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domenica 5 gennaio 2014

2827 - Commento al Vangelo del 5/1/2014, 2^ domenica dopo Natale

+ Dal Vangelo secondo Giovanni (1,1-18)
In principio era il Verbo, e il Verbo era presso Dio e il Verbo era Dio.
Egli era, in principio, presso Dio: tutto è stato fatto per mezzo di lui e senza di lui nulla è stato fatto di ciò che esiste.
In lui era la vita e la vita era la luce degli uomini; la luce splende nelle tenebre e le tenebre non l’hanno accolta.
Venne un uomo mandato da Dio: il suo nome era Giovanni.
Egli venne come testimone per dare testimonianza alla luce, perché tutti credessero per mezzo di lui.
Non era lui la luce, ma doveva dare testimonianza alla luce.
Veniva nel mondo la luce vera, quella che illumina ogni uomo.
Era nel mondo e il mondo è stato fatto per mezzo di lui; eppure il mondo non lo ha riconosciuto.
Venne fra i suoi, e i suoi non lo hanno accolto.
A quanti però lo hanno accolto ha dato potere di diventare figli di Dio: a quelli che credono nel suo nome, i quali, non da sangue né da volere di carne né da volere di uomo, ma da Dio sono stati generati.
E il Verbo si fece Carne e venne ad abitare in mezzo a noi; e noi abbiamo contemplato la sua gloria, gloria come del Figlio unigenito che viene dal Padre, pieno di grazia e di verità.
Giovanni gli dà testimonianza e proclama: «Era di Lui che io dissi: Colui che viene dopo di me è avanti a me, perché era prima di me».
Dalla sua pienezza noi tutti abbiamo ricevuto: Grazia su Grazia.
Perché la Legge fu data per mezzo di Mosè, la Grazia e la Verità vennero per mezzo di Gesù Cristo.
Dio, nessuno Lo ha mai visto: il Figlio unigenito, che è Dio ed è nel seno del Padre,
è Lui che lo ha rivelato. 
 
Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro
Il Prologo è già stato presentato in queste due settimane liturgiche, vi rimando alla rilettura della newsletter di martedì 31 dicembre per focalizzare alcuni dati. Merita un commento analitico per il contenuto pieno di spunti, ogni frase apre ampie dissertazioni. Non c'è il tempo per analizzarlo tutto, mi ritrovo a scrivere ogni giorno il commento in un tempo relativamente breve e non in una settimana se invece mi occupassi solamente del Vangelo della domenica.
Rileggendolo ancora una volta, dopo l'approfondimento biblico e lo studio minuzioso del testo, come avviene quando si studia la Parola di Dio, trovo ancora spunti di meditazione molto interessanti che cercherò di condividere con tutti voi. La Sacra Scrittura è una miniera interminabile di preziosi doni e di una sapienza eterna.
Questa prima frase che meditiamo ci rivela chiaramente che senza Gesù la vita degli uomini è un fallimento completo, nonostante le maschere, il successo effimero, il benessere, l'ostentazione vanitosa e superficiale. Vivono così quanti non seguono Gesù, è vero che non tutti mostrano queste caratteristiche per lo stato sociale in cui vivono, almeno una la portano di sicuro: la maschera.
Io non condanno neanche questi ma prego per tutti loro, non hanno compreso nulla della vita per la loro cecità. Si salveranno?
Leggiamo la prima frase che desidero commentare: "In Lui era la vita e la vita era la luce degli uomini; la luce splende nelle tenebre e le tenebre non l’hanno accolta". San Giovanni riesce in poche parole a dimostrare la connessione tra la vera Vita e la Luce che illumina le coscienze e il mondo, non ci può essere Luce Divina negli uomini se prima non incontrano l'Autore della Vita. Prima bisogna accogliere chi ci dona la vita, non c'è vera vita senza Colui che dona gioia, amore e pace ad ogni vita umana.
La Luce che illumina la persona e la divinizza scaturisce dall'incontro con la Vita che è Gesù Cristo, senza Lui non può esistere questa Luce e la persona vive nelle tenebre. Ogni persona che non ha in sè la Luce di Gesù vive nella cecità intellettuale completa e compie scelte imprudenti, qualche volta azzeccate per l'esperienza acquisita, ma non per avere "visto" con gli occhi della Fede.
Moltissime persone vivono senza la Luce di Gesù che illumina la vita e riscalda i cuori, tra queste ci sono anche persone buone, oneste, mansuete. Dio aiuta i buoni anche se non hanno incontrato Gesù, rimangono però sempre assoggettate ad ogni tentazione e difficilmente ne riescono vincitori, i loro guai scaturiscono dalle scelte sbagliate e da stili di vita frivoli.
Anche molti credenti compiono di continuo scelte sbagliate perchè si fidano della pochissima Luce che si intravede appena, essi hanno la convinzione che ogni loro pensiero è perfetto, esatto, veritiero. Questa poca Luce presente non li illumina ma li acceca ancora di più per orgoglio, essi non vogliono cambiare comportamenti e vanno a Messa, ma conservano sempre la vecchia mentalità.
Il Prologo afferma che "la Luce splende nelle tenebre e le tenebre non l’hanno accolta". Gesù vorrebbe illuminare anche i cuori ricolmi di peccati ma non può, non hanno il desiderio nè la capacità di abbandonare la corruzione e di rinascere a vita nuova. Le tenebre non possono accogliere la Luce, solo con l'aiuto di molte preghiere è possibile suscitare desideri di conversione e risuscitare quanti dimorano nelle tenebre del mondo.
L'altra frase che meditiamo dal Prologo, indica che Gesù è la Grazia: "Dalla sua pienezza noi tutti abbiamo ricevuto Grazia su Grazia. Perché la Legge fu data per mezzo di Mosè, la Grazia e la Verità vennero per mezzo di Gesù Cristo". Oltre la testimonianza della divinità di Gesù, era un modo per informare gli ebrei che essi non avevano ricevuto tutto da Mosè, a lui Dio rivelò solo la Legge, ma non è stato Mosè a scrivere la Legge. "... fu data per mezzo di Mosè".
Mentre Gesù Cristo dona la Grazia da sé, perchè Lui è la fonte della Grazia e della Verità.
Il Prologo aggiunge: "Dio, nessuno Lo ha mai visto: il Figlio unigenito, che è Dio ed è nel seno del Padre, è Lui che Lo ha rivelato".
 
Continuiamo le intense preghiere alla Madonna con la recita giornaliera del Santo Rosario per me, per vincere l’attacco portato da satana, sciogliendo questo nodo oppressivo. Chi mi vuole bene, preghi molto per me.
Vi benedico e prego per tutti voi. Pregate per me ogni giorno nella Messa e nel Rosario.
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