+ Dal Vangelo secondo Luca (5,12-16)
Un giorno, mentre Gesù si trovava in una città, ecco, un uomo coperto di lebbra Lo vide e gli si gettò dinanzi, pregandolo: «Signore, se vuoi, puoi purificarmi». Gesù tese la mano e lo toccò dicendo: «Lo voglio, sii purificato!». E immediatamente la lebbra scomparve da lui. Gli ordinò di non dirlo a nessuno: «Va invece a mostrarti al sacerdote e fa l’offerta per la tua purificazione, come Mosè ha prescritto, a testimonianza per loro». Di Lui si parlava sempre di più, e folle numerose venivano per ascoltarlo e farsi guarire dalle loro malattie. Ma Egli si ritirava in luoghi deserti a pregare.
Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro
In questo brano sono presenti più elementi della vita spirituale, si trovano indicazioni importanti per compiere un santo cammino di Fede. Prima inserisco alcune parole dette da Gesù alla mistica Catalina Rivas, i cui scritti sono stati approvati dall'Arcivescovo di una diocesi della Bolivia: "L'unione vera con Me comincia quando prendi coscienza che tu non sei niente e sperimenti, per mezzo del tuo deserto e del tuo vuoto interiore, che puoi giungere a essere tutto in Me".
Queste parole di Gesù indicano che rimane indispensabile perchè ci sia una vera conversione, la conoscenza della pochezza di cui siamo impastati tutti, che da soli siamo niente e che davvero senza il Signore non possiamo fare nulla di buono.
Nel Vangelo Lui parla della necessità del rinnegamento per scoprire la vera spiritualità e conoscere la propria interiorità.
La conoscenza profonda di se stessi è assolutamente indispensabile, se questa non avviene l'orgoglio domina la persona ed essa compie tutto come fuori di sè, senza la capacità di dominare gli istinti e dirigere le passioni esclusivamente verso il Bene.
Il grande problema di moltissimi cristiani è la mancata comprensione dell'autentico cammino spirituale, immaginano di fare grandi cose solo con la frequenza della Messa e con la recita delle preghiere giornaliere, senza lottare contro il peccato, i vizi e le cattive inclinazioni.
Prendiamo in esame il lebbroso del Vangelo: egli rientrò in sè a causa dell'inguaribile malattia, nel suo caso la sofferenza lo ridimensionò, quindi si rese conto di non essere niente da sè e che per guarire occorreva l'intervento di Dio. In molti casi la malattia induce alla conversione perchè ci si rende conto che le ricchezze, il potere, le amicizie importanti non servono a nulla per ottenere la guarigione.
Solo Gesù guarisce e non ci vogliono soldi, ma l'amore verso Lui, il pentimento dei peccati e la costante preghiera fiduciosa.
Il lebbroso dopo anni di sofferenze orribili, dopo avere visto scomparire parti del corpo a causa della lebbra che corrodeva inesorabilmente, dopo l'umiliazione assoluta, cominciò a credere nel Maestro che predicava e guariva innumerevoli malati. In lui la Fede verso Gesù crebbe di continuo, sperava ardentemente di poterlo vedere per gridargli tutto il suo amore e per chiedere il miracolo della guarigione.
Prendiamo in considerazione l'immensa fiducia che il lebbroso nutriva verso Gesù quando Lo incontrò, ma già prima, pensando a Lui si sentiva guarito, riusciva a sopportare meglio la gravissima malattia, era pieno di speranza perchè la sua preghiera era già ascoltata dal Signore.
Il lebbroso oggi ci indica che per diventare veri seguaci di Gesù dobbiamo fare l'esperienza dell'umiliazione, non necessariamente della malattia, ci sono altre prove morali più dolorose di quelle fisiche. Non le manda Gesù ma quando arrivano e si accettano con Fede, si rinasce nuovamente nello Spirito.
Il lebbroso portava su di sè la lebbra, era inguardabile e metteva paura, sembrava un mostro. Il peccatore porta oggi su di sè il peccato, questo causa uno sconvolgimento alla persona e allontana ogni forma di bene. Anche i lineamenti del volto assumono fattezze aggressive, dure, nervose e spesso anche cattive. Questo non significa che la persona sia cattiva, non avvengono queste trasformazioni commettendo un solo peccato ma quando si vive perdutamente nei peccati.
Il lebbroso pensando a Gesù guariva interiormente, poi effettivamente il suo corpo ritornò sano e splendido dopo il miracoloso intervento del Signore. Mentre il peccatore non pensa a Gesù e la sua situazione peggiora sempre più, l'unica salvezza che ha arriva dalla preghiera fatta dai familiari e dai conoscenti, che chiedono con umiltà la sua conversione.
Il vero cammino di Fede ce lo traccia il lebbroso: l'umiliazione lo rese convinto di non poter fare nulla, cominciò a pregare Gesù e a credere fermamente in Lui, quando Lo incontrò si gettò ai suoi piedi «pregandolo: "Signore, se vuoi, puoi purificarmi"».
Non gridava, pregava con Fede, era sicuro dell'intervento di Gesù, infatti come attesta il Vangelo, il Signore non pose domande, non chiese qual era la sua Fede, ma rispose subito: "Lo voglio, sii purificato!".
Alle sue parole seguì come sempre il miracolo, "e immediatamente la lebbra scomparve da lui". Chi riflette su queste parole, trova il fatto sensazionale, perchè un lebbroso incurabile si è ritrovato in pochi secondi completamente guarito, puro, immacolato e con gli arti ricresciuti. La Fede in Gesù, l'amore e la fiducia hanno trasformato la vita del lebbroso e da quel momento iniziò una nuova vita, la vera vita in Dio.
Un altro aspetto da valutare nel Vangelo è il comando di Gesù: "Va invece a mostrarti al sacerdote e fa l’offerta per la tua purificazione". Non doveva riferire a nessuno della guarigione, doveva parlare solo con il sacerdote del Tempio. Qui si intravede anche l'importanza dei consigli da ricevere oltre la necessità dell'attestazione della guarigione che arrivava dal sacerdote di allora.
Sono indispensabili i consigli da chiedere con fiducia al parroco o al Padre spirituale per non smarrire la Via del Vangelo.
Continuiamo le intense preghiere alla Madonna con la recita giornaliera del Santo Rosario per me, per vincere l’attacco portato da satana, sciogliendo questo nodo oppressivo. Chi mi vuole bene, preghi molto per me.
Vi benedico e prego per tutti voi. Pregate per me ogni giorno nella Messa e nel Rosario.
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