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giovedì 18 agosto 2011

1063 - Commento al Vangelo di oggi 18/8/2010

+ Dal Vangelo secondo Matteo (22,1-14)
In quel tempo, Gesù, riprese a parlare con parabole e disse: «Il regno dei cieli è simile a un re, che fece una festa di nozze per suo figlio. Egli mandò i suoi servi a chiamare gli invitati alle nozze, ma questi non volevano venire. Mandò di nuovo altri servi con quest’ordine: “Dite agli invitati: Ecco, ho preparato il mio pranzo; i miei buoi e gli animali ingrassati sono già uccisi e tutto è pronto; venite alle nozze!”. Ma quelli non se ne curarono e andarono chi al proprio campo, chi ai propri affari; altri poi presero i suoi servi, li insultarono e li uccisero. Allora il re si indignò: mandò le sue truppe, fece uccidere quegli assassini e diede alle fiamme la loro città. Poi disse ai suoi servi: “La festa di nozze è pronta, ma gli invitati non erano degni; andate ora ai crocicchi delle strade e tutti quelli che troverete, chiamateli alle nozze”. Usciti per le strade, quei servi radunarono tutti quelli che trovarono, cattivi e buoni, e la sala delle nozze si riempì di commensali. Il re entrò per vedere i commensali e lì scorse un uomo che non indossava l’abito nuziale. Gli disse: “Amico, come mai sei entrato qui senza l’abito nuziale?”. Quello ammutolì. Allora il re ordinò ai servi: “Legatelo mani e piedi e gettatelo fuori nelle tenebre; là sarà pianto e stridore di denti”. Perché molti sono chiamati, ma pochi eletti».

Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro
Il significato di questa parabola è molto semplice: è Dio a stabilire le regole per entrare nel Regno dei Cieli, ed è sempre Lui a decidere chi chiamare e quando chiamare.
Questa è la spiegazione di una parabola non difficile ma un po’ enigmatica, perché troviamo molti invitati che si rifiutano di banchettare oppure uccidono i servi che erano andati a cercarli. Non ci stupisce il chiaro riferimento all’invito che Gesù fa all’umanità di banchettare con Lui nella gloria del Cielo e che molti suoi servi o missionari subiscono il martirio per il solo fatto di cercare le pecorelle smarrite.
C’è sempre un prezzo da pagare quando si salvano le anime.
Certo, sorprende la reazione spropositata di quanti uccidono gli apostoli di Gesù per odio o per rifiuto all’invito di entrare per la porta stretta. Ma non dobbiamo soffermarci solo sulla morte fisica, c’è anche la morte civile che tanto piace a coloro che usano con maestria l’insinuazione e la diffamazione per sotterrare i loro nemici. Sono i maestri della cattiveria, non uccidono ma lasciano morire lentamente nell’umiliazione i loro nemici.
Sono molti quelli che avversano il Cristianesimo ed ognuno per motivi particolari. Arrivano a odiare Gesù Cristo e di riflesso i suoi apostoli, rifiutando categoricamente l’invito a prendere parte al banchetto. Il Signore vuole salvare anche loro ma non può violare il libero arbitrio.
Il rifiuto di partecipare alla festa li lascia sempre con l’abito sporco di peccati, nero di corruzione, e non vogliono indossare l’abito del banchetto. La sola condizione per partecipare è proprio questo abito nuziale, è il distintivo degli invitati che hanno accettato di prendere parte alla festa.
La partecipazione alla festa richiede la frequenza ai Sacramenti, una vita di preghiera e di virtù.
Non è possibile entrare se non si porta in sé la Grazia di Dio, che è l’abito nuziale. Per questo Gesù precisa che “molti sono chiamati, ma pochi eletti”. L’umanità viene invitata a fare parte del Paradiso quando sarà il momento della festa, ma sono pochi quelli che accettano le condizioni per entrare.
C’è un altro aspetto che devo evidenziare. Oggi molti vogliono stabilire le regole per partecipare al banchetto di Gesù, dimenticando che Lui è Dio, Lui è il padrone di casa che invita, Lui solo può stabilire le leggi morali. Poi ovviamente l’uomo è libero di aderire o meno, di indossare l’abito nuziale oppure rimanere insudiciato di peccati.
In questi tempi abbiamo assistito all’impegno non comune di molti uomini, impegnati a rimodellare le leggi del Vangelo. È una manovra ingannevole che ipocritamente illude di indossare l’abito nuziale in questa vita, mentre in realtà si riesce ad occultare l’ambiguità.
Ma questo falso abito nuziale che si indossa qui, non sarà ammesso nel Regno dei Cieli, lì avviene una selezione e solamente quanti indossano la Grazia, accederanno al premio finale.
Riguardo l’invito espresso ieri di pregare per mio fratello Agostino, ringrazio quanti lo hanno fatto e continuano a farlo. Nulla è impossibile a Gesù, basta un suo volere per cambiare la delicata situazione.
Vi benedico e prego per tutti voi. Pregate per me ogni giorno nella Messa e nel Rosario.
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