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venerdì 28 giugno 2013

2431 - Commento al Vangelo del 28/6/2013

+ Dal Vangelo secondo Matteo (8,1-4)
Quando Gesù scese dal monte, molta folla Lo seguì. Ed ecco, si avvicinò un lebbroso, si prostrò davanti a Lui e disse: «Signore, se vuoi, puoi purificarmi». Tese la mano e lo toccò dicendo: «Lo voglio: sii purificato!». E subito la sua lebbra fu guarita. Poi Gesù gli disse: «Guardati bene dal dirlo a qualcuno; và invece a mostrarti al sacerdote e presenta l’offerta prescritta da Mosè come testimonianza per loro». 

Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro
La liturgia oggi festeggia un Santo coraggioso e strenuo difensore della dottrina cattolica. Ireneo nacque a Smirne in Turchia nel 130, fu discepolo di San Policarpo e, attraverso di lui, dell’Apostolo San Giovanni. Sicuramente è una figura di primaria importanza nella storia della Chiesa. Per volontà di Dio si spostò in Gallia e nel 177 succedette nella sede episcopale di Lione al novantenne Vescovo San Potino, morto in seguito alle percosse ricevute durante la persecuzione contro i cristiani.
Le sommosse anticristiane avevano decimato dei Sacerdoti e dei fedeli la Chiesa del luogo, così Ireneo rimase a governare come unico Vescovo dell’intera Gallia. Era greco ma con impegno imparò le lingue dei barbari per evangelizzare le popolazioni celtiche e germaniche. Iniziò anche a scrivere per contrastare le eresie di quanti perseguitavano la Chiesa e per diffondere la Fede cristiana.
Scrisse cinque libri “Contro le eresie”, in essi è evidente la statura teologica del Santo e con gli scritti contrastò gli errori degli gnostici. La definizione di gnosi è conoscenza, lo gnosticismo era considerato dal 2° al 4° secolo una dottrina della salvezza tramite la conoscenza. Non ci si salva per mezzo di Dio, ma attraverso una conoscenza interiore che illumina. Da qui verranno fuori i fondamentali della Massoneria.
La differenza tra la concezione cristiana e quella gnostica sulla salvezza era e continua ad essere opposta, perché la gnosi anche oggi viene considerata come il risveglio dell’anima oppure la conoscenza superiore e illuminata dell’uomo, del mondo e dell’universo, frutto del vissuto personale e di un percorso di ricerca della Verità. Per lo gnosticismo la salvezza dell’anima dipende da una forma di conoscenza.
Diversa è la concezione cristiana riguardo la salvezza eterna, essa avviene per Grazia principalmente, mediante la Fede e la carità.
Sant’Ireneo lottò fieramente contro gli gnostici con gli scritti e le predicazioni, come aveva fatto anche San Cirillo d’Alessandria, nato nel 370 e potentissimo oppositore delle eresie del patriarca sventurato Nestorio. San Cirillo lo abbiamo festeggiato ieri e fu anche lui Vescovo e come tanti altri dotti dei primi secoli cristiani, un lottatore contro le eresie, nutrendosi più di preghiera che di cibo riuscì a spiegare e difendere con molta chiarezza la Fede cattolica.
È bello leggere le imprese eroiche dei Santi, i loro grandiosi esempi per difendere la Chiesa ed annunciare che solo in Gesù c’è salvezza e la vera Vita. Ho riportato questi due luminosi modelli di Vescovi per riflettere sulla loro piena donazione alla causa del Vangelo, essi hanno donato a Dio la volontà e ogni istante della vita per il trionfo del Cristianesimo.
Sono grandi uomini elevati a modelli di vita, Dio li ha voluti mostrare come Santi, e tanti altri vissero con un fervore simile.
Difficilmente troviamo oggi nella Chiesa uomini così innamorati di Gesù, almeno tra i Prelati, è più facile trovare buoni Sacerdoti anche se in zone distanti. Non è un paragone per evidenziare la rovina odierna, è vero anche per dire che la situazione è illogica, soprattutto voglio inserire la riflessione sul perché oggi non ci sono molti Prelati infervorati come i Santi di una volta.
Da fonte certa conosco che quei Prelati ancora innamorati di Gesù, devono evitare di manifestare eccessivamente la loro Fede…
È assurdo ma è così, sono arrivati all’agire opposto, oggi c’è la gara a chi si mostra più modernista e riformatore.
Alcune settimane vi ho citato l’intervista al Vescovo che affermava con tracotanza e pomposità l’urgenza di rivoluzionare la dottrina cattolica, di portare la Chiesa nella mentalità del mondo e di rendere più importante la figura dell’uomo nel contesto teologico. Di tutto ha parlato ma non della centralità di Cristo.
Che strazio… Mette amarezza la posizione eretica del Vescovo, eppure loro riusciranno nell’intento di eliminare la sana dottrina cattolica, ma questo avverrà per poco tempo. I loro piani eretici dureranno molto poco. Arriverà il momento del trionfo del Cuore Immacolato di Maria.
Questa è la ragione che mi spinge a ripetere la necessità di rimanere ancorati al Vangelo di Gesù e ai Comandamenti, tutti gli altri insegnamenti modernisti dobbiamo rifiutarli come provenienti da satana stesso. Non dovrete farvi influenzare dalle nuove teorie eretiche che circoleranno, chi lo farà si staccherà da Gesù e diventerà un suo nemico. Forse senza volerlo ma avverrà questo a quei credenti che non seguiranno più il Vangelo autentico.
Ho scritto nel mio libro e molte volte qui, che un Consacrato a Dio se non prega diventa pericoloso per sé e per chi lo frequenta, in quanto non avverte più Gesù nella sua vita e si adopera per condurre i credenti a vivere come pagani. Li porta al suo stesso livello… Chi non prega non può mai predicare la Verità, nega l’inferno e i diavoli, la potente mediazione della Madonna e i Sacramenti, non trasmette nulla di santo e distorce tutto.
Per questo in molte parrocchie l’Eucaristia è stata collocata in un angolo laterale, indicando che si può fare a meno di Gesù, mostrando che non si crede più nella presenza reale del Signore nel Santissimo Sacramento.
Noi preghiamo per i bisogni della Chiesa e la conversione di quelli senza più Fede, il 3° Segreto di Fatima parla di grande tradimento.

Continuiamo le intense preghiere alla Madonna con la recita giornaliera del Santo Rosario per me, per vincere l’attacco portato da satana, sciogliendo questo nodo oppressivo. Chi mi vuole bene, preghi molto per me.
Vi benedico e prego per tutti voi. Pregate per me ogni giorno nella Messa e nel Rosario.
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