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venerdì 10 gennaio 2014

2837 - Commento al Vangelo del 10/1/2014

+ Dal Vangelo secondo Luca (4,14-22)
In quel tempo, Gesù ritornò in Galilea con la potenza dello Spirito e la sua fama si diffuse in tutta la regione. Insegnava nelle loro sinagoghe e gli rendevano lode. Venne a Nàzareth, dove era cresciuto, e secondo il suo solito, di sabato, entrò nella sinagoga e si alzò a leggere. Gli fu dato il rotolo del profeta Isaìa; aprì il rotolo e trovò il passo dove era scritto:
«Lo Spirito del Signore è sopra di me; per questo mi ha consacrato con l’unzione e mi ha mandato a portare ai poveri il lieto annuncio, a proclamare ai prigionieri la liberazione e ai ciechi la vista; a rimettere in libertà gli oppressi e proclamare l’anno di Grazia del Signore».
Riavvolse il rotolo, lo riconsegnò all'inserviente e sedette. Nella sinagoga, gli occhi di tutti erano fissi su di Lui. Allora cominciò a dire loro: «Oggi si è compiuta questa Scrittura che voi avete ascoltato». Tutti gli davano testimonianza ed erano meravigliati delle parole di Grazia che uscivano dalla sua bocca. 
 
Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro
Il brano evangelico su cui stiamo meditando assume una speciale importanza in quanto è proposto come l’inizio ufficiale della missione di Gesù. San Luca non nasconde la solennità del momento. Fino a poco prima della lettura del rotolo, i paesani avevano sentito molte voci sulla potenza di Gesù, San Luca infatti evidenzia: "Gesù ritornò in Galilea con la potenza dello Spirito Santo e la sua fama si diffuse in tutta la regione. Insegnava nelle loro sinagoghe e tutti ne facevano grandi lodi"(4,15-16).
L'inizio del capitolo 4 presenta le tre tentazioni nel deserto e la vittoria di Gesù sui diavoli, la loro fuga e la precisazione che viene fatta per indicare che essi non dimenticano di disturbare i buoni: "... il diavolo si allontanò da Lui per ritornare al tempo fissato" (4,13).
Trovandosi in Galilea, Gesù si diresse verso il paese che Lo vide crescere, Nazareth, ed entrò nella sinagoga perchè era sabato, era lì come uno della comunità, infatti tutti Lo conoscevano e Lo guardavano con sospetto e stupore. Ma uno stupore di incanto per le voci che avevano sentito sul suo conto, non sapevano cosa pensare e la perplessità era profonda. Mancavano di discernimento, un elemento che si evidenzia da solo, perchè i paesani erano incerti su tutto.
Come non comprendere i nazaretani? Proprio questa mattina ho visto un video per qualche minuto, una intervista ad un Sacerdote francescano, docente universitario di una famosa facoltà di Teologia di Roma, ha affermato con certezza che Dio è stato inventato e che Gesù era in realtà la divinità Horus. Per questo Sacerdote gli ebrei costruirono Dio tramite un sincretismo degli antichi dei sumeri, avvalendosi di ricerche epigrafiche, archeologiche e filologiche.
Il parallelismo che inventano tra Gesù e Horus è frutto di una giustificazione personale che porta all'irrazionalità. Se Dio non esiste e Gesù era un altro, quindi non hanno alcun obbligo di seguire il Vangelo, perchè esso non presenta una storia autentica. Questa teoria si disintegra da sola all'interno del Cristianesimo, nessun credente potrà mai appoggiare queste eresie. Intanto il professore continua ad insegnare ai giovani futuri Sacerdoti.
Se anche Sacerdoti e Prelati mettono in dubbio oggi la divinità di Gesù, come non comprendere i nazaretani di duemila anni fa?
Già all'ingresso di Gesù nella sinagoga tutti Lo guardavano e si scambiavano sguardi indagativi, volevano da subito una risposta su quanto si diceva in Galilea sul giovane che avevano visto crescere a Nazareth. Nella sinagoga Gesù "si alzò a leggere", gli venne consegnato il rotolo del profeta Isaia. "Apertolo", lesse il brano che gli interessava. "Poi arrotolò il volume, lo consegnò all’inserviente e sedette".
Tutti guardavano Gesù per ascoltare una sua parola, gli occhi erano fissi sopra di Lui, spasimavano per capire il motivo della missione che aveva intrapresa. Non a caso il rotolo era proprio quello che presentava la missione del Messia atteso, l'inizio del testo già indicava il programma: "Lo Spirito del Signore è sopra di me, per questo mi ha consacrato con l’unzione".
Gesù dunque si autopresenta come ripieno di Spirito, “consacrato con l’unzione”, “mandato per annunziare ai poveri un lieto messaggio”: è il Messia sacerdote, profeta e re. Su questo Volto di Cristo gli occhi della Fede e dell’amore dei cristiani devono stare fissi. Perdere di vista questo Volto significa smarrirsi e non comprendere più dove si trova la Verità biblica.
Quando Gesù disse che quella parola si realizzava in Lui, "Oggi si è compiuta questa Scrittura che voi avete ascoltato", i presenti erano meravigliati per questa affermazione e passarono presto dallo stupore all'inquietudine, fu un vero shock l'ascolto di questa frase. Essi non reagirono al carattere eccezionale delle opere compiute da Gesù, erano indignati e mostravano molta sorpresa per il fatto che la sapienza sia stata donata proprio al giovane che conoscevano, che le opere di potenza siano compiute da Lui.
La correlazione tra i miracoli che erano stati compiuti nella regione e questo Uomo che conoscevano bene, non poteva esistere!
Essi ricordavano il lavoro di Gesù e i suoi parenti, erano convinti dell'incompatibilità tra Lui e il Messia. L'identità del compaesano era quella, non riuscivano a vedere altro, quindi bloccavano qualsiasi iniziativa di Dio.
La stessa invidia e l'incapacità di non capire gli interventi di Dio, avvengono anche oggi tra i cristiani, sono presi di mira le autentiche apparizioni mariane come Fatima e Medjugorje, o Santi come Padre Pio e Natuzza Evolo.
I nazaretani evitavano di porsi domande concrete per non accettare i miracoli di Gesù, creavano pretesti per non interrogarsi sulla verità dell'identità del loro conoscente divenuto famoso. È miserabile l'uomo quando non vuole accettare la verità e crea appigli per mostrare ciò che non esiste.
La buonafede dei nazaretani non è ammissibile, c'è solo un grande orgoglio per non ammettere la verità, ma si comprende l'incapacità di arrivare alla verità per proprie responsabilità. Questa incapacità è però frutto di una vita disordinata, perchè oggi si può avere un dubbio sull'autenticità di una apparizione ma non sulla divinità di Gesù Cristo.
Chiediamo nella preghiera la Grazia di vivere sempre nella verità e di evitare qualsiasi atteggiamento non spirituale.
 
Continuiamo le intense preghiere alla Madonna con la recita giornaliera del Santo Rosario per me, per vincere l’attacco portato da satana, sciogliendo questo nodo oppressivo. Chi mi vuole bene, preghi molto per me.
Vi benedico e prego per tutti voi. Pregate per me ogni giorno nella Messa e nel Rosario.
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