+ Dal Vangelo secondo Giovanni (6,30-35)
In quel tempo, la folla disse a Gesù: «Quale segno tu compi perché vediamo e ti crediamo? Quale opera fai? I nostri padri hanno mangiato la manna nel deserto, come sta scritto: “Diede loro da mangiare un pane dal cielo”». Rispose loro Gesù: «In verità, in verità io vi dico: non è Mosè che vi ha dato il pane dal cielo, ma è il Padre mio che vi dà il pane dal cielo, quello vero. Infatti il pane di Dio è colui che discende dal cielo e dà la vita al mondo». Allora gli dissero: «Signore, dacci sempre questo pane». Gesù rispose loro: «Io sono il pane della vita; chi viene a me non avrà fame e chi crede in me non avrà sete, mai!».
Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro
Ieri Gesù ha detto che molti Lo cercavano per mangiare il pane e così sfamarsi. Mostrano di non interessarsi del Signore, vogliono i suoi segni. Questa ricerca serve per avere in cambio cose materiali. Se quel popolo cercava Gesù per ricevere il pane e sfamarsi, oggi la situazione è diversa.
Non si cerca più Gesù, e quanti vivono lontani da Lui, inevitabilmente provano una fame inestinguibile per soddisfare l’ambizione. Vediamo milioni di cattivi esempi nella società, chi non è vicino a Gesù è affannosamente impegnato a soddisfare una fame di ricchezza, una sete di potere inesorabili, insopprimibili. Gianni Agnelli sul letto di morte chiedeva informazioni sull’oscillamento della Borsa e del Mercato economico. E non aveva più la forza di parlare.
Non solamente lui, ogni uomo senza Dio adora molti altri idoli.
Forse adesso succede a noi e non ce ne accorgiamo, non abbiamo una spiritualità forte e matura per accorgerci che certe dipendenze sono in realtà schiavitù, e si servono numerosi idoli senza averlo capito.
C’è una o più cose da cui non riuscite a distaccarvi e che non sono spirituali?
Non mi sorprende e non vi giudico, non vi condanno, perché Gesù è venuto a salvare coloro che vivono nella dissipazione e nella confusione. Gesù vi ama di più perché avete bisogno della sua salvezza, e non intendo tutti voi, ma quanti hanno iniziato da poco il cammino ed inevitabilmente incontrano diverse difficoltà.
Dovete porre la stessa domanda dei Giudei agli idoli che seguite: “Quale segno dunque tu fai perché vediamo e possiamo crederti? Quale opera compi?”. Se rivolgete la domanda ai cantanti banali e vuoti, non sanno cosa dire, le cantantesse che cantano il sesso libero e l’omosessualità non hanno compreso nulla della vita, gli attori non riescono a capire sotto quale maschera vivono, quelli dello sport si sentono dio perché i tifosi li innalzano più in alto del vero Dio.
Gesù non fu creduto quando faceva miracoli e ripeteva ai presenti di verificare le sue opere. Oggi è ancora peggio, è assolutamente ignorato dal 70% dei cattolici praticanti, ed è una percentuale ridicola. Non considero oltre un miliardo di cattolici ma solo cento milioni che frequentano nel mondo.
Gli idoli dello sport, musica, televisione, spettacolo, ecc. non vi danno alcun segno di verità e di santità. Al contrario vi estrapolano quanto avete di buono e lo sostituiscono con il loro veleno trasgressivo, che illude di avere trovato la felicità, invece si tratta di alienazione, paranoia.
Sicuramente avete fatto l’esperienza dell’Amore che trasmette Gesù, della vera pace che dona.
Solo Gesù ci dona un Pane che soddisfa ogni esigenza spirituale, perché è Lui stesso quel Pane. Gesù Cristo si proclama “Pane vero” e “Pane di Dio” perché con la sua opera, con la sua venuta tra noi, ha sfamato definitivamente l'umanità, ha donato ad ognuno di noi la vita soprannaturale.
“In verità, in verità vi dico: non Mosè vi ha dato il Pane dal cielo, ma il Padre mio vi dà il Pane dal cielo, quello vero; il Pane di Dio è Colui che discende dal cielo e dà la vita al mondo”.
Tutto il bene che abbiamo lo riceviamo da Gesù. Nessun idolo è capace di aiutarci.
L’idolo non può donarti quello che non ha!
Vi benedico e prego per tutti voi. Pregate per me ogni giorno nella Messa e nel Rosario.
Proposito
Mi chiederò ogni giorno se c’è qualcosa a cui sono attaccato in maniera eccessiva, chiedendo a Gesù il coraggio di staccarmene con un gesto deciso, pur se doloroso.
Pensiero
Conviene combattere quanto si può le ansietà e le inquietudini, perché non vi è cosa che più impedisca il progresso nella bontà. (San Francesco di Sales)
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