+ Dal Vangelo secondo Matteo (7,15-20)
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Guardatevi dai falsi profeti, che vengono a voi in veste di pecore, ma dentro sono lupi rapaci! Dai loro frutti li riconoscerete. Si raccoglie forse uva dagli spini, o fichi dai rovi? Così ogni albero buono produce frutti buoni e ogni albero cattivo produce frutti cattivi; un albero buono non può produrre frutti cattivi, né un albero cattivo produrre frutti buoni. Ogni albero che non dà buon frutto viene tagliato e gettato nel fuoco. Dai loro frutti dunque li riconoscerete».
Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro
I falsi profeti sono quelli che non trasmettono la vera Parola di Gesù, hanno progetti ambiziosi e utilizzano il Vangelo per averne vantaggi personali. Quasi sempre ricorrono a mezze verità per nascondere le loro furberie, sono abili nel presentarsi con la maschera di buoni ma dentro sono cattivi.
Oggi è diventato difficile a molti cristiani comprendere l’autenticità di chi si proclama veggente, il motivo è dato dalla presenza di buone parole nei messaggi che in realtà sono diabolici. Inseriscono consiglio buoni, invitano a recitare il Rosario o di amare Gesù per dare credibilità ai loro messaggi e alla loro stessa falsità. Tra le righe si nascondono sempre consigli ingannevoli.
Ho trattato molte volte questo argomento e spero di poter raccogliere in un libro una cinquantina di commenti riguardo la falsità dei veggenti imbroglioni o guidati dai diavoli, adesso brevemente spiego questa frase chiarissima di Gesù: “Guardatevi dai falsi profeti, che vengono a voi in veste di pecore, ma dentro sono lupi rapaci! Dai loro frutti li riconoscerete”.
Chi si presenta come una pecora ed è onesto, deve anche agire e parlare con bontà, non una bontà falsa e costruita, tutta la sua vita deve dare frutti buoni. Per esempio, in questi giorni un altro caso internazionale ha opposto gli Stati Uniti alla Russia, eppure tutti si sono sempre presentati come pecore buone, anche se periodicamente si scoprono scandali e complotti poco corretti.
Obama è stato presentato dai potenti come l’uomo della pace, anche i cristiani esultavano in modo irrefrenabile dopo la sua elezione, mentre pochi consigliavano di attendere le sue opere e di avere prudenza nel valutarlo prima ancora di assumere l’incarico di presidente. Da quale spirito erano colpiti quei cristiani che esultavano per lui? Non certo dallo Spirito di Dio, infatti proprio oggi Obama ha gridato al mondo tutta la sua contentezza per la decisione della Corte Suprema americana di legittimare il matrimonio tra omosessuali, persone dello stesso sesso.
È una svolta epocale negli Stati Uniti, svolta chiesta da Obama nel discorso del suo secondo insediamento, e la Corte Suprema ha innanzitutto bocciato il Defence Marriage Act (DOMA), la legge federale americana secondo cui ci si può sposare solo tra uomo e donna.
Obama subito dopo la decisione della Corte Suprema ha esultato con un messaggio: “La sentenza è uno storico passo avanti verso l’uguaglianza”. È uguaglianza un matrimonio immorale? Ha anche scritto: “Applaudo la scelta della Corte Suprema. Cancellata legge discriminatoria che trattava coppie gay innamorate e impegnate come cittadini di serie B”.
La stessa legge naturale non contempla i matrimoni tra persone dello stesso sesso, come può parlare di discriminazione?
“Dai loro frutti dunque li riconoscerete”.
Noi non siamo contro gli omosessuali, l’ho spiegato chiaramente, essi sono liberi di fare le scelte che vogliono, ma noi difendiamo il matrimonio tra uomo e donna perché è una Legge stabilita da Dio e tutti dobbiamo obbedire. Quelli che rifiutano di ascoltare Dio, si assumono la responsabilità. Ma non condanniamo gli omosessuali e nemmeno li consideriamo dannati, anzi preghiamo per essi perché trovino la pace interiore e la salvezza eterna.
Noi annunciamo la Verità biblica e non la nostra opinione, affermiamo senza timore che il matrimonio è solo tra uomo e donna.
Le scelte degli altri si devono rispettare anche se sbagliate ma non approvare, ognuno mostra i frutti del suo albero…
Questa apertura americana ad una legge evidentemente amorale sarà copiata da molte Nazioni e noi continueremo a pregare per i peccatori che corrono il pericolo della dannazione eterna.
Gesù oggi ci offre un ragionamento semplice e chiaro, chi non vuole accettarlo è libero di scegliere, noi però con fermezza e coraggio continuiamo a ribadire la Legge rivelata da Dio. Quelli che trasgrediscono le Leggi di Dio per seguire i loro pensieri, senza domandarsi se buoni o cattivi, senza cercare la Verità dove si trova, dovranno un giorno risponderne a Dio e non a noi, per questo il nostro compito è di pregare per chi si ribella alla Legge santa.
“Ogni albero che non dà buon frutto viene tagliato e gettato nel fuoco”. Non preoccupa questa dichiarazione di Gesù?
Continuiamo le intense preghiere alla Madonna con la recita giornaliera del Santo Rosario per me, per vincere l’attacco portato da satana, sciogliendo questo nodo oppressivo. Chi mi vuole bene, preghi molto per me.
Vi benedico e prego per tutti voi. Pregate per me ogni giorno nella Messa e nel Rosario.
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