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venerdì 7 giugno 2013

2382 - Commento al Vangelo del 7/6/2013, S_Cuore

+ Dal Vangelo secondo Luca (15,3-7)
In quel tempo, Gesù disse ai farisei e agli scribi questa parabola: «Chi di voi, se ha cento pecore e ne perde una, non lascia le novantanove nel deserto e va in cerca di quella perduta, finché non la trova? Quando l’ha trovata, pieno di gioia se la carica sulle spalle, va a casa, chiama gli amici e i vicini e dice loro: “Rallegratevi con me, perché ho trovato la mia pecora, quella che si era perduta”. Io vi dico: così vi sarà gioia nel Cielo per un solo peccatore che si converte, più che per novantanove giusti i quali non hanno bisogno di conversione». 

Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro
Il Vangelo oggi ci presenta l’Amore infinito di Dio che vuole salvare tutti i peccatori. Il mondo che corre dietro la materia non si accorge di questo Amore e persegue chimere opposte alla felicità che dona l’incontro con Gesù. È facile cadere in abbagli ed inganni in questo mondo oramai confuso e privo dei valori cristiani. Mancando la concretezza della verità, si corre dietro a illusioni più o meno abbaglianti.
Chi non illude e non tradisce mai è Gesù, non solo questo, Egli rimane sempre disponibile ad aiutare quanti non Lo seguono da molti anni o non Lo hanno mai amato. Oggi descrive la sua misericordia nel cercare i peccatori e così poter donare il suo Amore, li cerca senza sosta attraverso i suoi seguaci e rimane con le braccia spalancate nell’atto di abbracciare tutti.
Circa 8 secoli prima della venuta di Gesù, il Profeta Isaia anticipava la misericordia che sarebbe venuta dal Cielo e scriveva: “Su, venite e discutiamo, anche se i vostri peccati fossero come scarlatto, diventeranno bianchi come neve. Se fossero rossi come porpora, diventeranno come lana” (Is 1,18). Gesù è venuto per curare e guarire i peccatori non per condannarli, proprio per redimerli Egli predicò una dottrina esigente ma soave, è la dottrina che si è tramandata fino a noi e noi vogliamo farla conoscere nella sua integrità.
Ciò è integro è completo in ogni parte, la dottrina di Gesù è integra in sé, ha una perfezione Divina, e rimane integra se chi la segue lo fa con onestà assoluta e purezza spirituale. Da quanto si dice un po’ ovunque, il Vangelo storico in molti cuori quasi non esiste più, sono rimasti i rimasugli ininfluenti. L’Amore infinito di Gesù viene trasformato con facilità in amore permissivista, nel Nome di Gesù si cambia la sua Parola per compiere quello che si vuole.
Gesù in molti cristiani è una figura astratta e non vincolante, essi agiscono nel suo Nome ma contro il suo Vangelo.
Non vogliamo cadere in questa trappola creata spesso dall’uomo stesso, infatti i diavoli quando vedono un cristiano scivolare da sé verso la deriva non si impegnano neanche nel tentarlo. La lontananza da Gesù è una vera disgrazia per chiunque, non si può conoscere la gioia e la vera pace interiore, non si acquisisce la capacità di amare tutti indistintamente e di vincere i vizi dannosi, quei comportamenti negativi di superbia e invidia che avviliscono la vita.
Il Cuore di Gesù è la fornace ardente di Amore, se non si incontra si rimane congelati nell’amor proprio e nel disordine. Gesù è armonia e ordine, il peccatore che si converte lascia gradualmente il disordine e il conflitto interiore ed inizia un cammino di rigenerazione spirituale, una ricostituzione dell’armonia con la finalità della trasfigurazione in Lui. Gesù desidera che tutti i peccatori Lo seguano per perdonarli dopo il loro pentimento e rivestirli del suo Amore.
Il peccatore non conosce l’Amore che scaturisce dal Cuore di Gesù, se lo conoscesse non adorerebbe gli idoli e il proprio Io.
Chi è lontano da Gesù, non và a Messa e non prega ogni giorno, vive inevitabilmente nella confusione, nella negligenza totale, in un eccesso incontrollato, con la sregolatezza e la dissolutezza come guide. Dissolutezza non significa solo corruzione di vita, è anche interiore, a causa della mancanza dell’ordine spirituale. La persona senza ordine interiore è in balia degli istinti.
Il Cuore di Gesù ci offre l’ancora di salvezza per lasciare i peccati ed iniziare il vero cammino di Fede, per diventare veri apostoli.
I veri seguaci di Gesù imitano le virtù del suo Cuore: la bontà, il silenzio, la preghiera, l’immolazione, l’ascolto, l’obbedienza, l’umiltà, il servizio, la purezza infinita, la misericordia. È un esercizio costante e gioioso, esige il desiderio di entrare in comunione con il Signore, bisogna desiderare di entrare nel suo Cuore e imitarlo.
Leggiamo la storia delle apparizioni di Gesù a Santa Margherita Maria Alacoque.
«Suora francese, entrò il 20 giugno 1671 nel convento di Paray-le-Monial (Saone-et-Loire), visse con grande semplicità e misticismo la sua esperienza di religiosa e morì il 17 ottobre 1690 ad appena 43 anni. La prima visione avvenne il 27 dicembre 1673, festa di S. Giovanni Evangelista, Gesù le apparve e Margherita si sentì “tutta investita della Divina presenza”; la invitò a prendere il posto che S. Giovanni aveva occupato durante l’Ultima Cena e le disse: “Il mio Divino Cuore è così appassionato d’amore per gli uomini, che non potendo più racchiudere in sé le fiamme della sua ardente carità, bisogna che le spanda. Io ti ho scelta per adempiere a questo grande disegno, affinché tutto sia fatto da me”.
Una seconda visione le apparve agli inizi del 1674, forse un venerdì; il Divin Cuore si manifestò su un trono di fiamme, più raggiante del sole e trasparente come cristallo, circondato da una corona di spine simboleggianti le ferite inferte dai nostri peccati e sormontato da una croce, perché dal primo istante che era stato formato, era già pieno d’ogni amarezza.
Sempre nel 1674 le apparve la terza visione, anche questa volta un venerdì dopo la festa del Corpus Domini; Gesù si presentò alla Santa tutto sfolgorante di gloria, con le sue cinque Piaghe, brillanti come soli e da quella sacra umanità uscivano fiamme da ogni parte, ma soprattutto dal suo mirabile petto che rassomigliava ad una fornace e essendosi aperto, ella scoprì l’amabile e amante Cuore, la vera sorgente di quelle fiamme.
Poi Gesù lamentando l’ingratitudine degli uomini e la noncuranza rispetto ai suoi sforzi per far loro del bene, le chiese di supplire a questo. Gesù la sollecitò a fare la Comunione al primo venerdì di ogni mese e di prosternarsi con la faccia a terra dalle undici a mezzanotte, nella notte tra il giovedì e il venerdì. Vennero così indicate le due principali devozioni, la Comunione al primo venerdì di ogni mese e l’ora santa di adorazione.
La quarta rivelazione più meravigliosa e decisiva, ebbe luogo il 16 giugno 1675 durante l’ottava del Corpus Domini. Nostro Signore le disse che si sentiva ferito dalle irriverenze dei fedeli e dai sacrilegi degli empi, aggiungendo: “Ciò che mi è ancor più sensibile è che sono i cuori a me Consacrati che fanno questo”.
Gesù chiese ancora che il venerdì dopo l’ottava del Corpus Domini, fosse dedicato a una festa particolare per onorare il suo Cuore e con Comunioni per riparare alle offese da Lui ricevute. Inoltre indicò come esecutore della diffusione di questa devozione, il Padre spirituale di Margherita, il gesuita San Claude de la Colombiere (1641-1682), superiore della vicina Casa dei Gesuiti di Paray-le-Monial.
Margherita Maria Alacoque proclamata Santa il 13 maggio 1920 da Papa Benedetto XV, ubbidì all’appello Divino fatto attraverso le visioni e divenne l’apostola di una devozione che doveva trasportare all’adorazione dei fedeli al Cuore Divino, fonte e fornace di tutti i sentimenti che Dio ci ha testimoniati e di tutti i favori che ci ha concessi.
Le prime due cerimonie in onore del Sacro Cuore, presente la Santa mistica, si ebbero nell’ambito del Noviziato di Paray il 20 luglio 1685 e poi il 21 giugno 1686, a cui partecipò tutta la Comunità. A partire da quella data, il movimento non si sarebbe più fermato, nonostante tutte le avversità che si presentarono specie nel XVIII secolo circa l’oggetto di questo culto».

Continuiamo le intense preghiere alla Madonna con la recita giornaliera del Santo Rosario per me, per vincere l’attacco portato da satana, sciogliendo questo nodo oppressivo. Chi mi vuole bene, preghi molto per me.
Vi benedico e prego per tutti voi. Pregate per me ogni giorno nella Messa e nel Rosario.
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