Lettera 135
Un giorno, mentre stavo pensando a quello che potevo fare per salvare le anime, una parola del Vangelo mi ha fatto vedere una viva luce.
Un tempo, Gesù diceva ai suoi discepoli mostrando loro i campi di grano maturo: «Levate i vostri occhi e guardate i campi che già biondeggiano per la mietitura» (Gv 4,34), e un po' dopo: «La messe è molta, ma gli operai sono pochi! Pregate il padrone della messe che mandi operai nella sua messe».
Che mistero! Gesù non è forse onnipotente? Le creature forse non appartengono a Colui che le ha create? Perché dunque Gesù disse: «Pregate il padrone della messe che mandi operai»? Perché?
Ah! è perché Gesù nutre per noi un amore tanto incomprensibile da volere che noi partecipiamo con lui alla salvezza delle anime. Non vuole fare nulla senza di noi. Il Creatore dell'universo aspetta la preghiera di una povera anima per salvare le altre anime riscattate come lei a prezzo di tutto il suo sangue.
La nostra vocazione non consiste nell'andare a mietere nei campi di grano maturo.
Gesù non ci dice: «Abbassate i vostri occhi, guardate le pianure e andate a mietere».
La nostra vocazione (in quanto carmelitane) è ancora più sublime. Ecco le parole del nostro Gesù: «Levate i vostri occhi e guardate. Vedete quanti posti sono liberi nel mio cielo. Spetta a voi riempirli; siete i miei Mosè che pregano sul monte (Es 17,8s). Chiedetemi degli operai e ne manderò. Non aspetto nulla se non una preghiera, un sospiro del vostro cuore!»
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