da Il Santo Rosario e i Santi di padre Stefano Maria Manelli
La bellezza soprannaturale e la straordinaria fecondità del Rosario spiegano perché tanti Santi, specialmente sacerdoti, l’hanno amato tanto da meritarsi l’appellativo di “Prete del Rosario” o “Apostolo del Rosario“.
Tra i molti, ad esempio, il grande apostolo degli educatori, San Giovanni Battista de La Salle, veniva chiamato il “Prete del Rosario“, per la insonne attività della corona fra le sue mani. Lo stesso si diceva di San Francesco Bianchi, apostolo di Napoli, anch’egli dai contemporanei chiamato “Prete del Rosario“.
Ugualmente San Luigi Grignon di Monfort, San Pietro Canisio, San Camillo de Lellis, Sant’Antonio Maria Claret, furono definiti “Apostoli del Rosario“. dalla loro vita sappiamo quanto si prodigarono con l’esempio e con la parola per far amare da tutti il Rosario.
Ma anche tanti altri sacerdoti santi, come San carlo Borromeo, Sant’Alfonso Maria de’ Liguori, san Pompilio, San Clemente Hofbauer, il Santo Curato d’Ars, Sant’Antonio M. Gianelli… fino a Charles de Foucauld, a San Massimiliano M. Kolbe, a Padre Anselmo Treves, a Padre Pio, a Don Dolindo Ruotolo, fecero del Rosario la loro preghiera prediletta, sicuri di piacere a Maria nel modo a Lei più gradito, e di beneficiare le anime nel modo più salutare e fecondo.
Del Santo Curato d’Ars, apostolo del confessionale, di diceva che “le sue labbra erano in continuo movimento“. Non perdeva un istante di tempo senza riempirlo di Rosario.
Voglia Dio donarci molti “sacerdoti del Rosario”, che passino fra noi seminando le Ave Maria come benedizioni, grazie, conforti, sorrisi della madonna sulla povera umanità.
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