+ Dal Vangelo secondo Matteo (11,16-19)
In quel tempo, Gesù disse alle folle: «A chi posso paragonare questa generazione? È simile a bambini che stanno seduti in piazza e, rivolti ai compagni, gridano: “Vi abbiamo suonato il flauto e non avete ballato, abbiamo cantato un lamento e non vi siete battuti il petto!”. È venuto Giovanni, che non mangia e non beve, e dicono: “È indemoniato”. È venuto il Figlio dell’Uomo, che mangia e beve, e dicono: “Ecco, è un mangione e un beone, un amico di pubblicani e di peccatori”. Ma la sapienza è stata riconosciuta giusta per le opere che essa compie».
Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro
Abbiamo letto ieri che si impadroniscono del Regno dei Cieli solo i violenti, quelli che fanno violenza a se stessi e non agli altri. È molto chiaro questo, non si deve mai esercitare violenza su nessuno, neanche quella morale ma questa molto spesso si compie in maniera sottile e ingannevole anche tra familiari. Ricorrono al'inganno e al ricatto quelli che non riescono a farsi dolce violenza e cercano di ottenere ogni cosa.
In questo caso non c'entra la tiepidezza spirituale, si agisce senza controllo di sè, in balìa di una forza negativa e distruttrice.
Se si chiede alle persone che agiscono con questa violenza e con superficialità disarmante, il motivo delle loro reazioni irragionevoli e spesso immotivate, non sono in grado di dare una spiegazione comprensibile. È un dramma vivere accanto a qualche familiare così imprevedibile, comunque può trattarsi anche di un collega o di qualcuno che frequenta la parrocchia.
Per iniziare un autentico cammino spirituale è indispensabile farsi dolce violenza, lo ha detto Gesù e la stessa logica ci dice che se non c'è il controllo della persona, ci si lascia andare a comportamenti licenziosi e maleducati. La nostra vita non ha senso se non è unita al Signore. Non sono i successi umani o la felicità umana a garantire la stabilità morale e a correggere i comportamenti, è la Grazia di Dio a trasformare interiormente!
Senza la preghiera costante e profonda, non si ottiene il controllo di sè, anche se si può reprimere sicuramente una frenesia nella giornata ma non per amore del Vangelo, è il modo per non lasciarsi scoprire dai familiari su qualcosa di grave.
Per aiutare molti di voi nella preghiera e a scoprire la vera preghiera, ho pensato per questo Natale di farvi la proposta dello scorso anno, di mettere a disposizione il mio libro "Santo Rosario meditato", per tutti voi e i vostri conoscenti.
Come ho già fatto sapere, la precedente stampa del libro presenta un leggero difetto di rilegatura, se è usato molte volte qualche pagina potrebbe staccarsi ma non sempre succede o comunque non succede quando si utilizza con moderazione. Sono rimasto molto dispiaciuto per questa stampa ma è il modo per diffonderne molti e salvare le anime. Non c'è gioia più grande che aiutare tutti a salvare le loro anime!
Si potrebbe diffondere come un normale libro ma la mia onestà mi fa essere pienamente corretto e trasparente.
È il regalo di Natale che potete fare a tutti, familiari, parenti, amici, conoscenti, non c'è un prezzo ma un'offerta libera per i costi della stampa. Ognuno in coscienza può inviare l'offerta che desidera, per fare un dono che non ha prezzo e il libro sarà sicuramente utile per una maggiore conoscenza della preghiera e forse per la conversione dei vostri parenti e conoscenti.
Il libro come dono di Natale potrà essere causa della salvezza eterna di quanti lo leggeranno, è ricco di spiritualità e di preghiere.
La tiepidezza che stiamo meditando oggi si vince con la lotta spirituale, è necessaria la pratica delle virtù e per conoscerle occorre studiare, leggere buoni libri a cominciare dal Vangelo. Il contrasto ai desideri negativi che arrivano alla mente è una regola abituale nel cammino spirituale, non termina mai questa lotta contro le tentazioni e i pensieri riprovevoli.
Per sapere lottare si deve conoscere la tattica e il metodo per non soccombere, la meditazione giornaliera del Vangelo è molto importante per fare propositi santi e conoscersi bene. La lettura spirituale alimenta il fervore e diventa facile praticare il rinnegamento, la rinuncia a tutto ciò che allontana dalla Grazia di Dio. Se non si conosce nulla della vita spirituale, rimane impossibile trovare la Via del cammino di Fede.
La tiepidezza nasce da una trascuratezza prolungata nella vita interiore.
Di solito la tiepidezza è preceduta da una serie di piccole infedeltà, la cui consapevolezza, non affrontata mai e non risolta, influisce sulle relazioni dell'anima con Dio. La negligenza si manifesta nel trascurare abitualmente le cose piccole, nella mancanza di contrizione per gli errori commessi, nell'assenza di mete concrete nel rapporto con Signore.
Si vive senza veri obiettivi che attraggano e appassionino alla vita interiore.
Si è smesso di lottare per essere migliori o, se c'è lotta, è fittizia e inefficace. Si abbandona la mortificazione, e se il corpo è pieno di cibo o troppo carico di vizi, l'anima non può certo essere preparata per volare in alto. L'anima tiepida giustifica questo atteggiamento di poca lotta e di scarsa esigenza personale con ragioni di spontaneità, di efficacia, di lavoro, di salute, ecc.
Quando c'è tiepidezza manca un vero culto interiore a Dio nella Santa Messa, le Comunioni sono di solito accompagnate da una grande indifferenza, per mancanza di amore e di preparazione. La preghiera è vaga, distratta, deconcentrata: non c'è un vero rapporto personale con Gesù.
Dobbiamo lottare per non cadere in questa malattia dell'anima, vigiliamo per scoprire i primi sintomi e ricorriamo alla Madonna.
Continuiamo le intense preghiere alla Madonna con la recita giornaliera del Santo Rosario per me, per vincere l’attacco portato da satana, sciogliendo questo nodo oppressivo. Chi mi vuole bene, preghi molto per me.
Vi benedico e prego per tutti voi. Pregate per me ogni giorno nella Messa e nel Rosario.
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