1,1-18)
In principio era il Verbo, e il Verbo era presso Dio e il Verbo era Dio.
Egli era, in principio, presso Dio: tutto è stato fatto per mezzo di lui e senza di lui nulla è stato fatto di ciò che esiste.
In lui era la vita e la vita era la luce degli uomini; la luce splende nelle tenebre
e le tenebre non l’hanno vinta.
Venne un uomo mandato da Dio: il suo nome era Giovanni.
Egli venne come testimone per dare testimonianza alla luce, perché tutti credessero per mezzo di lui.
Non era lui la luce, ma doveva dare testimonianza alla luce.
Veniva nel mondo la luce vera, quella che illumina ogni uomo.
Era nel mondo e il mondo è stato fatto per mezzo di lui; eppure il mondo non lo ha riconosciuto.
Venne fra i suoi, e i suoi non lo hanno accolto.
A quanti però lo hanno accolto ha dato potere di diventare figli di Dio: a quelli che credono nel suo nome, i quali, non da sangue né da volere di carne né da volere di uomo,
ma da Dio sono stati generati.
E il Verbo si fece Carne e venne ad abitare in mezzo a noi; e noi abbiamo contemplato la sua gloria, gloria come del Figlio unigenito che viene dal Padre, pieno di grazia e di verità.
Giovanni gli dà testimonianza e proclama: «Era di lui che io dissi: Colui che viene dopo di me è avanti a me, perché era prima di me».
Dalla sua pienezza noi tutti abbiamo ricevuto: grazia su grazia.
Perché la Legge fu data per mezzo di Mosè, la grazia e la verità vennero per mezzo di Gesù Cristo.
Dio, nessuno lo ha mai visto: il Figlio unigenito, che è Dio ed è nel seno del Padre,
è lui che lo ha rivelato. 
 
Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro
Il Prologo del Vangelo secondo Giovanni è stato il testo capitale del cristianesimo primitivo, rappresenta l'incipit del Vangelo secondo Giovanni ed è anche detto Inno al Logos. Il termine "logos" in ambito cristiano è reso in italiano come "Verbo", riprendendo con un calco il latino "verbum" o con "Parola".
Questo scritto e altri ad esso affini hanno avuto la loro culla di nascita in una ben precisa comunità del Cristianesimo primitivo, quella costituitasi in Asia Minore a Efeso e nelle località limitrofe facenti capo alla guida Giovanni, l'Apostolo prediletto, e alla stessa Maria Santissima che aveva seguito Giovanni su indicazione di Gesù stesso nel fuggire alle persecuzioni a Gerusalemme dove era stanziata la prima comunità.
Questa altissima introduzione al Vangelo di Giovanni presenta già la stesura del Libro in una versione prettamente spirituale, infatti è molto diverso rispetto agli altri: ci sono molte meno parabole, meno miracoli, non vi è accenno all'Eucaristia, al Padre nostro, alle Beatitudini. Compaiono invece nuove espressioni per indicare Gesù, con l'intento di riuscire a spiegare che il Creatore si è incarnato in Gesù di Nazareth.
Il Verbo esisteva dall'eternità ed è venuto nel mondo in mezzo a noi in Gesù. "Chi ha visto Gesù ha visto il Padre".
Il Prologo lo meditiamo nell'ultimo giorno dell'anno, è il giorno adatto per fare un bilancio dell'anno appena trascorso, anche per stabilire alcuni propositi per quello che comincia. È un momento opportuno per chiedere perdono per quanto abbiamo tralasciato di fare, per tutte le volte che invece dell'amore si è scelto l'atteggiamento astioso.
È anche il momento per ringraziare Gesù di tutti i suoi benefici.
La Chiesa non si ferma di ricordare che siamo pellegrini, tutti stiamo attraversando il mondo e nessuno può conoscere il futuro se non Dio solo, a Lui dobbiamo tutto e vogliamo ringraziarlo anche per l'anno trascorso. Anche la Chiesa va incontro al suo Signore fra le persecuzioni del mondo e le consolazioni di Dio, così come la nostra vita procede in un cammino pieno di tribolazioni e di consolazioni di Dio.
Ogni persona vive di gioie e di dolori, sono poche però le vere gioie se si vive lontani da Gesù, vi assicuro che non può esserci felicità se non si riceve da Dio. L'indifferenza e l'euforia di chi non si confronta con la propria coscienza non sono assolutamente doni di Dio, al contrario manifestano l'assenza di Dio.
Chi affronta con Fede le prove che inevitabilmente si incontrano, rimane sereno e forte, non si ferma e non devia verso situazioni più comode e traviate. Il mondo è pieno di trappole, senza la vigilanza si cade e per molti rimane difficile risalire. In questo anno che si chiude ognuno deve riflettere sulle trappole che ha incontrato e le difficoltà non superate. È un consuntivo umile e sincero che bisogna fare con la coscienza.
Viviamo una vita in questo tempo che avrà un termine, mentre ci attende un'altra vita oltre questo tempo che sarà eterna, non dobbiamo sprecare la grande occasione di vivere questa vita come ci ha indicato Dio e che risulta l'unico modo possibile per ricevere ricompense eterne e benedizioni. Davanti a Lui ci presenteremo con le mani piene di meriti o vuote, non c'è altra condizione.
Questo è il tempo per meritare tante ricompense e goderle eternamente. Non sprechiamo inutilmente una vita importante.
Chi non prega o prega con superficialità non comprende bene il valore di questo tempo, anzi lo spreca in cose inutile che non danno nulla e tolgono quel poco di buono che c'era. Questo è il tempo per meritare Grazie davanti a Gesù, per realizzare il suo disegno, solo così si raggiungerà la vera realizzazione personale. La preghiera profonda ci fa comprendere che il tempo bisogna sfruttarlo al massimo, senza continuare a sprecarlo.
Oggi è il giorno del pentimento per gli sbagli e i peccati commessi in questo anno che si conclude, senza dimenticare i ringraziamenti per tutti i benefici ricevuti. Poi arriverà nella notte il nuovo anno e non devono mancare i nuovi propositi per ricominciare una vita spirituale forte e umile. A tutti voi auguro un anno di Grazie e di santità.
 
Continuiamo le intense preghiere alla Madonna con la recita giornaliera del Santo Rosario per me, per vincere l’attacco portato da satana, sciogliendo questo nodo oppressivo. Chi mi vuole bene, preghi molto per me.
Vi benedico e prego per tutti voi. Pregate per me ogni giorno nella Messa e nel Rosario.
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