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sabato 21 dicembre 2013

2794 - Commento al Vangelo del 21/12/2013

+ Dal Vangelo secondo Luca (1,39-45)
In quei giorni Maria si alzò e andò in fretta verso la regione montuosa, in una città di Giuda. Entrata nella casa di Zaccarìa, salutò Elisabetta. Appena Elisabetta ebbe udito il saluto di Maria, il bambino sussultò nel suo grembo. Elisabetta fu colmata di Spirito Santo ed esclamò a gran voce: «Benedetta Tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo! A che cosa devo che la Madre del mio Signore venga a me? Ecco, appena il tuo saluto è giunto ai miei orecchi, il bambino ha sussultato di gioia nel mio grembo. E Beata colei che ha creduto nell'adempimento di ciò che il Signore Le ha detto».
 
Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro
Da giorno 18 dicembre i Vangeli ci hanno portato a meditare le fasi che hanno preceduto la nascita del Bambino, episodi molto belli e meritevoli di profonde riflessioni. Quel giorno abbiamo approfondito l'importante sogno di Giuseppe e gli effetti tutti benefici, egli subito scacciò ogni dubbio ed accettò senza battere ciglio la volontà di Dio espressa dall'Angelo. Poteva anche dubitare del sogno, ma quando arriva da Dio le anime spirituali lo comprendono.
Il 19 dicembre abbiamo considerato la visione di Zaccaria e la punizione subìta da lui per avere dubitato. Già qui emerge tra Giuseppe e Zaccaria una differente risposta a Dio che si rivela, questo indica che ognuno di noi risponde al Signore secondo la sua spirituale, accoglie con serietà o rifiuta di accogliere la volontà di Dio per un forte egoismo.
Il 20 dicembre abbiamo meditato l'Annunciazione, le elevatissime parole espresse dall'Arcangelo Gabriele ad una Fanciulla di circa quindici anni ma che aveva una peculiarità unica nella storia umana: la sua Immacolata Concezione. Scelta dall'eternità per dare la vita fisica all'Eterno invisibile. La docilità manifestata e allo stesso tempo la meraviglia per le lodi che riceve Maria sono da meditare attentamente.
Oggi il Vangelo presenta un meraviglioso dialogo tra le cugine entrambe in stato di gravidanza, Maria di Gesù e Elisabetta di Giovanni Battista. Ci sono alcuni passaggi che rivelano fatti racchiusi di enorme valore. Partiamo dall'inizio, quando Maria "si alzò e andò in fretta verso la regione montuosa, in una città di Giuda". Viene precisato che abitava nella regione di Giuda (Giudea) mentre Maria si spostava da un'altra regione, dalla Galilea. Un viaggio sfiancante compiuto perchè lo voleva Dio.
Qui notiamo la ineffabile docilità della Vergine, Ella non voleva seguire i suoi pensieri ma viveva nella e della volontà di Dio.
Allo stesso tempo l'atto di amore manifestato da Maria mostrava anche la sua vicinanza ai bisognosi, Elisabetta aveva bisogno di aiuto e non chiedeva aiuti ad altri per la vergogna che provava nella gravidanza in età avanzata e perchè riconosciuta da tutti come sterile. L'incontro fu un'esplosione contenuta di gioia e Maria salutò la cugina.
Maria disse solo un saluto alla cugina e ne scaturì un miracolo. "Appena Elisabetta ebbe udito il saluto di Maria, il bambino sussultò nel suo grembo". Non solo dopo il saluto di Maria "Elisabetta fu colmata di Spirito Santo", come riporta il Vangelo, ma avvenne il miracolo al bambino che portava in grembo, Giovanni Battista fu santificato prima di nascere per intercessione della Vergine Immacolata: "Appena il tuo saluto è giunto ai miei orecchi, il bambino ha sussultato di gioia nel mio grembo".
Qui risalta indiscutibilmente l'Onnipotenza per Grazia di Maria, il suo ruolo di Mediatrice universale presso la Santissima Trinità.
Una persona onesta mentalmente che medita gli effetti dell'incontro tra le due cugine, diventa un vero devoto della Madonna.
Sempre Elisabetta esprime altre verità che sono rivelazioni di Dio, infatti ella era stata "colmata di Spirito Santo" non appena incontrò la Vergine Maria. Addirittura «esclamò a gran voce: "Benedetta Tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo!"». Tra tutte le donne una sola è stata scelta da Dio per diventare sua Madre, per questo La rese Immacolata, quindi incontaminata da qualsiasi ombra di peccato, anche di una piccola imperfezione.
Elisabetta disse anche alcune parole che ogni vero devoto della Madonna deve ripetere davanti una sua immagine: "A che cosa devo che la Madre del mio Signore venga a me?". Allora poniamoci alcune domande e diamo risposte sincere: Perchè siamo devoti della Madonna? Che significa consacrarci al suo Cuore Immacolato? In che modo possiamo vivere la devozione a Lei? La Vergine Maria è contenta della nostra preghiera?
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