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venerdì 12 agosto 2011

1055 - Commento al Vangelo di oggi 12/8/2010

+ Dal Vangelo secondo Matteo (19,3-12)
In quel tempo, si avvicinarono a Gesù alcuni farisei per metterlo alla prova e gli chiesero: «È lecito a un uomo ripudiare la propria moglie per qualsiasi motivo?». Egli rispose: «Non avete letto che il Creatore da principio li fece maschio e femmina e disse: “Per questo l’uomo lascerà il padre e la madre e si unirà a sua moglie e i due diventeranno una sola carne”? Così non sono più due, ma una sola carne. Dunque l’uomo non divida quello che Dio ha congiunto». Gli domandarono: «Perché allora Mosè ha ordinato di darle l’atto di ripudio e di ripudiarla?». Rispose loro: «Per la durezza del vostro cuore Mosè vi ha permesso di ripudiare le vostre mogli; all’inizio però non fu così. Ma io vi dico: chiunque ripudia la propria moglie, se non in caso di unione illegittima, e ne sposa un’altra, commette adulterio». Gli dissero i suoi discepoli: «Se questa è la situazione dell’uomo rispetto alla donna, non conviene sposarsi». Egli rispose loro: «Non tutti capiscono questa parola, ma solo coloro ai quali è stato concesso. Infatti vi sono eunuchi che sono nati così dal grembo della madre, e ve ne sono altri che sono stati resi tali dagli uomini, e ve ne sono altri ancora che si sono resi tali per il regno dei cieli. Chi può capire, capisca».

Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro
La parola amore ha un solo significato: unire. Non solamente due sposi fino a diventare un cuore solo e un’amina sola, anche l’amicizia tra parenti o amici. L’amore più elevato indica un amore pieno verso tutte le creature, indistintamente, senza fare alcuna selezione. È un amore veramente alto, che hanno avuto i Santi e le anime eminenti.
C’è poi l’amore sublime, perfetto e nobile verso Dio, ma non è facile da raggiungere.
Quindi, l’amore unisce più persone, aldilà della parentela o dagli interessi particolari. Riguardo due sposi, l’amore assume un valore ancora più profondo ed esclusivo. Oltre la condizione dell’indissolubilità come manifestano i due sposi nel giorno del matrimonio durante il rito, dobbiamo anche fare emergere l’esclusività della loro donazione.
La scorsa settimana ho aperto l’argomento delle vittime innocenti dei divorzi, senza condannare i colpevoli dei divorzi perché non siamo noi a giudicare la responsabilità o la vera intenzione di chi procede verso il divorzio. Ho evidenziato che molti divorzi avvengono perché c’è già una terza persona, conosciuta più o meno senza alcun impegno particolare oltre l’adulterio.
Gesù nel Vangelo invece ci dà un insegnamento eterno che dissolve ogni dubbio: “L’uomo non divida quello che Dio ha congiunto”. Nessuna legge e nessun uomo di potere potrà mai cambiare una Legge Divina. Potrà varare una legge politica che favorisca una o più immoralità, ma la Legge biblica nessuno ha la capacità e la santità per cambiarla. Solo Dio può cambiare una Legge di Dio.
Per questo, non è ammissibile il divorzio, tranne per motivi di nullità che passano alla verifica del Tribunale ecclesiastico. Se riscontra motivi validi, non annulla il matrimonio, ma dichiara che il matrimonio non è stato mai valido, fin dalle sue origini.


Questi sono i motivi più rilevanti per l’annullamento del matrimonio canonico:
* La mancanza di consenso da parte di uno dei coniugi o di entrambi al matrimonio, compresa la riserva mentale e la simulazione.
* il fatto che uno dei coniugi escluda una delle finalità essenziali del matrimonio religioso, che sono la procreazione dei figli, la fedeltà, l’indissolubilità del vincolo matrimoniale.
* L’errore sulla persona del coniuge.
* La violenza fisica o il timore.
* L’impotenza al rapporto sessuale dell’uomo o della donna.
* Il fatto che il matrimonio non sia stato consumato, cioè che i due coniugi non abbiano avuto un rapporto sessuale completo. In questo caso non si tratta di vera nullità matrimoniale, ma di una speciale «dispensa» del Pontefice.


L’annullamento si può ottenere, non voglio qui discutere sulle verità o sulle falsità che si manifestano nel processo. Chi nasconde o inventa storie, dimentica che è un peccato grave e che davanti a Dio non si può utilizzare un inganno.
La mentalità libertina di oggi ha sepolto quasi completamente la fedeltà coniugale, da quello che si legge e si ascolta, le coppie fanno fatica ad amarsi per le difficoltà e le incomprensioni. Proprio le incomprensioni sono il viatico della morte del matrimonio.
Senza la Grazia di Dio, senza la costante e spirituale preghiera, rimane difficile accettare litigi continui e disaccordi che portano all’incomunicabilità. Se non si parlano più o non vogliono intendersi, cosa rimangono a fare insieme? Questa è la domanda che si pongono. Una domanda posta perché non c’è Gesù nei loro cuori, non c’è la protezione della Madonna e per non averle mai chiesto aiuto nella recita del Rosario. Arrivare al tradimento prima e poi al divorzio il passo è breve.
Ma Gesù ha detto: ““L’uomo non divida quello che Dio ha congiunto”.
Nel mezzo di litigi ed incomprensioni, c’è il coniuge che replica con maggiore irruenza e c’è anche il coniuge che sopporta con amore e cerca la riconciliazione, per amore, solo per amore. E per la fedeltà sacramentale. Perché durante il rito del matrimonio tutti e due hanno detto di amarsi sempre (e di sopportarsi) nella buona e nella cattiva sorte.
La fedeltà è osservata dalle coppie che pregano Gesù e la Madonna, ricevono quella Grazia che rafforza la volontà che si oppone al tradimento o adulterio.
Ai coniugi in crisi dico di pregare il Rosario insieme e di consacrare la famiglia al Cuore Immacolato di Maria. La Madre di Dio può salvare tutti i matrimoni.
Vi benedico e prego per tutti voi. Pregate per me ogni giorno nella Messa e nel Rosario.
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