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giovedì 4 agosto 2011

1043 - Commento al Vangelo di oggi 4/8/2010

+ Dal Vangelo secondo Matteo (16,13-23)
In quel tempo, Gesù, giunto nella regione di Cesarèa di Filippo, domandò ai suoi discepoli: «La gente, chi dice che sia il Figlio dell’uomo?». Risposero: «Alcuni dicono Giovanni il Battista, altri Elìa, altri Geremìa o qualcuno dei profeti». Disse loro: «Ma voi, chi dite che io sia?». Rispose Simon Pietro: «Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente». E Gesù gli disse: «Beato sei tu, Simone, figlio di Giona, perché né carne né sangue te lo hanno rivelato, ma il Padre mio che è nei cieli. E io a te dico: tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia Chiesa e le potenze degli inferi non prevarranno su di essa. A te darò le chiavi del regno dei cieli: tutto ciò che legherai sulla terra sarà legato nei cieli, e tutto ciò che scioglierai sulla terra sarà sciolto nei cieli». Allora ordinò ai discepoli di non dire ad alcuno che egli era il Cristo. Da allora Gesù cominciò a spiegare ai suoi discepoli che doveva andare a Gerusalemme e soffrire molto da parte degli anziani, dei capi dei sacerdoti e degli scribi, e venire ucciso e risorgere il terzo giorno. Pietro lo prese in disparte e si mise a rimproverarlo dicendo: «Dio non voglia, Signore; questo non ti accadrà mai». Ma egli, voltandosi, disse a Pietro: «Va’ dietro a me, Satana! Tu mi sei di scandalo, perché non pensi secondo Dio, ma secondo gli uomini!».

Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro
Non c’è alcun dubbio sul Primato assegnato da Gesù a Pietro in questo Vangelo. Pietro aveva un ruolo particolare tra gli Apostoli, viene affermato dagli stessi seguaci dei primi Apostoli, mentre altre confessioni cristiane fomentano dispute dottrinali, riguardanti anche la dottrina sul primato papale, riconosciuto solo dai cattolici ed in debole misura dagli ortodossi. Sono molti i versi del Nuovo Testamento in cui si parla di Pietro capo del collegio degli Apostoli, ma il dibattito si concentra essenzialmente sul significato e la traduzione del verso che incontriamo oggi, il versetto 16,18 del Vangelo di Matteo.
Per la Chiesa Cattolica le parole di Gesù indicano indubitabilmente che Gesù Cristo affida le chiavi del Regno dei Cieli a Pietro, un’indicazione simbolica degli israeliti per indicare l'investitura di un potere. Non c’è dubbio sull’investitura di Pietro costituito Vicario di Cristo, concorde con la fondazione della Chiesa di Cristo, con poteri che egli esercita sulla terra ma ricevono un'immediata e consenziente approvazione divina.
Consideriamo due particolarità di Pietro: a lui Gesù promette e consegna le chiavi del Regno dei Cieli, solo lui viene indicato come “roccia”, ed è una funzione che si integra perfettamente con la prima.
La Chiesa fondata da Gesù non ha un tempo di funzione, durerà fino alla fine del mondo, e dovrà esserci sempre un Papa a guidarla, ecco l’importanza dei Successori di Pietro, considerati tali se rimangono fedeli al mandato ricevuto. Non voglio suscitare apprensione per il futuro, è certamente preferibile precisare che seguiamo il Papa se rimane fedele alla sana dottrina tradizionale.
Negli ultimi cinquant’anni proprio il Primato di Pietro è stato travisato molto spesso. È sicuro che già negli anni ’60 molti Prelati ottennero una collegialità più allargata sulle decisioni delicate da prendere, vennero istituite le conferenze episcopali regionali motivando un maggiore dialogo mentre in realtà si toglieva sempre più potere al Papa. Fino ai giorni nostri… con il Papa Benedetto XVI che richiama (a quanto pare invano) i Prelati ad una maggiore spiritualità cristiana.
“I Cardinali e i Vescovi si mordono e si divorano a vicenda”, lo ha affermato Benedetto XVI il 10 marzo 2009.
Ha anche richiamato quei Vescovi che hanno trasformato la Chiesa in una loro proprietà.
Si può affermare che tutti i richiami del Papa ai Prelati cadono nel vuoto. Molti Prelati ignorano irriverentemente che il Romano Pontefice è il Capo visibile della Chiesa universale, proprio in questo viene contestato, anche se le motivazioni le articolano secondo il clima esterno.
Fin dal primo secolo le comunità cristiane riconoscevano il Primato di Pietro e nessuno si era lamentato come è avvenuto in questi ultimi cinquant’anni. La logica stessa ci suggerisce che Gesù prima di lasciare la terra ha consegnato la sua nascente Chiesa ad una persona per guidarla e per passare l’incarico ad un successore. Qual è lo stupido che fonda una grande società e invece di incaricare un presidente, dà il potere a centinaia di persone, libere di prendere qualsiasi iniziativa? Quindi, di distruggere l’azienda?
Chi vuole troppa libertà per trasformare il Vangelo, ha perso la Fede e vivacchia per suscitare approvazioni.
Vi benedico e prego per tutti voi. Pregate per me ogni giorno nella Messa e nel Rosario.
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