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domenica 7 luglio 2013

2451 - Commento al Vangelo del 7/7/2013, domenica XIV t.ord.

+ Dal Vangelo secondo Luca (10,1-12.17-20)
In quel tempo, il Signore designò altri settantadue e li inviò a due a due davanti a sé in ogni città e luogo dove stava per recarsi. Diceva loro: «La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai! Pregate dunque il signore della messe, perché mandi operai nella sua messe! Andate: ecco, vi mando come agnelli in mezzo a lupi; non portate borsa, né sacca, né sandali e non fermatevi a salutare nessuno lungo la strada. In qualunque casa entriate, prima dite: “Pace a questa casa!”. Se vi sarà un figlio della pace, la vostra pace scenderà su di lui, altrimenti ritornerà su di voi. Restate in quella casa, mangiando e bevendo di quello che hanno, perché chi lavora ha diritto alla sua ricompensa. Non passate da una casa all'altra. Quando entrerete in una città e vi accoglieranno, mangiate quello che vi sarà offerto, guarite i malati che vi si trovano, e dite loro: “È vicino a voi il Regno di Dio”. Ma quando entrerete in una città e non vi accoglieranno, uscite sulle sue piazze e dite: “Anche la polvere della vostra città, che si è attaccata ai nostri piedi, noi la scuotiamo contro di voi; sappiate però che il Regno di Dio è vicino”. Io vi dico che, in quel giorno, Sòdoma sarà trattata meno duramente di quella città». I settantadue tornarono pieni di gioia, dicendo: «Signore, anche i demòni si sottomettono a noi nel tuo Nome». Egli disse loro: «Vedevo satana cadere dal Cielo come una folgore. Ecco, Io vi ho dato il potere di camminare sopra serpenti e scorpioni e sopra tutta la potenza del nemico: nulla potrà danneggiarvi. Non rallegratevi però perché i demòni si sottomettono a voi; rallegratevi piuttosto perché i vostri nomi sono scritti nei Cieli». 

Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro
È una pagina del Vangelo abbastanza articolata, almeno nelle tematiche che presenta. In questo tempo di confusione, violenze ed inimicizie, evidenzio l’importanza della pace, una pace che nel mondo non è presente perché il mondo non ha pace.
Questo è un mondo senza pace, non è una frase riepilogativa e non vuole soffermarsi solamente su quanto avviene pubblicamente, bisogna iniziare a valutare soprattutto la mancanza di pace interiore.
Senza la pace interiore non potrà mai esserci una pace pubblica, ma è pace che posseggono solo i seguaci di Gesù.
Perché è un dono fatto dal Signore a quanti Lo cercano e si abbandonano a Lui, non è una pace per l’assenza della guerra, questa non è vera pace, infatti anche tra i criminali può esserci una pace armata, un accordo di non belligeranza per continuare a compiere violenze in autonomia. La pace non si evidenzia quando non c’è guerra, la pace la pone Dio nel cuore dei buoni, scaturisce dall’amore e fa sgorgare una gioia soprannaturale.
Chi ama gli altri vive nella pace e non pensa mai a causare sofferenze o violenze. Questa è la pace autentica, e non si deve intendere come una sorta di tranquillità, è un’altra cosa la tranquillità, perché la persona è tranquilla fino a quando non la disturbi e non le causi sofferenze. Mentre chi ha la pace di Dio ha in sé molto più della tranquillità, ha una quiete spirituale.
Il mondo conosce l’agitazione, molti che non seguono Gesù o Lo seguono saltuariamente o forse quando cercano una certa convenienza, non gustano la delizia inesprimibile della pace interiore, una pace che porta la gioia di stare con Dio, una pace che inonda la vita di bellezza mistica.
La mancanza della vera pace è connaturale, è presente fin dalla nascita, si trova in tutti a causa del peccato originale e si è naturalmente inclini verso la materialità, attratti dal mondo senza conoscere il Creatore. Questa fragilità insita nella natura umana debilita coloro che non cercano Dio, corrode dal di dentro e causa un vuoto parecchio fastidioso e molti cercano di colmarlo andando a cercare Dio dove non si trova. Lo cercano nei luoghi sbagliati o attraverso persone negative.
Chi è senza pace si dibatte nella sua confusione, in un alternarsi di alti e bassi, di preghiera e rifiuto, di Fede e incredulità.
Per trovare la vera pace occorre trovare Gesù dove si trova, nel Tabernacolo Lui aspetta di comunicare a chi vi si reca i suoi doni. Dal cuore dell’uomo nascono la violenza e l’inquietudine, per violenza non s’intende solo quella fisica, c’è la violenza morale che arreca maggiore sofferenza.
L’inquietudine poi sconvolge il cuore non solamente dal lato spirituale. L’agitazione è come la smania di fare o ottenere qualcosa, conoscere il futuro per esempio e i cattolici ricorrono alla magia, oppure hanno dentro un tormento che fa perdere la lucidità, anche le buone maniere.
Spesso si perde anche ogni freno inibitore per la debolezza che prende il sopravvento e si mischia il bene con il male.
Non solo la persona oggi non ha pace, la stessa società non ha pace, la famiglia non ha pace, tutti però invocano la pace senza trovarla mai. Le Nazioni potenti hanno fatto accordi per ottenere la pace nel mondo, non è però una pace accompagnata dall'amore per gli altri, più che pace si deve chiamare tregua. È una cessazione momentanea della guerra, mentre l'intelligence o il servizio segreto di ogni Nazione continua a spiare e a cercare di danneggiare i nemici.
È un tregua armata e si spera duri a lungo, senza che qualcuno inizi a prevaricare. Senza Gesù sono agitati e simulatori!

Continuiamo le intense preghiere alla Madonna con la recita giornaliera del Santo Rosario per me, per vincere l’attacco portato da satana, sciogliendo questo nodo oppressivo. Chi mi vuole bene, preghi molto per me.
Vi benedico e prego per tutti voi. Pregate per me ogni giorno nella Messa e nel Rosario.
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