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domenica 2 giugno 2013

2371 - Commento al Vangelo del 2/6/2013, Corpus Domini

+ Dal Vangelo secondo Luca (9,11-17)
In quel tempo, Gesù prese a parlare alle folle del regno di Dio e a guarire quanti avevano bisogno di cure. Il giorno cominciava a declinare e i Dodici gli si avvicinarono dicendo: «Congeda la folla perché vada nei villaggi e nelle campagne dei dintorni, per alloggiare e trovare cibo: qui siamo in una zona deserta». Gesù disse loro: «Voi stessi date loro da mangiare». Ma essi risposero: «Non abbiamo che cinque pani e due pesci, a meno che non andiamo noi a comprare viveri per tutta questa gente». C’erano infatti circa cinquemila uomini. Egli disse ai suoi discepoli: «Fateli sedere a gruppi di cinquanta circa». Fecero così e li fecero sedere tutti quanti. Egli prese i cinque pani e i due pesci, alzò gli occhi al cielo, recitò su di essi la benedizione, li spezzò e li dava ai discepoli perché li distribuissero alla folla. Tutti mangiarono a sazietà e furono portati via i pezzi loro avanzati: dodici ceste. 

Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro
Gesù nei suoi tre anni di apostolato aveva compiuto grandi opere, aveva rivelato la dottrina dell’Amore e aveva insegnato le Verità di Dio. Oltre i grandi miracoli, la sua stessa presenza aveva persuaso molti ebrei che Dio era sceso dal Cielo per indicare all’umanità la Via della vera Vita. Gesù istruì molti discepoli e ispirò quattro di essi a scrivere quanto era avvenuto attorno la sua Persona. Aveva pensato a tutto dall’eternità, anche al miracolo dell’Eucaristia.
È il grande dono lasciato da Gesù a tutti, Egli rimane in mezzo a noi vivo e vero nell’Eucaristia, Egli è sempre presente.
La solennità del Corpus Domini ci indica che Gesù è l’Eucaristia, ed è una Verità così divina da far infuriare satana che pretende dai suoi seguaci la profanazione dell’Eucaristia durante le messe nere. In un esorcismo che leggeremo più avanti, satana ha chiamato cannibali i cattolici che mangiano l’Eucaristia, ed è impropria l’affermazione ma reale la presenza del Corpo, Sangue, Anima e Divinità di Gesù nell’Eucaristia.
Se molti cattolici sono superficiali verso l’Eucaristia e in molte parrocchie non c’è alcun culto, i diavoli tremano al nome dell’Eucaristia.
I credenti che rimangono lontani dall’Eucaristia, non si rendono conto che la loro Fede si affievolisce sempre di più fino a diventare piatta. È un affievolimento della Fede inesorabile, uno svuotamento interiore che lascia la persona senza alcun fervore e arida nel cuore, non prova alcuna gioia soprannaturale e la vita scivola senza riuscire ad afferrarla. Rimanere lontani dall’Eucaristia è la chiusura al vero cammino spirituale.
Questo affievolimento spirituale colpisce indistintamente tutti, ma con maggiore profondità quanti dovrebbero ricaricare la propria vita ogni giorno davanti al Tabernacolo, ed intendo i Consacrati a Dio. Nelle parrocchie dove l’Eucaristia viene adorata e c’è un culto maturo, Gesù fa scendere molte Grazie sul parroco e sui parrocchiani.
La debolezza spirituale non si avverte come quella fisica, infatti chi soffre di pressione bassa o per altre ragioni avverte una spossatezza fisica notevole, subito ricorre alle cure e si allarma. Invece la debolezza spirituale non si misura e non si segue la sua evoluzione. Se non c’è una buona evoluzione, c’è di conseguenza un’involuzione, gli effetti si notano nello scarso fervore, poca preghiera, mancanza di amore verso gli altri, agitazione, confusione mentale, mancanza di tensione verso la perfezione.
Chi avverte questi sintomi deve cercare il rimedio ed incontrare il Padre spirituale o il confessore se deve confessarsi.
Tra i credenti ci sono quelli che hanno scoperto la forza dell’Eucaristia e si recano ogni giorno in Chiesa per ringraziare Gesù e raccontare tutto quello che stanno vivendo, parlano con Dio e sono convinti del suo ascolto. Mentre i cattolici che non hanno fatto l’esperienza dell’Eucaristia non pensano assolutamente ad una vita più spirituale e quindi più ordinata. Saranno certamente persone buone ma è un danno enorme alla vita spirituale e sociale non adorare l’Eucaristia.
Quelli che vanno a trovare Gesù presente nell’Eucaristia e Lo salutano, ringraziano, parlano come se fosse visibile, rimangono davanti al Tabernacolo per il tempo che decidono, non c’è un limite, ognuno rimane lì davanti secondo quanto ama. E secondo il suo amore Gesù ricambia con le sue Grazie.
I veri adoratori dell’Eucaristia ricevono sempre Grazie spirituali e spesso anche fisiche. Gesù è lì proprio per donarci se stesso.
Non sempre la sua presenza nell’Eucaristia è stata creduta, proprio questa festività scaturisce dal miracolo di Bolsena, avvenne nel 1264 quando un Sacerdote durante la Messa si chiedeva: “È possibile che in un pezzo di pane ci sia il Corpo e il Sangue di Cristo?”. In quella stessa Messa dopo la consacrazione mentre spezzava l’Ostia, uscì un po’ di Sangue e questo impressionò fortemente il celebrante.
Sono molti i miracoli eucaristici avvenuti in Italia, potete approfondire nel nostro sitohttp://www.gesuemaria.it/miracoli-eucaristici.html
Questa solennità deve spingerci ad una riflessione matura, è necessario meditare sull’Eucaristia per assumere una profonda consapevolezza della Divinità presente. La maggiore conoscenza spinge ad attuare un comportamento diverso in Chiesa, sia quando si entra e ci si reca a salutare Gesù, sia nel rispetto del luogo sacro proprio per la sua presenza, evitando chiacchiere e di parlare al cellulare… Anche quando si passa davanti una Chiesa oltre il segno di Croce si ringrazia e saluta il Signore.
Gesù presente nell’Eucaristia vuole guarire e liberare tutti voi da ogni sofferenza, bisogna però andare davanti al Tabernacolo.
In un esorcismo satana fu costretto a rivelare ciò che gli piace e dispiace, leggiamo un punto di ciò che gli dispiace: Il pasto dove mangiate la Carne e il Sangue di quel Crocifisso che ho ucciso io... E qui che io perdo le mie battaglie.., è qui che mi trovo disarmato... non ho più le forze per lottare… quelli che si nutrono di questa Carne e bevono di questo Sangue diventano fortissimi contro di me, diventano invincibili alle mie scaltre seduzioni e tentazioni, sembrano diversi dagli altri, sembra abbiano una luce speciale e un'intelligenza velocissima... mi rifiutano subitaneamente e si allontanano da me e mi scacciano come se fossi un cane... che tristezza, che dolore aver a che fare con questi cannibali... Ma io li perseguito ferocemente... e tanti vanno a mangiare quell'Ostia in peccato... hahaha... che contento... che contento.., che gioia... odiano il loro Dio e lo mangiano hahahaha! Vittoria mia... vittoria.., urrah... urrah... Quanto sono insensati quelli che perdono ore e ore di giorno e di notte, in ginocchio ad adorare un pezzo di pane nascosto in una scatola sull'altare di quel falso Dio. Quanta rabbia mi fanno queste persone! Mi distruggono tutte le opere che ottengo da tanti sacrileghi cristiani, preti, suore e vescovi... Quanti sacrilegi mieto in continuazione, è una mia incessante vittoria... Quanto dolore... Quanta rabbia queste adorazioni irrazionali...!”.
Il Vangelo oggi ci parla del miracolo della moltiplicazione di cinque pani e due pesci, una moltiplicazione che prefigura quella che da duemila anni avviene durante la Santa Messa. Gesù si moltiplica in modo infinito, non c’è limite all’Amore verso le sue creature. La nostra vita può diventare piena di luce e di spiritualità, è urgente recarci davanti al Tabernacolo ad adorare Dio.
Tutti i Santi hanno trascorso lunghe ore ad adorare l’Eucaristia, davanti al Tabernacolo scaturiscono i più grandi miracoli.

Continuiamo le intense preghiere alla Madonna con la recita giornaliera del Santo Rosario per me, per vincere l’attacco portato da satana, sciogliendo questo nodo oppressivo. Chi mi vuole bene, preghi molto per me.
Vi benedico e prego per tutti voi. Pregate per me ogni giorno nella Messa e nel Rosario.
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