+ Dal Vangelo secondo Luca (10,38-42)
In quel tempo, mentre erano in cammino, Gesù entrò in un villaggio e una donna, di nome Marta, Lo ospitò. Ella aveva una sorella, di nome Maria, la quale, seduta ai piedi del Signore, ascoltava la sua Parola. Marta invece era distolta per i molti servizi. Allora si fece avanti e disse: «Signore, non t’importa nulla che mia sorella mi abbia lasciata sola a servire? Dille dunque che mi aiuti». Ma il Signore le rispose: «Marta, Marta, tu ti affanni e ti agiti per molte cose, ma di una cosa sola c’è bisogno. Maria ha scelto la parte migliore, che non le sarà tolta».
Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro
La liturgia oggi presenta due modi per adorare e servire Gesù, si tratta della contemplazione e dell’attività. Mentre la contemplazione delle Verità Divine rimane ogni giorno indispensabile, l’attivismo della vita frenetica si deve regolare, bisogna riuscire a svolgere nella giornata tanto quanto è giusto per non lasciarsi assorbire dalle preoccupazioni della vita disordinata e non arrivare ad una forma di depressione fisica.
La contemplazione ha sempre efficacia nell’attività, mentre l’attività senza la preghiera è opera sterile, morta prima di iniziare.
Preciso che l’attivismo per molti di voi è inevitabile, sia per il lavoro sia per gli impegni da sbrigare e che riguardano le esigenze della famiglia. L’attivismo vissuto in modo frenetico e nella dissipazione è sempre un danno grave alla vita spirituale, infatti si arriva dopo poco tempo allo “spegnimento” dell’anima, essa rimane senza la Luce di Dio e non brilla più, non gioisce, non rispecchia l’amore Divino.
Diventa imprescindibile ad un cristiano autentico pregare bene nella giornata, praticare i Sacramenti e osservare i Comandamenti per restare nel Cuore di Gesù e ricevere da Lui nuova linfa per crescere nella sua Luce e Verità. Questa preghiera implica come conseguenza la lettura e meditazione del Vangelo e di buoni testi spirituali per conoscere la sana dottrina e le virtù da praticare.
Nessuno diventa buon cristiano se non legge e medita ogni giorno anche per una mezz’ora, ovvio che poi bisogna mettere in pratica. Non avviene la trasformazione della mentalità in modo automatico né per dono di Dio. Bisogna voler essere vero figlio di Dio Padre e non un suo nemico o traditore. Il fatto stesso di non desiderare di vivere da autentico figlio del Padre, rivela una notevole mancata conoscenza e una indifferenza accentuata.
Ma chi è l’uomo separato da Dio o convinto di poter fare a meno di Lui?
È polvere già mentre vive, in attesa della vera polverizzazione. L’uomo da solo è nulla perché è mancante di qualcosa che lo decora nell’anima e nel volto, ed è solo Dio che abbellisce e adorna una persona di amabilità e signorilità, caratteristiche che si possono individuare anche in un ateo ma sono espressioni egoiste, nascondono un tornaconto personale.
L’uomo che non prega e contempla vizi e allettamenti che il mondo porge con abbondanza, rimane un nullavuoto di Amore Divino, e nulla è un termine usato per indicare la mancanza di qualcosa di rilevante o di significativo, o per descrivere una cosa, un evento o un oggetto particolarmente insignificante. Nel parlare comune si usa come equivalente nel significato il termine niente, ma a ben vedere c’è una incerta etimologia nella spiegazione diniente per un senso diverso e una maggiore precisione di linguaggio. Niente quindi indica assenza di tutto.
I due termini in comune hanno certamente l’idea di una mancanza di qualcosa o di tutto, come la mancanza di Dio nei cuori di quanti si lasciano trasportare dalle vicende umane, quasi nella convinzione di vivere mille anni. Tutto è passeggero, bisogna accettare questa verità, per non aggrapparsi o avvinghiarsi sulle cose materiali che non possono dare gioia e pace interiore.
Sono solamente una consolazione per qualcosa che manca nella vita. Questo genere di consolazione si esaurisce presto.
L’attivismo è un danno enorme nella vita di un Vescovo e di un Sacerdote, di troppo attivismo si estingue la vita spirituale e per condurre una vita attiva, occorre prima pregare molto e riempirsi adeguatamente della Grazia di Dio. Cosa si può dare ai credenti se non si possiede? Se si và ad essi per portare Gesù ma Lui è lontano… cosa si trasmette? O meglio: chi si trasmette?
L’attivismo è una malattia spirituale se non è presente una massiccia preghiera contemplativa. La falsa dottrina che diffondono i modernisti e i Prelati massoni spinge verso l’attivismo e non poteva che essere così. Vedono la contemplazione come un nemico e non la promuovono, non incoraggiano i Sacerdoti a dare il primato ad una abbondante preghiera.
Loro proibiscono l’adorazione giornaliera dell’Eucaristia e non favoriscono la recita del Rosario. Non ne parlano mai… Inoltre negano l’esistenza del diavolo e dell’inferno. Questi sono alcuni indizi per identificare chi è diventato nemico di Gesù Cristo e seguace di qualcun’altro.
Questi Prelati massoni comunicano anche con simboli occulti nelle foto o durante le interviste televisive che però rimangono incomprensibili agli utenti che non ne hanno approfondito i significati. I simboli utilizzati dai Prelati massoni servono a comunicare l’appartenenza alla Massoneria anticristica o qualcosa di misterioso ad altri Prelati magari sparsi nel mondo. Essi ricorrono ai simboli occulti per accrescere la loro influenza e accreditarsi presso coloro che detengono il potere.
Dovete approfondire questo aspetto dei simboli occulti dei Prelati e cercare sul web scritti documentati.
Invece i massoni laici che non lottano contro Gesù e la sua Chiesa hanno possibilità di salvarsi l’anima, potrebbero avere una sorte diversa perché si affiliano per averne vantaggi sociali o per fare parte di un gruppo affiatato o per altri motivi, comunque non vogliono essere nemici della Chiesa. Essi compiono scelte libere e ne sono responsabili davanti a Dio. Qualcuno dirà che ogni massone lotta contra la Chiesa, questo lo sa Dio, noi preferiamo che i massoni non combattano la Chiesa e preghino ogni giorno, per il resto ognuno ne risponderà a Dio.
Secondo il Vangelo è impossibile la salvezza eterna a quanti scelgono di diventare nemici di Gesù, essi commettono un peccato non perdonabile, bestemmiano contro lo Spirito Santo. Questo è il caso dei Prelati massoni. Per la spiegazione vi rimando al nostro sito , ma questa Verità bisogna conoscerla: c’è un peccato che Dio non perdona ed è proprio questo.
Sbaglia chi afferma che Dio perdona tutti i peccati.
Questo peccato vede il peccatore determinato fino alla follia a non chiedere perdono a Gesù dei tradimenti commessi. È il peccatore a non volere il perdono perché è diventato come un demonio incarnato! Non si tratta della bestemmia come parolaccia, comunque leggete il commento tramite il link evidenziato sopra.
È Gesù nel Vangelo ad affermare che “chi avrà bestemmiato contro lo Spirito Santo, non avrà perdono in eterno: sarà reo di colpa eterna” (Mc 3,29).
Gesù ama tutti ma non accoglie in Paradiso chi non vuole salvarsi l’anima!
Questi tempi sono invasi dalle negatività dei diavoli, diventati principi del mondo, l’aiuto dovrebbe venire dai Sacerdoti, con gli insegnamenti corretti, l’esempio della vita, l’umiltà del cuore. Ci sono tanti buoni Sacerdoti che vivono la loro missione con modestia e verità, essi non fanno notizia e non suscitano emotività ed esaltazione in quei credenti che ricercano invece un diversivo andando a Messa e non riescono a concentrarsi perché di Gesù non sono interessati.
È inutile per questi cattolici andare in Chiesa se non cercano Gesù ma il divertimento, la distrazione e il passatempo.
Però molti cattolici non conoscono la vera dottrina ed agiscono con impulsività, non hanno neanche salito il primo gradino della spiritualità del Vangelo e non comprendono nulla del senso della vita. Ad essi a volte è sufficiente una buona parola per cominciare il cammino, il buon esempio e l’onestà dei praticanti, la loro preghiera e l’invito a pregare insieme. Non condannate mai chi non prega, aiutate tutti ad avvicinarsi a Gesù e alla Madonna.
Devo ritornare al balletto che abbiamo visto venerdì e che ha sconvolto tanti buoni cristiani, per due mail interessanti:
“Carissimo Padre, non solo condivido pienamente tutto ciò che dice e l’“inopportunità” del balletto e della canzone del parroco ballerino, ma aggiungo che se legge il testo della canzone dei Ricchi e Poveri, si parla di una maga/strega di nome mamma maria.... e con questo non aggiungo altro. È una vergogna! Rossana”.
“Caro Padre, non so come ringraziarla per tutto il bene che il mio cuore riceve nel leggere quotidianamente la sua newsletter. Anche se vi sono giorni in cui il venire a conoscenza di notizie come quella delle 33 direttive della massoneria ai componenti del clero suoi affiliati è semplicemente sconvolgente e mi dà una nuova chiave di lettura per fatti che sono sotto i miei occhi ma a cui non avevo mai fatto troppo caso. Parlo ad esempio di Chiese in cui il Tabernacolo sembra scomparso e che è accuratamente defilato in altari laterali. O di componenti del clero fin troppo presenti in trasmissioni televisive politiche o politicizzate, sempre pronti (giustamente) a parlare dei più deboli e dei loro diritti ma senza mai, o quasi mai, parlare di Gesù. Oggi leggo una sua affermazione che mi fa riflettere: “ ... Quindi, è assolutamente irrinunciabile la guida spirituale di un Sacerdote ancorato e saldo nella Fede totale al Vangelo storico e alla sana dottrina della Chiesa, questa è la garanzia per non cadere nelle trappole di satana, che lotta disperatamente in questi ultimi tempi del suo potere per separare l’uomo da Dio ...”. Condivido il senso di ciò che Lei dice, ma tuttavia sono preoccupato. Mentre per Lei non è difficile discernere chi sia un “Sacerdote ancorato e saldo nella Fede totale al Vangelo storico e alla sana dottrina della Chiesa”, per me ciò costituisce un problema (fatti salvi, naturalmente, i casi eclatanti di Sacerdoti che intonano “Bella ciao” durante o al termine della Santa Messa o di altri che ballano sulle note di “mamma Maria” come ho potuto vedere nei giorni scorsi). Io sono portato ad ascoltare con attenzione e rispetto ciò che mi dice un Sacerdote e se mi dà un consiglio, soprattutto in Confessione, cerco di metterlo in pratica. Corro davvero il rischio di sbagliare, pur senza volerlo, mettendo in pratica i suggerimenti di un confessore? Mi può dare una risposta, per favore? La ringrazio ancora per il tanto bene che fa a me e a tante altre persone a cui ho fatto conoscere la sua mail. Lino Perazzo”.
Questo scritto di Lino, come potete leggere, è frutto di maturità spirituale e di un evidente cammino di Fede. Non solo emerge la sua Fede nel cercare la Verità del Vangelo, spicca anche la seria preoccupazione nel trovare e nel seguire i buoni consigli di un confessore. Lui ha compreso l’assoluta necessità di avere una guida spirituale per ricevere oculati consigli e non fidarsi dei suoi pensieri.
La risposta a Lino e a quanti leggete sulla ricerca di un buon confessore, sono i suoi frutti, non si tratta di giudicarlo ma di comprendere quali frutti emana. Si possono dire bellissime parole su Gesù, la Madonna e altro, ma dalle opere si riconosce la Fede. Il Vescovo o il Sacerdote che rifiuta la contemplazione non comprende che niente è sopra Dio: “Marta, Marta, tu ti affanni e ti agiti per molte cose, ma di una cosa sola c’è bisogno”.
Il Vescovo o il Sacerdote che ama la preghiera ed opera solo per diffondere il Bene, porta sempre con sé in ogni istante e in qualsiasi situazione la Grazia di Dio. “Maria ha scelto la parte migliore, che non le sarà tolta”.
“Dai loro frutti li riconoscerete” (Mt 7,16).
Continuiamo le intense preghiere alla Madonna con la recita giornaliera del Santo Rosario per me, per vincere l’attacco portato da satana, sciogliendo questo nodo oppressivo. Chi mi vuole bene, preghi molto per me.
Vi benedico e prego per tutti voi. Pregate per me ogni giorno nella Messa e nel Rosario.
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