1132 - Commento al Vangelo di oggi 10/10/2011

+ Dal Vangelo secondo Luca (11,29-32)
In quel tempo, mentre le folle si accalcavano, Gesù cominciò a dire: «Questa generazione è una generazione malvagia; essa cerca un segno, ma non le sarà dato alcun segno, se non il segno di Giona. Poiché, come Giona fu un segno per quelli di Nìnive, così anche il Figlio dell’uomo lo sarà per questa generazione. Nel giorno del giudizio, la regina del Sud si alzerà contro gli uomini di questa generazione e li condannerà, perché ella venne dagli estremi confini della terra per ascoltare la sapienza di Salomone. Ed ecco, qui vi è uno più grande di Salomone. Nel giorno del giudizio, gli abitanti di Nìnive si alzeranno contro questa generazione e la condanneranno, perché essi alla predicazione di Giona si convertirono. Ed ecco, qui vi è uno più grande di Giona».

Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro
Spesso c’è chi cerca un segno da Gesù perché in realtà non vuole convertirsi. Con le parole si spinge fino a voler credere ma nel cuore non esiste ancora la disponibilità a lasciare il peccato. Infatti, chi vuole convertirsi veramente non ricorre a queste richieste magiche.
Ci sono molti altri che utilizzano la Bibbia come un oracolo magico: la aprono a caso e poi leggono quello che piace mentre il resto lo ignorano. Questi cattolici non sono come i pagani, è chiaro, hanno però la debolezza di cercare la divinazione, predizione o profezia.
Invece, i segni nella Bibbia si cercano dopo avere pregato intensamente, dopo il Rosario e l’invocazione allo Spirito Santo, disponendosi interiormente ad accogliere qualsiasi verità. Lo fece Sant’Antonio Abate, anche San Francesco d’Assisi comprese ulteriormente la volontà di Dio per mezzo di un versetto della Scrittura.
Allora, non è una pratica negativa chiedere un segno per mezzo della Bibbia, ma senza considerarla magica come le carte, senza ripetere varie volte l’apertura a caso della Bibbia fino a quando si legge il versetto che piace.
Una pratica molto efficace è di prendere una frase del Vangelo del giorno e meditarla durante la giornata, approfondirla per trovare come viverla, pregare per conoscerla meglio. È proprio vero: la persona diventa ciò che contempla.
Vi benedico e prego per tutti voi. Pregate per me ogni giorno nella Messa e nel Rosario.
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