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venerdì 18 ottobre 2013

2654 - Commento al Vangelo del 18/10/2013

+ Dal Vangelo secondo Luca  (10,1-9)
In quel tempo, il Signore designò altri settantadue e li inviò a due a due davanti a sé in ogni città e luogo dove stava per recarsi. Diceva loro: «La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai! Pregate dunque il signore della messe, perché mandi operai nella sua messe! Andate: ecco, vi mando come agnelli in mezzo a lupi; non portate borsa, né sacca, né sandali e non fermatevi a salutare nessuno lungo la strada. In qualunque casa entriate, prima dite: “Pace a questa casa!”. Se vi sarà un figlio della pace, la vostra pace scenderà su di lui, altrimenti ritornerà su di voi. Restate in quella casa, mangiando e bevendo di quello che hanno, perché chi lavora ha diritto alla sua ricompensa. Non passate da una casa all’altra. Quando entrerete in una città e vi accoglieranno, mangiate quello che vi sarà offerto, guarite i malati che vi si trovano, e dite loro: “È vicino a voi il regno di Dio”».
 
Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro
In questa fase Gesù era arrivato verso la fine della sua missione, per tre anni aveva formato i Dodici e continuava ad istruirli sul Vangelo che rivelato. Prima di entrare in una città inviava i discepoli più preparati ad annunciarlo, a preparare la gente sulla dottrina Divina che Egli insegnava e in questa circostanza furono settantadue ad essere inviati a due a due. Gesù volle moltiplicare anche i ministri della sua Parola per divulgarla in tutta la Palestina con maggiore sollecitudine.
Ai settantadue diede speciali facoltà, anche se non erano allo stesso grado degli Apostoli, ne erano immediatamente inferiori, perchè i Dodici erano i primi Vescovi del mondo mentre i discepoli eletti ne erano come i Sacerdoti. La gerarchia cominciò a formarsi sotto la guida di Gesù, era comunque a tutti chiaro come erano distribuite le cariche. Gesù li dispose con comandi precisi, tutti avevano l'incarico di annunciare in ogni città la venuta di Gesù e preparare le anime.
Per far comprendere l'esigenza della loro missione, prese come paragone la messe che non è la Messa del Sacrificio del Signore. La messe indicava la quantità di cereali coltivata o visibile nei campi, era la mietitura del grano. La messe è molta e gli operai sono pochi!ˮ.
I discepoli erano pochi mentre le anime da salvare moltissime, quasi messe che doveva raccogliersi. Tutti i discepoli erano chiamati ad una grande sollecitudine nel lavorare senza preoccuparsi delle loro comodità.
È quello che Gesù continua a chiedere ai suoi Ministri, purtroppo le preoccupazioni del mondo e le dissipazioni fanno dimenticare questi impegni e si arriva ad escludere la volontà di Dio dalla vita spirituale. Si vede solamente il proprio progetto di vita e non più la missione affidata da Gesù, si vive di comodità senza più ricordare che le anime si salvano con il sacrificio e l'apostolato.
I discepoli su cui poteva contare Gesù erano evidentemente pochi, ci chiediamo perchè Lui non ne aveva eletti molti di più. Perchè la vocazione e l'attitudine ad una missione soprannaturale sono frutto di Grazie che non tutti accettano e, per ricevere e corrispondervi, bisogna pregare intensamente. Ecco l'invito del Signore: Pregate dunque il signore della messe, perché mandi operai nella sua messe!ˮ.
Gesù stesso aveva eletto gli Apostoli e i discepoli dopo lunghe preghiere al Padre, questi primi collaboratori erano scaturiti dalla sua preghiera e non si trattava di Grazie donate al popolo senza avere dato in cambio qualcosa. La giustizia di Dio richiede necessariamente in cambio qualcosa su ciò che si chiede.
La preghiera è una forza onnipotente se fatta in comunione con Gesù. Chi comprende la potenza della preghiera è salvo.
La preghiera è nelle nostre mani, siamo noi a decidere chi vogliamo essere e dove andare, le scelte buone o sbagliate da seguire, la corrispondenza o il rifiuto alla volontà del Signore. Possiamo usufruire di una potenza che penetra i Cieli fino ad arrivare davanti a Dio e poi scendere in questo mondo per cambiare ciò di buono chiediamo per noi e gli altri. Dio vuole che noi cooperiamo al suo disegno con umiltà e audacia.
IL Vangelo di San Luca chiamato della misericordia, presenta il grande Amore di Gesù per la salvezza delle anime, la sua bontà nel voler dare Grazie a quanti le chiedono con Fede. Bisogna chiedere il suo aiuto, è necessario cambiare stile di vita e vincere i vizi.
Gesù chiede a tutti i cristiani di andare ovunque e portare la sua Parola, ma ha già spiegato che è difficoltoso, occorre prepararsi con la preghiera e una buona formazione dottrinale. Ai discepoli fece ponderare la grande difficoltà del loro ministero dicendo: Andate: ecco, vi mando come agnelli in mezzo a lupiˮ.
Essi non andavano a fare una raccolta pacifica come chi con la falce taglia i covoni del grano: andavano di fronte ad anime colme di miserie ed agitate da passioni. Oggi sono moltissime le persone colpite in qualche modo da drammi personali e familiari.
Non è facile dialogare con le anime agitate e piene di passioni, spesso è tempo sprecato, lo stesso gettiamo il seme e preghiamo!
Non si vincono le loro resistenze affrontandole con la violenza verbale ma conquistandole con la mansuetudine e la bontà.
 
Continuiamo le intense preghiere alla Madonna con la recita giornaliera del Santo Rosario per me, per vincere l’attacco portato da satana, sciogliendo questo nodo oppressivo. Chi mi vuole bene, preghi molto per me.
Vi benedico e prego per tutti voi. Pregate per me ogni giorno nella Messa e nel Rosario.
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