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martedì 25 ottobre 2011

1146 - Commento al Vangelo del 25/10/2011

+ Dal Vangelo secondo Luca (13,18-21)
In quel tempo, diceva Gesù: «A che cosa è simile il Regno di Dio, e a che cosa lo posso paragonare? È simile a un granello di senape, che un uomo prese e gettò nel suo giardino; crebbe, divenne un albero e gli uccelli del cielo vennero a fare il nido fra i suoi rami». E disse ancora: «A che cosa posso paragonare il regno di Dio? È simile al lievito, che una donna prese e mescolò in tre misure di farina, finché non fu tutta lievitata».

Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro
Oggi Gesù vuole spiegare il significato del Regno dei Cieli con due brevi parabole. Questo Regno non ha strutture materiali o luoghi prestabiliti dove è presente. È un Regno spirituale presente dove è presente Gesù, ed è un Regno dinamico, cresce o scompare. Proprio per questo il Signore utilizza due parabole realistiche e comprensibili per l’uomo e la donna.
Non trascura nessuno dei due, tratta l’uomo e la donna con eguale interesse e le due parole hanno come protagonisti entrambi. Sono due parabole che coinvolgono distintamente l’uomo e la donna, questa attenzione e delicatezza di Gesù evidenzia che il Regno di Dio coinvolge l’umanità, senza alcuna distinzione.
Tutti siamo chiamati alla salvezza eterna, alla piena felicità del Cielo che non ha termine.
Bisogna guadagnarla questa felicità, purtroppo è diventato più impegnativo rispetto a diversi decenni fa praticare le virtù, vivere da cristiani autentici, osservare i Comandamenti. Tutto nella società è indirizzato a distogliere l’interesse da Gesù e dalla preghiera. I bambini sono attratti tutto il giorno dai cartoni animati che trovano un po’ in tutti i canali, inoltre posseggono i videogiochi o in alternativa accedono facilmente ad internet.
Risulta difficile convincere i bambini a pregare mettendo da parte i loro idoli.
In questi bambini il Regno dei Cieli avrà molta difficoltà a formarsi, probabilmente i loro genitori non sanno neanche cosa sia questo Regno pur andando a Messa la domenica. E se il problema coinvolge anche certi genitori che vanno a Messa, figuriamoci quei genitori che rifiutano la Messa.
Tra cartoni animati, televisione a disposizione nella propria camera, internet, videogiochi, un certo appagamento di cose materiali, come volete che i bambini facciano delle preghiere o si interessino di Gesù e della Madonna?
È vero che c’è un piano massonico dell’800 che aveva stabilito di corrompere la gioventù per non farla più pregare, ma oggi sono in molti a cooperare per distogliere i bambini e i giovani dalla spiritualità cristiana. Ragazzi fondamentalmente buoni vengono deviati da tante cose, anche da cattivi maestri scolastici e televisivi. Ditemi come è possibile riportare i ragazzi nel mondo spirituale se non ci sono mai entrati!
Il Regno di Dio non è presente nei giovani che seguono idoli falsi e mortali.
Abbiamo saputo di un pilota morto domenica a 24 anni e di un attore morto alcuni giorni prima a 28 anni. Posso immaginare lo sconforto alienato dei loro fan, la voglia di morire, i pianti a dirotto per la morte del loro dio. Questo diventa l’idolo in coloro che non posseggono il Regno di Dio. Il dispiacere per la morte di un conoscente è comprensibile, ma affliggersi fino all’esaurimento non è normale.
Gesù ci invita con due parabole a considerare l’impegno per fare crescere il suo Spirito in noi, questo evidenzia il granello di senape e il lievito. Sembrano innocui invece nel tempo agiscono in modo gagliardo e visibile. Il granello di senape è piccolissimo, si nota appena ma possiede in sé una forza incredibile da diventare un grande albero. Il lievito viene mischiato alla farina e scompare, sembra una sostanza insignificante, invece fa fermentare la farina e le permette di diventare pane.
Il cristiano se possiede lo Spirito di Dio cresce come un grande albero, diventa buon pane e visibili le sue virtù.
Vi benedico e prego per tutti voi. Pregate per me ogni giorno nella Messa e nel Rosario.
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