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sabato 15 giugno 2013

2399 - Beato Luigi Maria Palazzolo, Sacerdote

Luigi Maria Palazzolo nasce a Bergamo in una famiglia benestante, il 10 dicembre 1827. Fin da bambino esprime una grandissima sensibilità verso i più poveri. Pur possedendo ricchezze materiali e di affetto, nella sua giovinezza Luigi sperimenta anche il dolore perché a dieci anni perde il papà e a ventitré il fratello Aquilino, l'ultimo che gli era rimasto dei suoi sette fratelli.
La vocazione sacerdotale cresce praticamente con lui. Studia in seminario come alunno esterno e il 23 giugno 1850 è ordinato sacerdote dal vescovo di Bergamo. Avendo una posizione sociale che gli garantisce sicurezza economica, potrebbe dedicarsi ad un ministero sacerdotale tranquillo e gratificante e, cosa più importante, potrebbe continuare a vivere nel suo agiato contesto di famiglia benestante.
Don Luigi sceglie, invece, di spendere a piene mani il suo entusiasmo di giovane sacerdote nella parrocchia di S. Alessandro in Colonna, nell’oratorio della Foppa, un vicolo periferico e poverissimo della città dove, appena morta la mamma, egli trasferisce definitivamente anche la sua abitazione, deciso a “fare famiglia con i poveri”.
Negli anni che seguono, fonda la Congregazione delle “Suore delle Poverelle con la collaborazione di Teresa Gabrieli, donna esperta e di grande fede, che ne diviene la prima superiora. Qualche anno dopo, il 4 ottobre 1872 fonda i Fratelli della S. Famiglia per l’assistenza degli orfani, stabilendoli a Torre Boldone (BG) ma questo Istituto si estingue nel 1928.
Intanto le Suore delle Poverelle si espandono, aprendo varie case nelle provincie di Bergamo, Vicenza, Brescia; le Regole dell’Istituto sono approvate dal vescovo di Bergamo mons. Guindani e nel 1912 definitivamente dalla Santa Sede.
Da questo momento in poi, è un continuo aprirsi a sempre nuove situazioni di bisogno: bambini orfani abbandonati e a volte perfino venduti dai parenti, ragazze sfruttate nelle filande, famiglie numerose e poverissime, malati poveri impossibilitati ad accedere alle cure dell'ospedale, giovani e adulti analfabeti...
Il programma operativo, che a poco a poco si delinea, si condensa in una sua famosa frase forte ed efficace:Io cerco e raccolgo il rifiuto di tutti gli altri, perché dove altri provvede lo fa assai meglio di quello che io potrei fare, ma dove altri non può giungere cerco di fare qualcosa io così come posso.
 
Don Luigi è uomo di intelligenza vivace e creativa, volontà tenace nel bene, con una accentuata capacità di rischiare, unita a grande equilibrio. Verso i più poveri e i piccoli ha attenzioni concrete e delicate, quasi materne. Le iniziative di carità gli si moltiplicano tra le mani. Ai numerosi collaboratori che via via coinvolge, raccomanda insistentemente: Occorre umiltà e semplicità. L'umiltà toglie ogni timore e invita chiunque ha bisogno ad entrare... La semplicità dà ai poveri sicurezza ad aprire il cuore e versare tutte le loro amarezze. Insieme all'umiltà e alla semplicità, Don Luigi è un grande seminatore di gioia, che lui esprime volentieri nel "far festa" e nel sano divertimento.
L'amore verso i più poveri che trabocca dal cuore e dalla sua vita, sgorga spontaneamente dalla sua quotidiana scoperta e contemplazione dell'amore di un Dio Padre amabile infinito che si è reso visibile a noi in Gesù che muore ignudo sulla croce.
Don Luigi vive in modo forte questa esperienza contemplativa nel luglio 1869, durante un corso di Esercizi Spirituali a Roma. Da quel momento egli si fa discepolo dell'Amore-Crocifisso in una coerenza di vita senza riserve: infatti si fa povero, poverissimo, spogliandosi di ogni suo avere per i poveri, e lo fa secondo lo stile di Gesù, ponendosi a servizio degli ultimi, condividendo nella semplicità e concretezza del quotidiano le fatiche e le speranze dei poveri.
Luigi Maria Palazzolo muore il 15 giugno 1886, lasciando in eredità a madre Teresa Gabrieli una grande famiglia di poveri da servire e da amare. Sepolto nel cimitero di S. Giorgio a Bergamo, la salma è traslata nella chiesa principale della Casa madre dell’Istituto, il 4 gennaio 1904.

Il 31 gennaio 1913 fu introdotta la causa di beatificazione, che ebbe il suo epilogo nella solenne cerimonia di proclamazione celebrata dal suo conterraneo ed estimatore, il Beato Giovanni XXIII (Angelo Giuseppe Roncalli, 1958-1963), il 19 marzo 1963.
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