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giovedì 13 ottobre 2011

1136 - Commento al Vangelo del 13/10/2011

+ Dal Vangelo secondo Luca (11,47-54)
In quel tempo, il Signore disse: «Guai a voi, che costruite i sepolcri dei profeti, e i vostri padri li hanno uccisi. Così voi testimoniate e approvate le opere dei vostri padri: essi li uccisero e voi costruite. Per questo la sapienza di Dio ha detto: “Manderò loro profeti e apostoli ed essi li uccideranno e perseguiteranno”, perché a questa generazione sia chiesto conto del sangue di tutti i profeti, versato fin dall’inizio del mondo: dal sangue di Abele fino al sangue di Zaccarìa, che fu ucciso tra l’altare e il santuario. Sì, io vi dico, ne sarà chiesto conto a questa generazione. Guai a voi, dottori della Legge, che avete portato via la chiave della conoscenza; voi non siete entrati, e a quelli che volevano entrare voi l’avete impedito». Quando fu uscito di là, gli scribi e i farisei cominciarono a trattarlo in modo ostile e a farlo parlare su molti argomenti, tendendogli insidie, per sorprenderlo in qualche parola uscita dalla sua stessa bocca.

Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro
Le parole dure di ieri e questa continuazione di oggi, svelano la delusione di Gesù e la comprensione che con gli scribi e i farisei la sua Parola rimaneva inascoltata. Allora iniziò a proferire affermazioni molto dure, quelle che tracciano un solco ed escludono ogni possibile dialogo futuro.
Gesù conosce benissimo i loro cuori e sa che non accetteranno la conversione predicata da Lui.
Gesù smaschera la loro falsità, quell’ipocrisia che li faceva parlare nel nome di Dio, che ostentavano per essere considerati i veri seguaci di Dio. Gesù l’annienta con poche parole, toglie il velo a questa già prolungata finzione. La misericordia che Egli usa è paziente con tutti, dinanzi l’ipocrisia che danneggia i suoi seguaci e poi la sua Chiesa, vuole che si sveli tutta la verità per mostrare pubblicamente i falsari.
Gesù ha salvato ogni uomo con la sua morte di Croce, e vuole salvare anche oggi ogni uomo.
Si trova dinanzi scribi e farisei privi di sincerità, ogni loro parola è un tranello per accusarlo e farlo processare anzitempo. È impossibile dialogare con le persone che nascondono la verità e utilizzano l’ipocrisia come unica arma. Le loro parole sono sempre diverse da quello che pensano, da quanto alberga nei loro cuori. L’ipocrisia è un inganno.
Oggi abbiamo altre manifestazioni di scribi e farisei, persone che si considerano cristiane senza amare Gesù Cristo, senza osservare il suo Vangelo. Solitamente sono queste persone a causare contrasti, a giudicare tutto e tutti, a spezzare l’armonia in parrocchia e nelle famiglie.
L’ipocrisia è figlia di un cuore cattivo e crudele.
L’ipocrisia non è la bugia che si dice per non raccontare fatti personali e per dare conto di fatti privati, si tratta certamente di una forma di doppiezza e di una finzione finalizzata a causare danni a quanti sono presenti e agli assenti. Alle volte è preferibile dialogare con un diavolo che con un ipocrita. Almeno del diavolo conosci l’identità ed agisci di conseguenza.
Scribi e farisei vogliono chiudere la bocca a Gesù, hanno paura della sua predicazione e del nuovo insegnamento fondato sull’Amore. Non utilizzano la chiarezza dialogando con Lui, cercano di tendergli trappole, agguati verbali, accuse inesistenti.
È la cecità intellettuale ad oscurare ogni verità che si presenta.
Ma l’avvertimento più forte lanciato da Gesù è rivolto a quanti non insegnavano più la verità: “Guai a voi, dottori della Legge, che avete portato via la chiave della conoscenza; voi non siete entrati, e a quelli che volevano entrare voi l’avete impedito”.
Vi benedico e prego per tutti voi. Pregate per me ogni giorno nella Messa e nel Rosario.
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