+ Dal Vangelo secondo Marco (2,18-22)
In quel tempo, i discepoli di Giovanni e i farisei stavano facendo un digiuno. Vennero da Gesù e gli dissero: «Perché i discepoli di Giovanni e i discepoli dei farisei digiunano, mentre i tuoi discepoli non digiunano?». Gesù disse loro: «Possono forse digiunare gli invitati a nozze, quando lo sposo è con loro? Finché hanno lo sposo con loro, non possono digiunare. Ma verranno giorni quando lo sposo sarà loro tolto: allora, in quel giorno, digiuneranno. Nessuno cuce un pezzo di stoffa grezza su un vestito vecchio; altrimenti il rattoppo nuovo porta via qualcosa alla stoffa vecchia e lo strappo diventa peggiore. E nessuno versa vino nuovo in otri vecchi, altrimenti il vino spaccherà gli otri, e si perdono vino e otri. Ma vino nuovo in otri nuovi!».
Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro
Il discorso sul digiuno lo abbiamo analizzato molte volte, sappiamo che è determinante il digiuno riguardo il cibo, è pure importante il digiuno dal peccato, quindi il mancato asservimento alle opere, ai pensieri o parole che fanno scaturire peccati.
Il digiuno cristiano è una privazione volontaria, lo possono fare quelli che ne hanno compreso anche in minima parte la validità per la vita spirituale. Il digiuno si pratica all'inizio anche con piccole cose, nel tempo si arriverà a grandi pratiche. Quando si inizia sembra quasi la fine della propria vita, come se mancasse l'aria, ma la serena riflessione conduce alla comprensione corretta.
A Gesù si deve chiedere l'aiuto, la forza, per praticare il digiuno che si vuole fare, questo se riguarda piccole privazioni, se invece si pensa a qualcosa di più forte è sempre opportuno chiedere consiglio. Ci si rivolge a quei Sacerdoti che praticano il digiuno o che si dedicano con impegno alla vita spirituale e comprendono la necessità di mortificare il corpo per sottometterlo alla volontà.
Chi non compie esercizi ascetici, quindi sforzi e privazioni per dominare il proprio corpo, è sempre succube di ogni pensiero che si presenta alla mente. Da dove arrivano quei pensieri? Non lo sanno e non posseggono alcun mezzo per comprenderlo, rimanendo così sempre schiacciati da una forza superiore e assoggettati alla propria debolezza istintiva.
Chi desidera vincere le tentazioni deve pregare e resistere, ma è pure necessario dominare l'istinto per trovare una determinazione vincente. È un cammino spirituale che si inserisce nella vita di ogni giorno, significa cambiare le vecchie abitudini istintive per rimpiazzarle con le virtù insegnate da Gesù. È uno sviluppo che non ha limiti, un cammino che diventa sempre più gratificante per la pace interiore che si acquisisce e la gioia che accompagna la vita.
Per arrivare in alto pur riconoscendoci sempre povere creature, si deve mortificare la parte sensibile, evitando di soddisfare i sensi su quelle cose inutili ma che sono diventate idoli o componenti molto importanti.
Vi consiglio di fare piccoli sforzi per arrivare a compierne di grandi, per esempio,
pensate bene di chi non vi ama,
evitate la curiosità,
sorridete con amore a tutti,
non date mai risposte impazienti e con modi canzonatori,
usate pazienza con tutti,
non giudicate,
siate buoni in ogni circostanza,
mostratevi affettuosi,
praticate la bontà e la docilità.
Sembrano esercizi pesanti, invece quando c'è l'amore tutto diventa facile, ognuno può praticarli secondo gli sforzi e l'amore!
Continuiamo le intense preghiere alla Madonna con la recita giornaliera del Santo Rosario per me, per vincere l’attacco portato da satana, sciogliendo questo nodo oppressivo. Chi mi vuole bene, preghi molto per me.
Vi benedico e prego per tutti voi. Pregate per me ogni giorno nella Messa e nel Rosario.
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