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sabato 20 agosto 2011

1065 - Commento al Vangelo di oggi 20/8/2010

+ Dal Vangelo secondo Matteo (23,1-12)
In quel tempo, Gesù si rivolse alla folla e ai suoi discepoli dicendo: «Sulla cattedra di Mosè si sono seduti gli scribi e i farisei. Praticate e osservate tutto ciò che vi dicono, ma non agite secondo le loro opere, perché essi dicono e non fanno. Legano infatti fardelli pesanti e difficili da portare e li pongono sulle spalle della gente, ma essi non vogliono muoverli neppure con un dito. Tutte le loro opere le fanno per essere ammirati dalla gente: allargano i loro filattèri e allungano le frange; si compiacciono dei posti d’onore nei banchetti, dei primi seggi nelle sinagoghe, dei saluti nelle piazze, come anche di essere chiamati “rabbì” dalla gente. Ma voi non fatevi chiamare “rabbì”, perché uno solo è il vostro Maestro e voi siete tutti fratelli. E non chiamate “padre” nessuno di voi sulla terra, perché uno solo è il Padre vostro, quello celeste. E non fatevi chiamare “guide”, perché uno solo è la vostra Guida, il Cristo. Chi tra voi è più grande, sarà vostro servo; chi invece si esalterà, sarà umiliato e chi si umilierà sarà esaltato».

Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro
Questo discorso Gesù lo rivolge alla folla e ai suoi discepoli, senza fare alcun riferimento agli Apostoli che sarebbero stati ordinati Vescovi nell’Ultima Cena, quindi, anche Sacerdoti. Infatti, i nuovi Sacerdoti della Chiesa fondata da Gesù, saranno chiamati Padri, senza causare alcun contrasto con il suo insegnamento: «E non chiamate “padre” nessuno di voi sulla terra».
Il sacerdozio fondato da Gesù è un prolungamento del suo eterno sacerdozio, soprattutto tra i Sacerdoti Religiosi è tradizione chiamarli premettendo il sostantivo Padre perché legati a Dio, con i Voti professati in una funzione solenne. I Voti sono almeno tre: povertà, castità, obbedienza. Ci sono diversi Ordini Religiosi che hanno ricevuto il permesso dal Papa di professarne qualche altro in particolare: consacrazione alla Madonna, obbedienza al Papa, la liberazione degli schiavi nei secoli scorsi.
Religioso significa appunto legato a Dio, legato in modo così forte da indicarlo come un Padre. Poi, nella sua vita, nelle sue opere deve mostrare di meritare di essere un vero Padre delle anime bisognose di aiuto e di preghiere.
Il Sacerdote rimane sempre uno strumento, voi non dovete mai fermarvi allo strumento che Dio utilizza per la sua Grazia, donata attraverso i Sacramenti della Confessione e dell’Eucaristia. Lo strumento/Sacerdote è in funzione di Gesù, esiste perché voluto da Lui e riferibile esclusivamente a Lui. Molti fedeli scambiano con facilità l’origine della Grazia (Gesù) con lo strumento (Sacerdote) umano.
Molti fedeli si fermano ai Sacerdoti considerandoli come divinità e ignorano Gesù.
Il Sacerdote è Uomo sacro perché riceve da Gesù il suo sacerdozio, non il contrario.
E il Sacerdote deve insegnare quello che Gesù gli ha ordinato di insegnare, non può arbitrariamente sezionare il Vangelo o gli insegnamenti della Chiesa per accogliere solo quelli meno impegnativi.
Il Sacerdote è uno strumento e non può sostituirsi a Colui che l’ha reso strumento.
Molti teologi hanno la fissa di modificare la Sacra Scrittura, di stabilire le parole dette da Gesù e altre dalle comunità, quali miracoli ha fatto e quali non ha fatto. Senza avere alcuna prova né documentazione credibile, trasformano il Vangelo arrivando a sostituirsi a Dio stesso. È una pura follia, solo persone senza più Fede possono agire in questo modo. Intanto, i loro libri invadono le librerie cattoliche con le Paoline in prima fila a diffondere ciò che non è cattolico.
La crisi profonda nella Chiesa è stata velocizzata da molti libri eretici, ingannevoli anche a quei fedeli “esperti”.
Questi teologi e quei Prelati che hanno insegnato teorie moderniste e continuano a svuotare il Vangelo della verità rivelata da Gesù, dovrebbero prima vivere gli insegnamenti di Gesù e poi fare quello che vogliono. Invece, non hanno mai compiuto un’opera penitenziale, non hanno probabilmente mai recitato il Santo Rosario e si attribuiscono una divinità folle. Il vero maestro della Parola di Dio è colui che serve, che dona questo cibo nella fedeltà assoluta.
Se non c’è l’atteggiamento di servire la Parola di Dio, si passa alla sua manipolazione. L’interpretazione della Parola di Dio oggi è un esercizio comune per molti teologi che insegnano nei seminari e ai futuri Sacerdoti. Mentre i Prelati incuranti stanno a guardare la rovina dei loro Sacerdoti…
La differenza tra il vero e il falso maestro della Parola di Dio sta proprio nel servire. Il vero maestro obbedisce alla Parola, la vive innanzitutto, quindi la osserva per come essa è, senza apportare alcuna modifica. Il falso maestro, invece, non vive la Parola di Dio, non è interessato, non ha alcuna attrazione. Diventa conseguente e inevitabile manometterla, trasformarla a proprio uso e consumo.
Ci sono Sacerdoti che fanno esperimenti dissacrando la Parola di Dio…
“Osservate tutto ciò che vi dicono, ma non agite secondo le loro opere, perché essi dicono e non fanno”. Devo aggiungere alcune parole chiarificatrici. Si deve osservare tutto ciò che dicono di vero e di buono. Gesù si riferiva ai maestri del suo tempo, i quali almeno dicevano la verità per poi non compierla. Oggi è diverso, i cattivi maestri non dicono più la verità del Vangelo, dicono eresie e insegnano dottrine protestanti. Per questo, occorre prima verificare ciò che dicono e poi osservarlo se corrisponde alla Parola di Dio. Vedete dove siamo arrivati… E quei fedeli che non conoscono la dottrina cattolica?
Ringrazio di cuore quanti continuano a pregare per mio fratello Agostino.
Vi benedico e prego per tutti voi. Pregate per me ogni giorno nella Messa e nel Rosario.
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