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sabato 7 settembre 2013

2575 - Commento al Vangelo del 7/9/2013

+ Dal Vangelo secondo Luca (6,1-5)
Un sabato Gesù passava fra campi di grano e i suoi discepoli coglievano e mangiavano le spighe, sfregandole con le mani. Alcuni farisei dissero: «Perché fate in giorno di sabato quello che non è lecito?». Gesù rispose loro: «Non avete letto quello che fece Davide, quando lui e i suoi compagni ebbero fame? Come entrò nella casa di Dio, prese i pani dell’offerta, ne mangiò e ne diede ai suoi compagni, sebbene non sia lecito mangiarli se non ai soli Sacerdoti?». E diceva loro: «Il Figlio dell’Uomo è Signore del sabato». 

Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro
Abbiamo già meditato il gesto di Gesù e la sua spiegazione sul sabato, giorno di riposo per gli ebrei, ma era un riposo a convenienza. I lavori manuali venivano svolti senza alcuna vergogna dai farisei e da altri ebrei che si ricordavano della Legge solamente per rimproverare qualcuno senza esaminare prima i loro peccati. L’uomo poco spirituale è fatto così, sempre pronto ad accusare e mai attento a considerare i suoi difetti.
Nel Vangelo di San Matteo subito dopo la spiegazione del sabato, oltre la guarigione dell’uomo che aveva la mano inaridita, c’è un esempio ancora più semplice sul perché bisognava fare del bene anche di sabato. La spiegazione era necessaria, infatti i farisei volevano tranne Gesù in inganno. La domanda trabocchetto che ponevano al Signore era questa: “È permesso curare di sabato?”.  Dicevano questo appunto per accusarlo.
La domanda banale scaturiva dal divieto insegnato di non lavorare il sabato, ma con un po’ di buon senso si comprendeva l’eccezione. Gesù diede una risposta semplice: “Chi tra voi, avendo una pecora, se questa gli cade di sabato in una fossa, non l'afferra e la tira fuori? Ora, quanto è più prezioso un uomo di una pecora! Perciò è permesso fare del bene anche di sabato” (Mt 12,11-12).
Dopo queste parole, racconta San Luca che i farisei, usciti, tennero consiglio contro il Signore per toglierlo di mezzo. Cosa aveva detto di grave Gesù? Nulla, erano però parole che svelavano l’ipocrisia dei suoi nemici e davano a Dio il primato sul sabato.
Vediamo adesso di allargare il senso del lecito o meno delle opere che abitualmente si compiono. Quante cose compiono molti cristiani per abitudine e sono peccati mortali. Non è sempre lecito, quindi, dire o compiere determinate cose, c’è un limite a tutto. Ma da dove arriva il metro di valutazione per capire la liceità o meno di un’azione? Dai Comandamenti, dal Vangelo storico che ci trasmette la sana Tradizione della Chiesa.
Sono convinto che anche nelle persone che si considerano cattive c’è qualcosa di buono, bisogna tirarlo fuori dialogando con loro.
Innumerevoli cristiani non ricordano più i Comandamenti e sono talmente soffocati sotto la coltre della corruzione da non riuscire più a pensare al Bene da compiere. Chi deve ricordarlo ad essi? Come il sabato è fatto per il Signore così questa vita è per l’uomo l’opportunità di diventare Santo davanti a Dio. Purtroppo la maggior parte dell’umanità non ha compreso nulla della vita.
Anche la stragrande maggioranza dei cristiani ha dimenticato i valori morali e si lascia schiacciare dall’impulsività.
Sono due le domande che il cristiano autentico si deve porre dinanzi ad una scelta: mi giova o non mi giova? È lecita oppure non è lecita?
Non deve giovare dal lato materiale, qui parliamo di spiritualità, della ricerca della nostra santificazione. Le domande se giova oppure è lecita si pongono secondo i nostri valori morali, mentre per quelli che non rispettano più la morale, queste domande sono inutili. Per gli ebrei non era permesso lavorare di sabato, per i cristiani non sono permesse quelle opere opposte al Vangelo e ai Comandamenti.
È vero che la cultura dominante insegna che tutto oramai è diventato lecito, la televisione e ogni forma di spettacolo, lo sport, soprattutto la politica ipocrita, tutto insegna che è lecito anche ciò che non lo sembra. Non hanno più bisogno di chiudere gli occhi… La brutta abitudine spegne la coscienza e anche la dignità.
Se numerosi Prelati e teologi affermano che il peccato è una cosa buona perché così si conosce la misericordia di Dio… cosa possiamo aspettarci dagli altri? Molti cattolici vivono nei peccati e non si confessano perché hanno ascoltato questo insegnamento…
Ognuno di noi si metta davanti la propria coscienza e si chieda se è lecito fare ciò che per Gesù e la Madonna non è lecito!

Continuiamo le intense preghiere alla Madonna con la recita giornaliera del Santo Rosario per me, per vincere l’attacco portato da satana, sciogliendo questo nodo oppressivo. Chi mi vuole bene, preghi molto per me.
Vi benedico e prego per tutti voi. Pregate per me ogni giorno nella Messa e nel Rosario.
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